Lettera aperta al PD di Suvereto

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pervenuta in redazione

SUVERETO 20 novem­bre 2013 — Caro seg­re­tario,
con piacere ho rice­vu­to la tua nota sug­li impeg­ni del Cir­co­lo PD di Suvere­to a segui­to del­la nuo­va diri­gen­za elet­ta al recente con­gres­so di Cir­co­lo. Nel­la sua com­p­lessità riten­go vi siano molti aspet­ti che con­di­vi­do e che mi auguro pos­sano andare in por­to per l’esclusivo inter­esse delle col­let­tiv­ità di Suvere­to e del­la Val di Cor­nia. Al con­tem­po però vi sono altri aspet­ti che non mi sem­bra­no in lin­ea con le mie aspet­ta­tive dei com­pi­ti di un Cir­co­lo locale e per i quali non tro­vo nes­suna moti­vazione adegua­ta a far­mi accettare l’invito ad un rien­tro dopo un abban­dono del­la attiv­ità mil­i­tante, tra l’altro vale la pena ricor­dare che det­ta seg­natu­ra di dis­tanze dal Cir­co­lo risale, per me, all’anno 2010, gius­to per datare tale mia posizione. Sono da sem­pre, e rimar­rò, elet­tore del PD, almeno fin quan­do con­di­viderò gran parte del­la sua polit­i­ca, ma non mi sen­to moti­va­to per un impeg­no più diret­to nel­la mil­i­tan­za.
Questo però non mi impedisce di portare il mio modesto con­trib­u­to, scevro da qual­si­asi inter­esse per­son­ale, solo moti­va­to da una divul­gazione dei pen­sieri che dovreb­bero essere ascoltati per ripor­tar­li ad una sin­te­si di azione che pos­sa rispon­dere alle aspet­ta­tive del­la col­let­tiv­ità. A mio modesto parere questo sarebbe il com­pi­to del­la polit­i­ca, se vuole essere con­sid­er­a­ta servizio alla comu­nità.
Nel­la tua nota vi sono alcu­ni pun­ti fon­da­men­tali, per i quali riten­go gius­to far­ti conoscere le mie opin­ioni pro­prio per­ché dal con­fron­to pos­sono nascere ele­men­ti inno­v­a­tivi che ci pos­sono con­sen­tire di guardare avan­ti, nel­la totale e gius­ta con­sapev­olez­za che del cam­bi­a­men­to dob­bi­amo essere pro­tag­o­nisti e art­efi­ci sen­za subir­lo mai. Ricor­dan­do sem­pre che le giuste opin­ioni non sono solo le nos­tre.
Tro­vo debole il con­tin­uare a denun­cia­re la situ­azione dei pic­coli comu­ni sen­za un impeg­no serio e con­cre­to che pos­sa cam­biare le leg­gi sbagli­ate, se non altro portare coeren­za nell’azione polit­i­ca gen­erale, pen­so alla con­trad­dizione del­la polit­i­ca nazionale tra le posizioni del min­istro Del­rio e quelle del­la pro­pos­ta Bar­ca, del­la legge Realac­ci e del­lo stes­so gov­er­no per il sosteg­no ai seim­i­la cam­panili. Di fat­to le politiche restrit­tive, solo restrit­tive e dei bloc­co del­la spe­sa riguardano tut­ti gli enti locali e allo stes­so tem­po non pos­si­amo far fin­ta che è sta­to sbloc­ca­to una pic­co­la parte del pat­to di sta­bil­ità e nel­la pro­pos­ta dell’ANCI vi è quel­lo di toglier­lo per i comu­ni sot­to i cinquemi­la abi­tan­ti. Insom­ma non si può vedere inno­vazione la dove si rin­un­cia ad una battaglia polit­i­ca di gius­tizia e di adegua­ta perequazione.
