Le mezze verità dei sindaci sulla sanità
PIOMBINO 15 luglio 2017 — I nostri amministratori comunali continuano a dire che per l’ospedale di Piombino è in corso il consolidamento delle attuali specialistiche presenti e, al contempo, l’incremento delle nuove.
Citando con ciò l’installazione di nuova strumentazione radiologica, il rafforzamento degli organici e un non meglio definito “irrobustimento in tutti i settori” definiscono infine lungimirante la scelta di unire in un’unica zona distretto Piombino e Cecina, proprio al fine del potenziamento dei servizi.
Riconoscono la criticità delle lunghe liste di attesa, ma assicurano i cittadini che la Regione sta lavorando per un loro abbattimento, grazie alla prevista collaborazione con il privato sociale. Tradotto, significa che si stanno dirottando sul privato risorse importanti sottraendole al servizio pubblico. Le politiche del governo centrale e regionale stanno potenziando la sanità privata e trasformando il diritto alla salute in un privilegio per pochi.
Abbiamo più volte denunciato il progressivo impoverimento dei servizi socio-sanitari del nostro territorio e le forti criticità che i cittadini devono affrontare: siamo stanchi di ripetere sempre le stesse cose e avere sempre le solite risposte, non rispondenti alla realtà dei fatti. Si dice che è stato acquistato un nuovo apparecchio per le radiografie, ma non si dice che si è trattato della sostituzione di un vecchio ed obsoleto strumento che doveva già da tempo essere avvicendato. Si dice che si potranno effettuare le colonscopie virtuli, ma non si dice che si tratta di una sola seduta a settimana, non sempre garantita, e che per effettuarla il personale viene sottratto ad altre sedute di radiodiagnostica. Si parla delle biopsie ecoguidate per la senologia, ma non si dice che le pazienti dovrano comunque spostarsi su Livorno e che a fronte di ciò molte donne optano per altri centri.
Si parla di raffozamento degli organici quando il personale sta accumulando giorni di ferie e ore di straordinario. Si parla di scelta lungimirante, ben sapendo che si tratta di scelte al ribasso, imposte dalle politiche messe in atto dal governo centrale e regionale, entrambi a marchio PD. Per il punto nascita, si passa da un auspicio di deroga all’altro, pur sapendo che la sua chiusura è ormai decretata dalle normative vigenti e dalla infausta riforma sanitaria toscana.
Ci si dichiara soddisfatti, non considerando con ciò i grandi disagi e non di rado il calvario che i cittadini devono affrontare quando hanno bisogno di prestazioni sanitarie.
Si parla di emodinamica, ma niente è previsto in tal senso. Tra Firenze, Prato Pistoia ci sono molte sale di emodinamica; ce ne sono alcune anche nella nostra area vasta, ma tutte a nord di Livorno: tra Livorno, Siena e Grosseto nessuna. Eppure sappiamo che la prognosi di un infarto del miocardio è tempo-dipendente e che nella nostra vasta periferia i 90 minuti richiesti sono esposti a troppe criticità, non ultima l’organizzazione e l’efficienza del 118.
Gli amministratori locali continuano ad esternare la loro soddisfazione di fronte a una realtà inconfutabilmente inadeguata e lo fanno perchè non hanno mai contrastato le scellerate politiche sanitarie perseguite con sistematicità dal loro partito, sia a livello nazionale che regionale
Un ‘Altra Piombino