Lettera aperta al Presidente Rossi

· Inserito in Lettere, Vicenda Lucchini
pervenuta in redazione

PIOMBINO 21 dicem­bre 2013 — La Lista Civi­ca Ascol­ta Piom­bi­no ha ritenu­to oppor­tuno pre­sen­tar­si alla più alta car­i­ca isti­tuzionale del­la Regione Toscana, per trasmet­tere a lei Sig. Gov­er­na­tore la pro­pria visione e, pos­si­bil­mente, il pro­prio con­trib­u­to per quan­to ripor­ta­to in ogget­to.
E’ appun­to in rifer­i­men­to all’ogget­to che ci corre l’ob­bli­go morale di riconoscere a lei, e ai suoi col­lab­o­ra­tori, l’im­peg­no pro­fu­so nel­la ricer­ca di alter­na­tive alla crisi indus­tri­ale che sta impov­eren­do mate­rial­mente e cul­tural­mente il nos­tro ter­ri­to­rio. Ci rife­ri­amo in par­ti­co­lare agli ind­i­rizzi che in qual­ità di com­mis­sario ha già trac­cia­to per il poten­zi­a­men­to delle aree del por­to com­mer­ciale, apren­do la stra­da alla pos­si­bil­ità di trasfor­mar­le in uno dei poli di inter­esse europeo per la rot­ta­mazione delle gran­di navi dismesse, con la sper­an­za che pos­sa diventare una buona alter­na­ti­va alla crisi del ciclo inte­grale delle acciaierie Luc­chi­ni.
Noi dal can­to nos­tro abbi­amo cos­ti­tu­ito una Lista Civi­ca politi­ca­mente trasver­sale, per­ché abbi­amo avver­ti­to la neces­sità di col­lab­o­rare, la dove fos­se pos­si­bile, con le isti­tuzioni impeg­nate nel­la ricer­ca delle alter­na­tive alla Luc­chi­ni. E’ per tale scopo che inten­di­amo sot­to­por­gli la nos­tra visione urban­is­ti­ca di un ter­ri­to­rio come il nos­tro, al quale non man­cano cer­to le risorse ambi­en­tali , pae­sag­gis­tiche e cul­tur­ali, da impeg­nare per tale ricer­ca.
Noi rite­ni­amo che per questo ter­ri­to­rio sia arriva­to il momen­to di met­tere in cam­po, sen­za indu­gi, tutte le risorse disponi­bili. Rite­ni­amo inoltre indis­pens­abile fare uno sfor­zo cul­tur­ale per accan­tonare una cer­ta urban­is­ti­ca figlia del­la mono­cul­tura indus­tri­ale, per­ché il tem­po dei provved­i­men­ti di sola con­ser­vazione è esauri­to, ed è arriva­to il momen­to di inve­stire nelle nos­tre risorse per tranne il mag­giore prof­it­to nel rispet­to degli equi­lib­ri ambi­en­tali e pae­sag­gis­ti­ci.
Il nos­tro pro­gram­ma, del quale inten­di­amo sot­to­por­gli i tre pun­ti prin­ci­pali, è ispi­ra­to al mare, ai sui mestieri e alle sue economie, un pro­gram­ma che con­sid­era il promon­to­rio di Piom­bi­no non solo impor­tante per i gran­di traf­fi­ci com­mer­ciali, ma anche polo di rifer­i­men­to per tut­ta la nau­ti­ca da dipor­to e del tur­is­mo lega­to all’Arcipela­go Toscano, del quale il nos­tro ter­ri­to­rio van­ta la cen­tral­ità geografi­ca.
I TRE PUNTI PRINCIPALI LEGATI ALLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE CHE INTENDIAMO SOTTOPORLE SONO:
1)-Delocalizzazione del­la fil­iera nau­ti­ca dal­la Chiusa al Fiume Cor­nia;