Il prog­et­to Alta Marem­ma, buona intu­izione sul piano strate­gi­co ma debole per il momen­to di lan­cio (fine leg­is­latu­ra) ed a segui­to del­lo sfal­da­men­to del­la capac­ità di gov­er­no sovra­co­mu­nale del­la Val di Cor­nia, inoltre debole per­ché si limi­ta solo alla pro­pos­ta di tipo tur­is­ti­co quan­do invece è pro­prio la com­p­lessità del momen­to che deve indurre a costru­ire pro­poste inclu­sive si ma che abbiano larga visione delle poten­zial­ità dei ter­ri­tori coin­volti e soprat­tut­to che non appa­ia come volon­tà di impo­sizione da parte di una mag­gio­ran­za di un solo par­ti­to politi­co, sarebbe la fine del prog­et­to, pri­ma anco­ra di decol­lare. Mi sem­bra debole far fin­ta di niente del­la posizione di San Vin­cen­zo molto crit­i­ca e che non può essere rel­e­ga­ta come opin­ione di cam­panile, ma la polit­i­ca dovrebbe saper intro­durre quelle mod­i­fiche che aiu­tano il proces­so sen­za esclud­ere nes­suno e allargan­do una visione ristret­ta. Mi sem­bra che qual­cosa di pos­i­ti­vo sia sta­to fat­to ver­so l’Elba, ma altret­tan­to e forse di più deve essere vis­to per tut­ti gli altri ter­ri­tori.
Comunque a mio modesto parere, se vogliamo che il prog­et­to Alta Marem­ma pro­d­u­ca effet­ti pos­i­tivi, deve trovare gius­to spazio nei pro­gram­mi elet­torali delle forze politiche che vi si riconoscono ma soprat­tut­to si fa diventare un prog­et­to strate­gi­co che ind­i­riz­za un nuo­vo mod­el­lo di svilup­po sul­la stra­da del­la sosteni­bil­ità, ma che non par­la solo di tur­is­mo, ma è ind­i­riz­zo del­la diver­si­fi­cazione pro­dut­ti­va par­tendo dal riconosci­men­to delle poten­zial­ità com­p­lessive che quei ter­ri­tori por­tano den­tro di se. Per far questo riter­rei adegua­to se non indis­pens­abile la preparazione e orga­niz­zazione di una con­feren­za eco­nom­i­ca del ter­ri­to­rio inter­es­sato, che dovrebbe pro­durre quegli ind­i­rizzi sopra ricor­dati.
Men­tre tro­vo davvero sbaglia­to andare a porre sul tap­peto la costruzione di una Unione dei Comu­ni per tut­to il ter­ri­to­rio inter­es­sato dall’Alta Marem­ma, sbaglia­to per i tem­pi, per la situ­azione e per­ché al soli­to si pone un tra­guar­do come pri­ma tap­pa da rag­giun­gere, così si van­i­fi­ca ogni pos­si­bile rispos­ta pos­i­ti­va. La polit­i­ca è proces­so, è arte del pos­si­bile, cer­care scor­ci­a­toie è come pro­porre tut­to per non far niente, tra l’altro non pos­si­amo dimen­ti­care che la fir­ma di deleghe in bian­co ad una mag­gio­ran­za sono ele­men­ti del pas­sato, oggi i cit­ta­di­ni vogliono parte­ci­pare e gius­ta­mente.
Non riesco ad accettare che si pon­ga il bisog­no di ricostruzione di gov­er­no ter­ri­to­ri­ale, come un richi­amo alla sol­i­da­ri­età e gen­erosità ver­so i comu­ni di Suvere­to e Sas­set­ta. Altro che gen­erosità, è polit­i­ca che con­viene a tut­ti, per­ché nes­suno fa qual­cosa per altri come assis­ten­za sociale (è sbaglia­to solo pen­sar­lo oltre che pro­por­lo), ma il tut­to deve solo avvenire sul­la base delle risorse che sono disponi­bili per ognuno, le quali purtrop­po, sono sem­pre poche per tut­ti. Ma la scelta è polit­i­ca, non pos­si­amo accettare che si con­sid­eri i comu­ni minori come entità inutili che han­no bisog­no di assis­ten­za. Ques­ta sul piano politi­co e isti­tuzionale è una pan­zana oltre che offen­si­va ver­so i cit­ta­di­ni e gli stes­si ammin­is­tra­tori dei pic­coli comu­ni.
