Le nostre bandiere con quelle di USB e UGLMet
PIOMBINO 11 agosto 2018 — I tre sindacati maggiori dei metalmeccanici (FIOM, FIM, UILM) hanno rimosso le proprie bandiere dalla storica postazione del cavalcavia di accesso verso lo stabilimento siderurgico di proprietà JSW Steel, come ad indicare che è cessato lo stato di agitazione e di lotta e si è entrati nell’ era della normale contrattazione con la nuova proprietà.
Qualche mano solerte ed anonima ha tolto anche le bandiere della UGLMet e della USB , che non condividono né la “normalizzazione” né la rimozione delle bandiere.
Noi riteniamo che gli interrogativi non risolti, come emergono dalla lettura dei documenti ufficiali ad oggi disponibili ( vedi la delibera GRT 807 del 16/6/2018 ed allegati) sono tanti e tali che dovrebbero obbligare a continuare la mobilitazione sia verso le istituzioni (che hanno firmato una pericolosa cambiale in bianco) che verso la stessa azienda, che prende tanto e cede molto poco in termini di certezza dell’occupazione e del rilancio dello stabilimento. Torneremo quanto prima a motivare ampiamente questo giudizio. Oggi ci preme esprimere solidarietà a USB e UGLMet per il sopruso di cui sono state vittime: annunciamo che esporremo la nostra bandiera accanto alle loro, a sottolineare che la lotta non è affatto finita.
Ci preme inoltre denunciare lo strisciante clima di censura e chiusura degli spazi di espressione e contestazione che si sta instaurando a Piombino. Da parte delle forze di governo locale e dintorni si è iniziato con l’ attacco ai membri del nostro Coordinamento, rei di aver leso il “decoro” della città con l’ incatenamento ai cancelli del Rivellino; si è proseguito con la rimozione forzosa dello striscione “Governo: la firma non vola se l’ acciaio non cola”, posto all’ ingresso della città; si è provveduto persino a modificare il regolamento di polizia locale, vietando le manifestazioni nelle zone più significative per le lotte operaie e sociali a Piombino. Oggi si prosegue, con mano anonima, a trafugare bandiere esposte in una posizione storicamente simbolica per le lotte sindacali. Questo clima non ci piace affatto. Si sta preparando il terreno per far digerire ai lavoratori ed alla città qualsiasi decisione del nuovo “padrone delle ferriere”? Facciamo appello ai lavoratori, alle OOSS, ai politici e ai cittadini fedeli ai valori democratici della Costituzione Repubblicana, perché questa deriva cessi e si inverta.
Coordinamento Art. 1 Camping CIG