Lettera aperta al sindaco di San Vincenzo

· Inserito in Lettere
pervenuta in redazione

CASTAGNETO 20 giug­no 2015 — Egre­gio Sin­da­co di San Vin­cen­zo,
la sua ordi­nan­za n.75/2015 “Dis­po­sizioni per la pre­ven­zione dell’esercizio abu­si­vo del com­mer­cio…” parte da un obi­et­ti­vo impor­tante, la repres­sione del com­mer­cio abu­si­vo e del­la ven­di­ta di mer­ci con­traf­fat­te, ma uti­liz­za moti­vazioni e meto­di che rischi­ano di con­trad­dirne gli inten­ti.
Dopo un anno dalle riu­nioni in Prefet­tura a Livorno, sen­za alcun coin­vol­gi­men­to del­la comu­nità locale e, pare, sen­za alcun coor­di­na­men­to con gli altri sin­daci del­la cos­ta, a par­tire da Fol­loni­ca, Piom­bi­no, Castag­ne­to Car­duc­ci, Bib­bona, sogget­ti allo stes­so uffi­cio cir­con­dar­i­ale marit­ti­mo di Piom­bi­no, viene emes­so un atto nel quale, rib­aden­do sanzioni e divi­eti di legge esisten­ti, l’Amministrazione Comu­nale esprime nelle moti­vazioni un mes­sag­gio cul­tur­ale e politi­co ben pre­ciso.
Si indi­cano dei sen­ti­men­ti, quali “il dif­fu­so dis­a­gio e il malu­more dei cit­ta­di­ni”, causati dai com­por­ta­men­ti dei “ven­di­tori abu­sivi”, descrit­ti come un vero e pro­prio peri­co­lo quo­tid­i­ano per l’ordine pub­bli­co: insis­ten­ti, indesiderati, cre­ano fas­tidio e dis­a­gio, i bag­nan­ti devono subire dis­tur­bo, vio­lazione del­la pri­va­cy e lim­i­tazioni fisiche; fino ad arrivare a “man­i­fes­tazioni di intoller­an­za che minac­ciano di degener­are in episo­di di vio­len­za, sus­ci­tan­do per­tan­to allarme sociale”. Il tut­to “è un fenom­e­no in costante cresci­ta” che le Forze dell’Ordine non sono in gra­do di con­tenere.
Viene da pen­sare che a San Vin­cen­zo vi siano sta­ti chissà quali episo­di di vio­len­za, o se si sono ver­i­fi­cati non sono sta­ti tali e tan­ti da sus­citare allarme e da rimanere impres­si nel­la memo­ria, né ven­gono citati nelle moti­vazioni dell’Ordinanza.
E’ invece a tut­ti noto che il 99% dei ven­di­tori (autor­iz­za­ti e non), è straniero, immi­grati extra­co­mu­ni­tari.
La let­tura delle pre­messe dell’Ordinanza incro­ci­a­ta con il dato dei ven­di­tori rischia di tradur­si in una pre­cisa indi­cazione dei pre­sun­ti colpevoli dell’allarme sociale: gli extra­co­mu­ni­tari tuot court.
Dall’Amministrazione comu­nale ci sarem­mo aspet­tati la val­oriz­zazione dei per­cor­si di legal­ità intrapre­si dal­lo stes­so Comune per nor­mare la ven­di­ta sulle spi­agge, come avvenu­to con il rilas­cio di 125 autor­iz­zazioni; avrem­mo (e cer­ta­mente non solo noi) dato un con­trib­u­to in questi 10 mesi, all’interno di un per­cor­so parte­ci­pa­ti­vo demo­c­ra­ti­co con asso­ci­azioni eco­nomiche, sociali e del volon­tari­a­to, per costru­ire prog­et­ti di accoglien­za e inclu­sione dei migranti, che affrontasse anche situ­azioni come quel­la dei ven­di­tori sulle spi­agge; nel con­fron­to avrem­mo richiesto l’attuazione del Pro­gram­ma del Sin­da­co lad­dove veni­va esplici­ta­mente annun­ci­a­to l’impegno a cos­ti­tuire la Con­sul­ta degli Immi­grati.
Per­ché non chiede al Gov­er­no, e quin­di alla Prefet­tura, di inten­si­fi­care la repres­sione ver­so le orga­niz­zazioni crim­i­nali che gestis­cono il mer­ca­to delle mer­ci con­traf­fat­te?
La ven­di­ta di mer­ci con­traf­fat­te è in mano alla crim­i­nal­ità orga­niz­za­ta che sfrut­ta gli immi­grati come manovalan­za. L’ordinanza così moti­va­ta serve più per andare incon­tro a sen­ti­men­ti di insof­feren­za di una parte del­la cit­tad­i­nan­za ver­so i migranti, che per risol­vere vera­mente il prob­le­ma. Il Gov­er­no deve met­tere le Forze dell’Ordine nelle con­dizioni di com­bat­tere effi­cace­mente le mafie che gestis­cono questi traf­fi­ci.
Altro ele­men­to sig­ni­fica­ti­vo del suo atto, dal pun­to di vista cul­tur­ale e politi­co, è poi il dis­pos­i­ti­vo che tra­duce le pre­messe politiche in “ordine”: non cos­tituen­do le Forze dell’Ordine, a suo avvi­so, un deter­rente suf­fi­ciente, se ne nom­i­nano sul cam­po di nuove: in questo caso i gestori degli sta­bil­i­men­ti bal­n­eari, una sor­ta di Ronde da spi­ag­gia… Essi, se non impedi­ran­no ai ven­di­tori itin­er­an­ti, abu­sivi e non, di accedere nelle loro con­ces­sioni saran­no mul­tati dalle Forze dell’Ordine, ques­ta volte si pre­sume effi­ci­en­ti, che dovran­no stazionare nei din­torni delle con­ces­sioni per con­trol­lare che i gestori con­trol­li­no gli acces­si.
Ques­ta ordi­nan­za non ci piace. La dife­sa del­la Legal­ità deve affrontare e super­are l’ingiustizia sociale, la povertà, la dis­per­azione di chi fugge da guerre, per­se­cuzioni reli­giose, vio­len­ze e mis­e­ria, con­cen­tran­do l’azione repres­si­va sul­la crim­i­nal­ità orga­niz­za­ta che gestisce i traf­fi­ci di per­sone e cose, con­sapevoli che in ques­ta fase del­la sto­ria solo la sol­i­da­ri­età atti­va può garan­tire un futuro di pace.
Las­ci­amo quin­di all’Amministrazione Comu­nale e alle forze politiche val­utare se esiste l’opportunità e la neces­sità di una tale Ordi­nan­za.

Pre­sidio LIBERA Rossel­la Casi­ni Castag­ne­to Car­duc­ci San Vin­cen­zo

Una risposta a “Lettera aperta al sindaco di San Vincenzo”

  1. Franco Guidoni says:

    Mi sem­bra che il tono del comu­ni­ca­to non rispec­chia la dis­cus­sione che è sta­ta fat­ta ma solo le posizioni per­son­ali del por­tav­oce, posizione che dal medes­i­mo era sta­ta ben delin­ea­ta nel­la sua pre­sen­tazione e che non ha volu­to ten­er pre­sente le altre opin­ioni nè le pre­cisazioni fat­te in più modi ed anche per­sonal­mente dal Sin­da­co.

Commenta il post