Le pecche dei lavori previsti al porto
PIOMBINO 17 marzo 2014 — Nei giorni scorsi, abbiamo ricevuto il verbale della riunione dell’assemblea del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del 24 gennaio scorso, riguardante l’avvio dei lavori di ampliamento del Porto di Piombino.
Da questo documento, si apprende innanzitutto che il parere della Commissione non è stato assunto all’unanimità, bensì coi voti contrari di ben quattro componenti e che altri tecnici, pur favorevoli, hanno rilevato notevolissime criticità nel progetto. Questi ultimi, in particolare, hanno considerato la proposta progettuale “non definitiva” e hanno pertanto chiesto numerose prescrizioni vincolanti, che dovranno essere necessariamente inserite nel progetto esecutivo. L’assemblea ha rimandato, comunque, al Commissario straordinario Enrico Rossi l’assunzione delle responsabilità esecutive del caso.
I temi contestati sono di tipo procedurale, e afferiscono alle variazioni del Piano Regolatore Portuale riguardo all’approfondimento dei fondali, variazioni che dovranno essere sottoposte alla valutazione di deroga ambientale. Altre forti criticità del progetto sono state rilevate negli aspetti che riguardano la bonifica; nella viabilità di accesso (finora non prevista), che potrebbe limitare la piena operatività del porto; nella qualità e quantità della pavimentazione dei piazzali, di cui non esiste ad oggi il calcolo dimensionale. Infine, si è rilevata assolutamente lacunosa l’analisi economica e di funzionalità del porto.
Maggiori particolari (tecnici ed economici) sarebbero contenuti nella Relazione di parere, ben richiamata nel verbale, di cui pertanto abbiamo tempestivamente domandato copia all’Autorità Portuale, contestualmente ad una richiesta d’incontro. Ebbene: attendiamo da oltre una settimana un qualche cenno di riscontro, se non di disponibilità. Senza risultato alcuno. A Legambiente non rimane pertanto che esprimere profonda preoccupazione per la situazione che si è creata. Per tutte le ragioni appena esposte, non possiamo non chiedere chiarimenti a tutte le Istituzioni preposte, a partire dal commissario straordinario Rossi. I dubbi sorgono così spontanei: il Presidente della Giunta Regionale ha firmato i documenti di propria competenza? Sulla base di quale dispositivo giuridico sono potuti partire i lavori, se non è stato approvato prima il progetto definitivo ed esecutivo dell’intera opera portuale? Attendiamo risposte e rassicurazioni, possibilmente in tempi ragionevoli.
Legambiente Val di Cornia