2)-Ampliamento del­l’ap­pro­do tur­is­ti­co di Salivoli;
3)-Urbanizzazione delle aree in Loc. Fab­bric­ciane e Torre Nova.
1)-DELOCALIZZAZIONE DELLA FILIERA NAUTICA
Noi abbi­amo sem­pre ritenu­to erra­ta l’u­bi­cazione del­l’ap­pro­do tur­is­ti­co e del­la fil­iera nau­ti­ca nelle aree prospici­en­ti “La Chiusa”, anche quan­do non esiste­va l’ur­gen­za del­la “Con­cor­dia”, per­ché non espandibili all’oc­cor­ren­za, e per­ché prive di infra­strut­ture viarie e pro­fon­da­mente inquinate dal pun­to di vista ambi­en­tale e pae­sag­gis­ti­co.
Ora quelle aree ser­vono per il forno elet­tri­co e tut­to ciò che di nuo­vo dovrà essere real­iz­za­to per la ripresa delle acciaierie Luc­chi­ni, per­ché la rein­dus­tri­al­iz­zazione non può con­tin­uare a pas­sare all’in­ter­no del­la cit­tà. Noi rite­ni­amo inoltre che anche l’in­dus­tria del­la rot­ta­mazione, da real­iz­zare sem­pre nel­lo stes­so ambito, pos­sa essere di osta­co­lo al dipor­tismo e al suo indot­to. Per­tan­to, per fare spazio all’in­dus­tria, occor­rerà met­tere mano al Mas­ter­plan dei por­ti e del­la nau­ti­ca, per­ché tut­to ciò ven­ga delo­cal­iz­za­to pres­so la foce del Fiume Cor­nia, dove le aree sono espandibili e già infra­strut­turate. Dove i vin­coli ambi­en­tali e pae­sag­gis­ti­ci sono comunque già com­pro­mes­si per la forte antropiz­zazione dovu­ta anche alla pre­sen­za del­la cen­trale ENEL di Torre del Sale.
2)-AMPLIAMENTO DELL’APPRODO TURISTICO DI SALIVOLI
Con­sid­er­a­ta la cen­tral­ità del nos­tro promon­to­rio rispet­to all’Arcipela­go Toscano, rite­ni­amo che a Piom­bi­no ser­va un por­to tur­is­ti­co vero, e non pal­lia­tivi come quel­lo sot­to Pog­gio Bat­te­ria che tut­to potrà essere meno che un por­to tur­is­ti­co, vis­to il con­testo pret­ta­mente indus­tri­ale in cui ver­rà col­lo­ca­to, e tan­to meno lo potrà essere l’in­ter­ven­to sul Fiume Cor­nia da noi aus­pi­ca­to, che dovrà lim­i­tar­si a garan­tire l’ac­ces­so per l’in­dot­to e la cantieris­ti­ca, e pochi posti bar­ca di pic­cole dimen­sioni.
Per­tan­to noi cre­di­amo che all’at­tuale appro­do di Salivoli, col­lo­ca­to in un con­testo ambi­en­tale e pae­sag­gis­ti­co di pre­gio, nel pun­to più vici­no all’Iso­la d’El­ba, gli deb­ba essere riconosci­u­ta la grande valen­za tur­is­ti­ca che gli com­pete e la gius­ta pro­mozione a por­to tur­is­ti­co. Per­ché ciò si ver­i­fichi e pos­sa diventare una strut­tura capace di riqual­i­fi­care l’in­tera cos­ta urbana, e diventare un indot­to eco­nom­i­co capace di risoll­e­vare l’e­cono­mia del­l’am­bito di apparte­nen­za e non solo, è nec­es­sario che le attuali strut­ture siano rad­doppi­ate.
Noi rite­ni­amo che un’es­pan­sione ver­so il cen­tro del­la cit­tà, non solo garan­tis­ca quan­to sopra, ma pos­sa diventare un’ot­ti­ma occa­sione per con­sol­i­dare tut­ta la fale­sia sot­to­pos­ta a frane e, di fat­to, non uti­liz­z­abile per la bal­neazione.
