Lettera al Presidente Renzi e critica ai sindacati

PIOMBINO 18 gen­naio 2016 — Il Grup­po Mino­ran­za Sin­da­cale — Camp­ing CIG ha invi­a­to una let­tera aper­ta al Pres­i­dente del Con­siglio Mat­teo Ren­zi invi­tan­do­lo ad inter­venire nel­la  com­p­lessa vicen­da di Afer­pi e del­la rein­dus­tri­al­iz­zazione di Piom­bi­no dato che l’ac­cor­do di pro­gram­ma a suo tem­po sot­to­scrit­to ebbe avu­to il pieno aval­lo gov­er­na­ti­vo. Con­tem­po­ranea­mente ha riv­olto una vera crit­i­ca alle orga­niz­zazioni sin­da­cali dato che, a loro parere, dopo aver annun­ci­a­to una man­i­fes­tazione per l’11 feb­braio, in occa­sione del prossi­mo incon­tro al Mise, oggi, con un comu­ni­ca­to suc­ces­si­vo alla riu­nione del con­siglio di fab­bri­ca, si sono riman­giate tut­to, sen­za spie­gare nem­meno quali sono i motivi di ques­ta retro mar­cia.
Pub­blichi­amo di segui­to sia la let­tera al Pres­i­dente Ren­zi sia il giudizio sulle orga­niz­zazioni sin­da­cali:

Al Pres­i­dente del Con­siglio Mat­teo Ren­zi,
Palaz­zo Chi­gi
e p.c. Al Pres­i­dente del­la Regione Toscana Enri­co Rossi
Siamo lavoratori/ici, pen­sion­ati, cas­sain­te­grati, neo dis­oc­cu­pati che da mesi, come cit­ta­di­ni, stan­no seguen­do la vicen­da ex Luc­chi­ni di Piom­bi­no più da vici­no, una vicen­da che nonos­tante sia con­sid­er­a­ta una “verten­za” con­clusa con l’ac­quis­to dell’area indus­tri­ale da parte di Cevi­tal e la nasci­ta di Afer­pi, nel­la realtà dei fat­ti sem­bra un prog­et­to anco­ra molto incer­to e che sten­ta a par­tire (bas­ta vedere i ritar­di accu­mu­lati e i con­tinui rin­vii delle con­vo­cazioni al MISE, ulti­ma quel­la del 19 gen­naio pos­tic­i­pa­ta di qua­si un mese all’11 feb­braio). Non abbi­amo la prete­sa di entrare nel mer­i­to di un prog­et­to che a dire il vero come cit­tad­i­nan­za e lavo­ra­tori forse, in un momen­to demo­c­ra­ti­co di con­fron­to, avrem­mo gra­di­to conoscere più a fon­do e con­di­videre con l’Am­min­is­trazione comu­nale vis­to anche gli aspet­ti inno­v­a­tivi ma impat­tan­ti di creare altre realtà, come quel­la “agroin­dus­tri­ale” in un “SIN”, che neces­si­ta di una ricon­ver­sione mod­er­na e del­la tan­to decanta­ta “green econ­o­my “.
Abbi­amo deciso di scriver­Le pro­prio dopo il rin­vio del­l’in­con­tro al MISE del 19 gen­naio, quel­lo rap­p­re­sen­ta­to da tut­ti, in prim­is dai sin­da­cati, ma anche dai rap­p­re­sen­tan­ti politi­ci che ammin­is­tra­no questo ter­ri­to­rio, come il “defin­i­ti­vo”. Pro­prio per­ché riteneva­mo tale appun­ta­men­to impor­tante e soprat­tut­to defin­i­ti­vo, ave­va­mo pro­mosso una rac­col­ta di firme per sol­lecitare la mobil­i­tazione di lavo­ra­tori e cit­ta­di­ni pres­so la sede del Min­is­tero del­lo Svilup­po Eco­nom­i­co a Roma, per far sen­tire la nos­tra voce in quel momen­to così impor­tante e deci­si­vo per il nos­tro futuro. In poche ore abbi­amo rice­vu­to un otti­mo riscon­tro dal­la cit­tad­i­nan­za (gio­vani, anziani, lavo­ra­tori dell’industria, com­mer­cianti, dis­oc­cu­pati ecc…), rac­coglien­do cir­ca 1.200 firme che Le alleghi­amo. L’in­con­tro al Min­is­tero è sta­to rin­vi­a­to al giorno 11 feb­braio e la pre­oc­cu­pazione non può che crescere.
Sign­or Pres­i­dente sap­pi­amo che la “ques­tione siderur­gi­ca” è nazionale e che la nos­tra realtà è com­p­lessa (boni­fiche, man­ca­ta indi­vid­u­azione del colpev­ole, TFR bloc­cati per una ques­tione “ambi­en­tale” che non sap­pi­amo se è quan­do avrà fine), sap­pi­amo che occor­reran­no anni per una ripresa, ma non pos­si­amo e non dob­bi­amo accon­tentar­ci e sen­tir­ci app­a­gati da un “non c’era nes­sun altro pri­va­to inter­es­sato, quel­lo pre­sen­ta­to da Rebrab era l’u­ni­co prog­et­to”… Anche se ques­ta fos­se la realtà non pos­si­amo accettare tut­to incon­dizion­ata­mente per­ché “o questo o niente!”.
Sign­or Pres­i­dente rite­ni­amo che, poiché l’ac­cor­do sot­to­scrit­to ha avu­to il pieno aval­lo gov­er­na­ti­vo, Lei deb­ba inter­venire in ques­ta com­p­lessa vicen­da, occorre che il prog­et­to Piom­bi­no per essere con­sid­er­a­to un “mod­el­lo” deb­ba ten­er con­to di tutte le impli­cazioni ambi­en­tali, sen­za tralas­cia­re gli aspet­ti del­la sicurez­za e avere lo scopo di creare con­dizioni lavo­ra­tive dura­ture e non di tam­ponare l’en­nes­i­ma crisi. Occorre ridare dig­nità ad un ter­ri­to­rio rispet­tan­do l’am­bi­ente, la sicurez­za e la salute dei lavo­ra­tori e di tut­ti i cit­ta­di­ni …gli ammor­tiz­za­tori sociali, sep­pur fon­da­men­tali, devono essere con­siderati solo un ponte per riportare tut­ti al lavoro.
Aus­pichi­amo un suo con­cre­to impeg­no a sosteg­no di Piom­bi­no e del suo ter­ri­to­rio.
Dis­tin­ti salu­ti.