Ulti­ma cosa che davvero tro­vo debole come grande vuo­to del­la pro­pos­ta polit­i­ca del nuo­vo Cir­co­lo è quel­la rel­a­ti­va alle con­sid­er­azioni riferite al recente ref­er­en­dum, che non può cer­to essere liq­uida­to con tre righe, siamo ad oltre un mese dal­la effet­tuazione del ref­er­en­dum e di pub­bli­co il PD locale non ha det­to niente, per met­ter­si alle spalle un sim­i­le even­to dob­bi­amo avere la capac­ità di far­ci i con­ti, sen­za dis­trug­gere niente ma por­tan­do sul tap­peto una adegua­ta aut­o­crit­i­ca che legge le cose e fa ammen­da del­la pro­pria debolez­za nel non aver saputo con­frontare pri­ma tali pro­poste e non aver avu­to il pol­so del sen­tire comune dei nos­tri concit­ta­di­ni. Non si può far fin­ta di niente quan­do si è uti­liz­za­to il nome e mar­chio del PD, che è di tut­ti i suoi elet­tori ed iscrit­ti, non si può far fin­ta di niente quan­do la pro­pos­ta cala­ta dall’alto ha prodot­to divi­sioni e fat­to riemerg­ere piaghe del cam­panil­is­mo. Inoltre si con­tin­ua a dire che l’amministrazione ha sot­to­pos­to al giudizio dei cit­ta­di­ni la pro­pos­ta, ma smet­ti­amo­la una buona vol­ta, era impos­to dal­la legge regionale altro che con­ces­sione. Cer­to vi sono sta­ti anche momen­ti dif­fi­cili, che comunque sono inevitabili in certe situ­azioni ma che non sono cer­ta­mente attribuibili ad elet­tori PD in dis­senso. Ma queste sono cose che dovrem­mo avere forza polit­i­ca di dar­gli il peso che han­no e non cer­to ampli­fi­care gli errori.
Purtrop­po l’errore politi­co è sta­to fat­to ed è pesante, solo il futuro e la pazien­za potrà recu­per­are spazi giusti alla polit­i­ca, per la quale ora è tar­di per fare una qualunque rif­les­sione pub­bli­ca sul prob­le­ma, era gius­to che il PD lo facesse al mas­si­mo al pro­prio con­gres­so di Cir­co­lo, ora sarebbe fuori tem­po mas­si­mo e non pro­dur­rebbe quel­la pos­i­tiv­ità che avrebbe potu­to. Sarà il futuro, le azioni che il Cir­co­lo e la Fed­er­azione sapran­no costru­ire ver­so il domani, sia nel meto­do che nel con­tenu­to potran­no dare pos­i­tiv­ità.
Con­clu­do con­fer­man­do che riman­go un elet­tore del PD, per­ché lo riten­go uni­co par­ti­to che si pos­sa definire tale, ma che ha bisog­no di cam­biare per guadag­nar­si spazi nel­la direzione del nuo­vo in ques­ta nos­tra tan­to mar­to­ri­a­ta Italia. Un cam­bi­a­men­to che non potrà ammaliar­mi solo con enun­ci­azioni ma con atti con­creti che ogni giorno dovran­no essere costru­iti e perse­gui­ti. Ti fac­cio i migliori auguri di buon lavoro, speran­do che il tuo impeg­no pos­sa portare ele­men­ti pos­i­tivi, con­fer­man­do al con­tem­po la mia disponi­bil­ità a dare un con­trib­u­to con le mie mod­este pos­si­bil­ità ed il poco tem­po, ma ovvi­a­mente questo sarà pos­si­bile soltan­to se potrò con­di­videre le scelte e gli ind­i­rizzi che il cir­co­lo sceglierà di porre sul tap­peto del con­fron­to, par­tendo dal pre­sup­pos­to che le opin­ioni diverse sono una ric­chez­za nel­la costruzione delle strade del­la polit­i­ca.

Wal­ter Gasperi­ni

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