3)-URBANIZZAZIONE DELLE AREE DELLE FABBRICCIANE E TORRE NOVA
A par­tire dagli anni ses­san­ta i ter­ri­tori del­la Val di Cor­nia, ma prin­ci­pal­mente quel­lo del Comune di Piom­bi­no, sono sta­ti ogget­to di estese lot­tiz­zazioni abu­sive, per­ché l’in­tera Toscana inizia­va allo­ra a sco­prire la voglia di bal­neazione ma non trova­va strut­ture ricettive in loco. E allo­ra la soluzione di un lot­ti­cel­lo con una barac­ca abu­si­va si è sem­pre dimostra­ta l’u­ni­ca alter­na­ti­va val­i­da.
Il Comune di Piom­bi­no ha sem­pre con­trasta­to tale fenom­e­no, rius­cen­do ad arginarlo fino a quan­do ha potu­to, otte­nen­do anche dei risul­tati come nel caso di Riva Verde. Purtrop­po i con­doni degli anni ottan­ta e novan­ta han­no imped­i­to il ripristi­no allo sta­to agri­co­lo e pro­dut­ti­vo delle aree com­pro­messe, fino a far­le diventare delle enor­mi barac­copoli prive di qual­si­asi urban­iz­zazione, com­pre­so lo smal­ti­men­to dei liqua­mi.
E’ il caso delle Local­ità “Le Fab­bric­ciane” e “Torre Nova”, che som­mate ammon­tano ad una super­fi­cie di cir­ca un mil­ione e mez­zo di metri qua­drati, cioè cir­ca 150 ettari di ter­reno com­pro­mes­so dal pun­to di vista ambi­en­tale e pae­sag­gis­ti­co. Fino al pun­to che se si effet­tua­to degli scavi il nero che tro­vi­amo non è petro­lio…
Con­sid­er­a­to che tut­to ciò è di fat­to irre­versibile per­ché ormai ha acquisi­to uno sta­to di dirit­to con­sol­ida­to, noi rite­ni­amo che l’u­ni­ca soluzione sia urban­iz­zare dette aree, facen­do trasfor­mare in bel­lo quel­lo che ormai è un degra­do pae­sag­gis­ti­co. Per fare questo è nec­es­sario inver­tire l’ap­proc­cio con il fenom­e­no, e osser­var­lo non solo dal pun­to di vista ide­o­logi­co, ma anche da quel­lo prati­co, per capire che può essere la quad­ratu­ra del cer­chio, per­ché un’­op­er­azione di questo tipo che parte per mit­i­gare il degra­do, può diventare un’­op­er­azione di sal­vatag­gio per l’in­tero indot­to edilizio del­la Val di Cor­nia.
Noi ci ren­di­amo ben con­to che i temi che abbi­amo affronta­to impli­cano revi­sioni anche rad­i­cali di stru­men­ti urban­is­ti­ci comu­nali e sovra­co­mu­nali, come il Rego­la­men­to Urban­is­ti­co, il Piano Strut­turale d’Area, il PTC, il PIT, e anche il Mas­ter­plan dei Por­ti; ma noi a Piom­bi­no abbi­amo bisog­no di alter­na­tive da subito e non vogliamo nem­meno pen­sare di essere schi­avi di sigle. Se lei Sig. Gov­er­na­tore avrà la com­pia­cen­za di riflet­tere atten­ta­mente su quan­to gli abbi­amo pro­pos­to, si ren­derà con­to che tut­to ciò è in armo­nia con le diret­tive su l’u­so del suo­lo, e prin­ci­pal­mente attiverà economie estra­nee ai bilan­ci pub­bli­ci.

Il Por­tav­oce del­la Lista Civi­ca ASCOLTA PIOMBINO Ric­car­do Gelichi

 

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