Le incoerenze regionali vengono pagate dalla città
PIOMBINO 21 febbraio 2020 — Le ragioni che avevano portato la Regione a sospendere i conferimenti di rifiuti nel cono rovescio sembrano svanite d’un tratto. Eppure esistono sempre, purtroppo, come i miasmi e i rischi per la salute dei cittadini.
A novembre apprendemmo con soddisfazione che la Regione aveva finalmente (meglio tardi che mai) deciso di imporre la messa in sicurezza della discarica prima di consentire a RIMateria di ricevere altri rifiuti; un principio che se fatto rispettare negli anni passati avrebbe impedito all’impianto di ridursi nelle condizioni in cui versa adesso.
Ora, improvvisamente, è sufficiente un cronoprogramma per convincere la Regione a revocare quel divieto.
Per mantenere il blocco dei conferimenti, invece, non è bastata la richiesta di rinvio a giudizio in un processo dove, tra le altre contestazioni, i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Firenze ipotizzano che il sito piombinese sia stato coinvolto in un traffico illecito di rifiuti anche pericolosi con annesso smaltimento illegale. Non sono bastate le richieste formali di questo Comune che chiedeva di mantenere il provvedimento di sospensione fino a conclusione dei lavori di messa in sicurezza. Non è bastata la lezione del passato, quando ad una società che neppure versava la ecotassa alla Regione si consentiva di smaltire centinaia di migliaia di rifiuti speciali.
Oggi ripartono i conferimenti, quindi i soci privati ricominceranno a far cassa e a un territorio non rimarrà che augurarsi che certe opere siano eseguite.
Non è certo quello che ci aspettavamo e che la nostra città merita.
In questi mesi abbiamo avviato dei percorsi che adesso porteremo avanti con ancor più vigore e precisione: la commissione d’inchiesta sta lavorando per dare risposte su ciò che è successo in passato e gli uffici stanno provvedendo agli adempimenti per eseguire i carotaggi che adesso sono più che mai importanti. Abbiamo mandato una richiesta ufficiale al Demanio per chiedere che non sia modificata la concessione in scadenza di cui è titolare RIMateria così che la tipologia di rifiuti da conferire nell’area ex Lucchini rimanga quella da produzione industriale.
È essenziale vigilare: la ripresa dei conferimenti ci impone di chiedere all’azienda di riprendere gli incontri con la cittadinanza, auspicando una maggiore trasparenza rispetto al passato. Chiederemo, in qualità di soci Asiu, di visionare gli atti societari e di poter accedere periodicamente all’impianto.
Con questo atto la Regione ha confermato il disinteresse nei confronti della salute del nostro territorio, della possibilità di una riqualificazione ambientale e di una rinascita economica e sociale. Noi certamente non ci arrenderemo: Piombino merita un futuro diverso, migliore.