Grup­po di “Mino­ran­za Sin­da­cale – Camp­ing CIG

In rifer­i­men­to al comu­ni­ca­to del sin­da­ca­to
Siamo uomi­ni o capo­rali? Pri­ma il sin­da­ca­to annun­cia la man­i­fes­tazione per l’11 feb­braio, in occa­sione del­l’in­con­tro al Mise, ed oggi, con il comu­ni­ca­to dopo il con­siglio di fab­bri­ca, si riman­gia tut­to, sen­za spie­gare nem­meno quali sono i motivi di ques­ta retro mar­cia davvero poco dig­ni­tosa. Il com­por­ta­men­to del sin­da­ca­to ricor­da, ora­mai, i per­son­ag­gi del­la vec­chia com­me­dia ital­iana in cui nonos­tante le provo­cazioni e le offese rice­vute si lim­i­tano a dire :” Alla prossi­ma che mi fai ti meno, ti giuro che ti meno”. Poi quan­do subis­cono l’en­nes­i­mo affron­to ripartono da capo, ma non reagis­cono mai. Fuori dal­l’iro­nia ama­ra, siamo pro­fon­da­mente delusi e pre­oc­cu­pati, dob­bi­amo con­statare che non sono bas­tate le cir­ca 1.200 firme rac­colte tra i cit­ta­di­ni di Piom­bi­no per pot­er far rea­gire il sin­da­ca­to. Adesso com­pren­di­amo per­ché il sin­da­ca­to non ha nem­meno rispos­to alla nos­tra richi­es­ta di svol­gere il con­siglio di fab­bri­ca in sedu­ta aper­ta; forse( ?!.….) ave­vano dif­fi­coltà a gius­ti­fi­care di fronte ai lavo­ra­tori la scon­fes­sione del loro impeg­no prece­dente di smet­tere di minac­cia­re e provare davvero a fare il sin­da­ca­to, un sin­da­ca­to che a nos­tro avvi­so si adegua alla log­i­ca del riman­dare e si posiziona sul­la difen­si­va.

Grup­po Mino­ran­za Sin­da­cale — Camp­ing CIG

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