L’hanno uccisa e ora dicono di volerla resuscitare
PIOMBINO 12 luglio 2018 — Il tempo è galantuomo, ma non per tutti a quanto pare. Sconcerta leggere il comunicato con cui il PD di zona, a dieci mesi dalla scadenza delle amministrazioni in carica, dopo aver lavorato per un decennio alla distruzione sistematica di ogni traccia di politica sovracomunale in ambito urbanistico e non solo, scopre l’importanza di un piano strutturale d’area.
Il PD si accorge oggi, nel 2018, che con una pianificazione estesa a tutto il territorio si possono correttamente inquadrare problemi complessi come la crisi industriale in atto e si possono prevedere strategie di rilancio dell’economia circondariale. Ma il segretario di Federazione Massimiliano Roventini, che afferma tutto ciò, è a conoscenza del fatto che quel burlone dell’assessore all’urbanistica di San Vincenzo, Massimiliano Roventini, non ha solo mantenuto San Vincenzo fieramente al di fuori della pianificazione urbanistica comprensoriale, ma continua a far approvare varianti al Regolamento Urbanistico senza alcuna strategia comunale o circondariale? Come del resto hanno fatto, e continuano a fare, le amministrazioni di Piombino e Campiglia.
E come mai dopo la chiusura del Circondario nel 2010, le amministrazioni del PD oggi folgorate sulla via di Damasco, non hanno mai creato l’Unione dei Comuni nonostante l’avessero promessa agli elettori nel 2009 e ripromessa nel 2014? Domande che non hanno mai ricevuto risposta.
Certo che è urgente una pianificazione d’area, estesa a tutti i Comuni della Val di Cornia, compresi Suvereto e Sassetta, indipendentemente dal colore di chi li amministra. Una pianificazione aperta al confronto con le aree limitrofe delle Colline Metallifere, dell’Isola d’Elba e della bassa Val di Cecina. Lo sosteniamo da sempre. Ma ad aprire questa “nuova era” non possono essere coloro che hanno distrutto la sovracomunalità che esisteva, che continuano a scambiare il turismo col cemento a San Vincenzo, che a Piombino hanno vincolato l’intero SIN alle esigenze di un piano industriale privato (quello di Aferpi completamente fallito) rinunciando alla pianificazione pubblica di aree strategiche per la Val di Cornia e la Toscana, che a Campiglia hanno condannato alla marginalità la valorizzazione culturale e il turismo garantendo invece escavazioni illimitate nelle colline e candidando quel Comune, in accordo con la Regione, a diventare “Distretto regionale delle cave”. Stiamo parlando dell’attualità, non di un lontano passato.
La realtà è che il PD ha consapevolmente distrutto le politiche sovracomunali, quelle che potevano aiutarci ad uscire da una crisi gravissima che dura da un decennio. Lo ha fatto per privilegiare sempre interessi particolari, spesso speculativi, incongrui tra di loro. Si può sempre cambiare verso, ma le troppe promesse non mantenute non si cancellano con gli annunci ma con fatti concreti mai pervenuti.
Comune dei Cittadini
Assemblea Sanvincenzina
Un’altra Piombino
Uniti per Suvereto