Le nostre proposte per le fabbriche piombinesi
PIOMBINO 19 marzo 2020 — Oggi gli operai (e i loro familiari) sono più esposti della popolazione generale, per scelta politica sbagliata del Governo. Ove non si producono generi di prima necessità si chiuda per i periodi necessari ad organizzare con precisione e rigore le misure di prevenzione. Già diverse grandi aziende in Italia e all’ estero lo hanno fatto (a Piombino la Magona).
Il protocollo concordato a livello nazionale tra Governo e i vari soggetti sociali è carente: molte raccomandazioni ma pochi precisi obblighi per le aziende e sottovalutazione di alcuni aspetti. Non si tratta solo di organizzare il “distanziamento” tra persone in produzione, cosa spesso non facile, e di fornire i dispositivi di protezione individuale (ci sono le mascherine per tutti, con i ricambi necessari?). C’è un obbligo per le aziende di cui poco si parla, ma che è fondamentale: quello della formazione/addestramento. Formazione di base per comprendere bene i rischi, le vie di diffusione del virus e i modi di difendersi; addestramento all’ igiene delle mani (come e quando lavarsele), alla manipolazione e smaltimento delle mascherine e dei guanti, ai piccoli dettagli nei comportamenti individuali decisivi se si sta in comunità; alla corretta e sicura esecuzione delle operazioni di sanificazione. Insomma, ci vuole impegno e tempo. Il principio di precauzione impone di fare tutto ciò che serve con il massimo rigore.
Queste le nostre proposte per le fabbriche piombinesi
- Si fermi la produzione per il periodo di almeno 15 giorni, per mettere in atto tutte le azioni necessarie: definizione di pratiche operative per l’ accesso/uscita, uso della mensa, riorganizzazione spogliatoi; lavori per sistemazione docce, manutenzione areatori e condizionatori; reperimento DPI, corsi di formazione/ addestramento on line; mascherine ffp2 per i piu’ esposti; mascherine “chirurgiche” per tutti gli altri;
- Costituzione, in seno alla ASL, di una task force, con compiti ispettivi, composta da operatori delle Unità Operative di Prevenzione nei luoghi di lavoro, di Igiene Pubblica, e di Malattie Infettive. Funzioni: sorvegliare le iniziative nelle aziende; controllare, al riavvio della produzione, con sopralluoghi, la rigorosa applicazione delle misure necessarie; controllare periodicamente la concreta persistenza delle misure adottate, pena la sospensione della attività per il tempo necessario a ripristinarle;
- Rivalutazione della situazione allo scadere dei 15 giorni in base alle iniziative realizzate e ai dati epidemiologici disponibili;
- Visita medica obbligatoria con “tampone” a tutti al riavvio della attività: per identificare i casi di infetti asintomatici da mettere in quarantena.
Il ruolo dei controlli esterni dell’ ASL diventa decisivo e di grande responsabilità. I relativi servizi vanno rapidamente ripotenziati. Invitiamo tutti i lavoratori a dare l’ esempio nei comportamenti personali e a vigilare attentamente che aziende e istituzioni sanitarie facciano con rigore la loro parte. In caso di difetto, sarà loro diritto e dovere civico fermare il lavoro con azioni collettive e denunciare i fatti con ogni mezzo. Non ci deve essere spazio per la sciatteria o per le scorciatoie interessate.
Salviamo le vite e salviamo le fabbriche!
Coordinamento Camping CIG Piombino
Opposizione CGIL — Piombino