Lettera aperta per la sospensione del “decreto Salvini”
PIOMBINO 8 novembre 2018 — La Rete solidale e antirazzista Piombino ha inviato a tutti i consigli comunali dei Comuni della Val di Cornia la seguente lettera aperta per la sospensione del cosiddetto ‘Decreto Salvini’ in materia di sicurezza e immigrazione:
“La Rete solidale e antirazzista prende atto con soddisfazione che i consigli comunali di Torino, Bologna, Firenze hanno adottato un ordine del giorno per chiedere la sospensione del cosiddetto ‘Decreto Salvini’ in materia di sicurezza e immigrazione.
La Rete chiede ai consigli comunali in indirizzo di fare altrettanto.
Il testo approvato a Firenze rileva “il clima di intolleranza che si è creato, alimentato anche dall’orientamento del nuovo governo che ha inteso restringere i requisiti per il rilascio dei permessi ai migranti e contestualmente modificare le norme in materia di sicurezza”.
Allo stesso tempo il testo approvato a Firenze “impegna il sindaco e la giunta comunale a chiedere al ministero dell’interno ed al governo di sospendere l’iter parlamentare e gli effetti dell’applicazione del decreto legge e aprire un confronto…, al fine di valutare ricadute concrete di tale decreto sull’impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori.… Unire il tema della sicurezza nel medesimo atto alla riforma del sistema dei permessi per i migranti è un grave errore”.
Il decreto Salvini è inumano. Tratta gli stranieri come pacchi postali, aumenta da 90 a 180 giorni il periodo di detenzione amministrativa nei centri di permanenza, senza che sia stato commesso alcun reato e senza alcun intervento di garanzia della Magistratura, come è invece previsto dai princìpi dello stato di diritto. Di fatto limita fortemente, se non abolisce, i permessi di soggiorno umanitari. Elimina la possibilità di integrazione dei richiedenti asilo. Un decreto che pretende di aumentare la sicurezza in realtà otterrà l’effetto opposto. Aumenterà la marginalità, il lavoro nero e l’illegalità: del resto, la manodopera clandestina è utile al caporalato per ricattare tutti i lavoratori e le lavoratrici, italiani e stranieri”.
Rete solidale e antirazzista Piombino