Le lotte interne al PD danneggiano la città

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PIOMBINO 15 dicem­bre 2015 — In un momen­to come quel­lo che sta viven­do Piom­bi­no, riveste par­ti­co­lare grav­ità il ritiro delle deleghe all’asses­sore Pietrel­li, soprat­tut­to in rifer­i­men­to al meto­do.
Non è chiaro se l’asses­sore si è dimes­sa o se il sin­da­co l’ha licen­zi­a­ta e soprat­tut­to non è chiaro il per­ché . Il sin­da­co par­la di motivi di tipo “ammin­is­tra­ti­vo” , men­tre la Pietrel­li par­la di dis­si­di politi­ci all’in­ter­no del­la fed­er­azione del Par­ti­to demo­c­ra­ti­co e fa rifer­i­men­to a “mino­ranze non gra­dite” e “meto­di illib­er­ali”. Ci inter­es­sano rel­a­ti­va­mente le guerre intes­tine di un par­ti­to che sem­pre più somiglia a un gigante d’argilla; ci inter­es­sano invece molto i river­beri di queste divi­sioni sulle sor­ti del­la cit­tà. La grav­ità sta nel fat­to che nelle seg­reterie, o in altre stanze, si tes­sono trame legate a lotte di posizione e di potere che coin­vol­go­no le isti­tuzioni locali, le quali, non ci stancher­e­mo mai di sot­to­lin­ear­lo, non sono di pro­pri­età del Par­ti­to demo­c­ra­ti­co.
Quali sareb­bero i dis­si­di tan­to gravi da portare a una dimis­sione? L’at­to di ind­i­riz­zo politi­co per l’ur­ban­is­ti­ca? Ma il sin­da­co ave­va di recente dichiara­to che tale atto era con­di­vi­so sostanzial­mente da lui stes­so e dal­la giun­ta. Allo­ra dob­bi­amo pen­sare che sono solo pretesti a cop­er­tu­ra di una grave situ­azione inter­na al par­ti­to , che rischia di par­al­iz­zare la macchi­na ammin­is­tra­ti­va, già zop­pa di un asses­sore coin­volto in vicende giudiziarie. Ma noi cre­di­amo che la cit­tad­i­nan­za tut­ta e le forze di oppo­sizione deb­bano conoscere gli aspet­ti del­la ques­tione  e cre­di­amo anche che un atto di ind­i­riz­zo urban­is­ti­co mer­i­ti una val­u­tazione polit­i­ca dis­cus­sa nelle sedi pre­poste, cioè quelle isti­tuzion­ali, in modo traspar­ente e pub­bli­co. Cre­di­amo anche che i cit­ta­di­ni e il ter­ri­to­rio, che stano viven­do il momen­to più tragi­co dal dopoguer­ra a oggi, avreb­bero bisog­no di una ammin­is­trazione sol­i­da e respon­s­abile, in gra­do di gestire le sfide del momen­to. Ci sem­bra invece che al di là di procla­mi e prog­et­ti per ora real­iz­za­ti solo sul­la car­ta, si stia assis­ten­do a una fragilità che poco fa sper­are.

Un’Al­tra Piom­bi­no

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