L’ ennesimo cambio di rotta del Partito Democratico
CAMPIGLIA 8 novembre 2014 — E’ di pochi giorni fa la notizia che la Federazione PD Val di Cornia sta presentando nei consigli comunali un ordine del giorno dove si chiede ai Sindaci di avviare un nuovo percorso al fine di arrivare ad una forma istituzionale di Unione dei comuni della Val di cornia e di avviare un percorso di estensione delle funzioni associate anche con i comuni a Nord, ossia quelli della Val di Cecina.
Rimaniamo basiti dall’ennesimo cambio di rotta del Partito Democratico riguardo gli assetti istituzionali dei Comuni. E’ il caso quindi di ripercorrere gli annunci, gli atti, che i Sindaci targati PD hanno intrapreso dal 2009 ad ora per fare chiarezza su un caos di idee e progetti che ha del singolare.
Nel 2009 i Sindaci della Val di Cornia inseriscono nei loro programmi elettorali la volontà di costituire subito l’Unione dei Comuni dei 5 comuni della zona. Il percorso dopo le elezioni si ferma e non se n’è fatto più di nulla.
Anselmi nel 2012 annuncia una raccolta firme per far passare Piombino nella provincia di Grosseto e nel 2013 il Consiglio Comunale approva l’iter per il passaggio. In questa anarchia di idee strategiche, gli altri comuni non rimangono immobili: San Vincenzo e Sassetta avviano le funzioni associate con il comune di Castagneto; Campiglia e Suvereto ad aprile del 2013, senza alcuna consultazione dei cittadini, lanciano la fusione dei due Comuni, bocciata dai cittadini nel referendum. Arriviamo alla terza fase: “il brand Alta Maremma”. Nel febbraio del 2014 in una assemblea a Venturina alla presenza di tutti i Sindaci della Val di Cornia,dell’ Alta Maremma e bassa Val di Cecina, si annuncia il progetto di una stretta collaborazione tra i Comuni per la promozione turistica dei luoghi supportati da questo nuovo “Brand”.
Oggi la federazione PD Val di Cornia porta nei consigli comunali ordini del giorno che sembrano voler abbandonare l’idea della collaborazione con l’Alta Maremma (visto che si citano solo i comuni a Nord) per rilanciare l’Unione dei Comuni della Val di Cornia e creare un unico ambito per le funzioni associate con la Val di Cecina (Bibbona, Castagneto, Cecina, Rosignano). Tutto questo dovrebbe avvenire con il superamento di una legge della Regione Toscana (la n. 68 del 2011) che definisce i tre ambiti nei quali è opportuno associare le funzioni nella provincia di Livorno: tutti i Comuni elbani, i Comuni della Val di Cornia (Campiglia, Piombino, San Vincenzo, Sassetta e Suvereto) e quelli della Bassa Val di Cecina (Castagento Carducci e Bibbona). Dunque il cambio di rotta verso nord avviene nella più totale improvvisazione, basta pensare che meno di un anno fa i consigli comunali hanno approvato il passaggio all’ATO Sud per la gestione dei rifiuti. Non è difficile preannunciare lunghi anni di discussioni schizofreniche e inconcludenti, mentre la nostra zona avrebbe bisogno, oggi, di una visione certa della propria dimensione strategica senza la quale è molto più difficile affrontare i problemi dell’economia e dei servizi.
Di fronte al caos che perdura, ribadiamo la proposta che abbiamo avanzato fin dal 2010: dar vita immediatamente all’Unione dei Comuni della Val di Cornia e delle funzione associate (come indica la Regione) e, a partire dai problemi concreti, avviare un confronto approfondito e condiviso con i cittadini per esaminare quali relazioni legano davvero la Val di Cornia agli ambiti territoriali limitrofi di cui fanno sicuramente parte la bassa Val di Cecina, ma anche l’Elba e le Colline Metallifere, tanto più in previsione dell’auspicato, ma per ora non praticato, scioglimento delle Province.
Lista Civica Comune dei Cittadini
A leggere il comunicato del Pd locale e del segretario del Pd di San Vincenzo sono rimasto stupito e divertito allo stesso tempo. In pochi mesi si sono ribaltate le posizioni sulle quali Piombino, Campiglia e Suvereto lavorarono almeno per un anno e mezzo.
Per non implicare gli altri che mi confuterebbero di sicuro, parlo per me.
Ho lavorato intensamente sulla proposta del brand (!) Alta Maremma vedendovi la auspicabile aggregazione di territori a vocazione univoca, storica, economica e culturale. Un territorio uguale a quello della Diocesi, in attesa che l’Elba si decidesse ad uscire dal suo isolamento. Ci credevo e ci credo tuttora. Chi ci credeva nel 2013 non ci crede più nel 2014, così pare ma non posso escludere ritorni di fiamma.
San Vincenzo, invece, guardava altrove, a Nord, cioè a Castagneto e perché no a Bibbona e ancora più su. Del resto sul finire degli anni Sessanta del 1900, la Provincia di Livorno aveva realizzato un Piano Urbanistico dei Comuni costieri, da Cecina a San Vincenzo, perfino Sassetta. La Val di Cornia era esclusa e fece un piano per conto proprio coordinandolo e che è ben noto a Stile Libero (chiedere a Paolo Benesperi). San Vincenzo è stato aggregato alla Val di Cornia per volontà del Pci ma, con la vallata, c’entra poco. Guardate dal punto di vista dei risultati elettorali. Il Pci poco sopra e a volte sotto quota 50% laddove, in Val di Cornia, se ne stava sempre sopra il 60% o poco sotto. Nel 2013, il Consiglio Comunale di Campiglia e Suvereto votò un odg in favore dell’Unione dei Comuni. Piombino rispose con il Comune Unico. Non se ne fece di nulla. Che senso aveva fare una Unione dei soli Campiglie e Suvereto? Dalla Regione sopravvenne l’imput della fusione accompagnata da tanti soldi, tanti, tanti, da far rabbrividire. Sappiamo come è andata. Eppure, se il prefetto farà rispettare la legge, Suvereto, Sassetta e Bibbbona dovranno aggregarsi con qualcuno e, questa volta, senza soldi! Io ero e sono per la fusione, sia chiaro, non giro giacca anche se prendo atto, credo di essere stato il solo a dirlo, della “sconfitta”. Poi sopraggiunsero le migliaia di firme a sostegno di Piombino nella provincia di Grosseto. La mia battaglia era e rimane quella di una aggregazione territoriale fra Livorno e Grosseto. Prima o poi ci arriveremo, ne sono sicuro. Mi stava bene anche passare sotto Grosseto. Sostenevo la battaglia di Gianni Anselmi e, non mi pare, che il Pd sia stato contrario. Ora non se ne parla più. Tutto riversato nel dimenticatoio. Io non so che cosa ne pensano le migliaia di cittaidni che hanno firmato quella petizione. Ma, soprattutto, non so che cosa ne pensa l’attuale presidente del Consiglio comunale che fu fra i maggiori attivisti nella raccolta delle firme e del comitato organizzatore. E, neppure so che ne pensa l’attuale assessore Capuano che redasse il documento del passaggio a Grosseto, poi approvato dal Consiglio. Sarebbe interessante conoscere il loro pensiero al proposito.
Penso che non lo conosceremo mai. Tutto passa, col tempo si dimentica.