L’incentivo stimola poco il tempo indeterminato
PIOMBINO 19 novembre 2015 — In questi anni Stile Libero ha sempre informato i suoi lettori sull’andamento della disoccupazione nel nostro territorio e nella provincia. Oggi focalizziamo l’attenzione, utilizzando i dati dell’osservatorio del mercato lavoro della provincia di Livorno, sulla diversificazione tra contratti a tempo determinato e contratti a tempo indeterminato nelle nuove assunzioni.
L’obiettivo, oltre quello di fornire numeri utili per dare una immagine delle nuove assunzioni negli ultimi due anni nella Val di Cornia, è cercare di capire quale effetto hanno avuto i nuovi incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato decise dal Governo, in vigore dal 1 gennaio al 31 dicembre del 2015. Questi consistono nell’esonero totale dai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro (esclusi quelli INAIL), per un periodo massimo di 36 mesi e un importo massimo pari a 8.060 euro annui.
Tutti i dati sono riferiti esclusivamente al Centro per l’Impiego di Piombino.
Il primo grafico è un consuntivo degli avviamenti (1), cioè delle nuove assunzioni, registrati nel 2014 divisi per tipologia di contratto.
Nel secondo e terzo, invece, si può leggere un confronto tra gli avviamenti nel I° e nel II° trimestre del 2014 e del 2015.
Infine l’ultimo grafico riporta l’aggregato degli avviamenti dei primi due trimestri 2014 e 2015.
Nel 2014 il raffronto tra tempo determinato e indeterminato è sbilanciato verso i contratti a termine: quelli a tempo determinato sono 11.105 e rappresentano l’86,7% mentre quelli a tempo indeterminato sono 1.708, cioè il 13,3% del totale (12.813).
Andando ad analizzare i primi due trimestri del 2015 confrontati con lo stesso periodo dell’anno precedente si possono evidenziare i seguenti dati.
Nel primo trimestre il dato degli avviamenti conferma la prevalenza dei contratti a tempo determinato su quelli a tempo indeterminato per tutti e due gli anni di riferimento (non si scende mai sotto l’ 80% dei contratti a tempo determinato), con un incremento dei contratti non a termine rispetto agli altri. Per i contratti a tempo indeterminato si passa dal 14,1% del 2014 al 18,4% del 2015 (+4,3%). Il totale degli avviamenti nel primo trimestre del 2014 ammonta a 3.070 unità che cresce nel 2015 a 3.271, con un aumento di 201 pari al 6,34%. Nel 2015 rispetto al 2014 i contratti a tempo determinato aumentano di 32 unità (+1,21%) e quelli a tempo indeterminato di 169 unità (+38,8%).
Nel secondo trimestre 2014 e 2015, l’ aumento degli avviamenti a tempo indeterminato è più basso rispetto al primo trimestre. Gli avviamenti a tempo determinato rappresentano rispettivamente il 12,7% del totale degli avviamenti per il 2014 e il 14,7% per il 2015 (+2,0%). Nel secondo trimestre gli avviamenti aumentano di 481 unità (+10,8%) passando da 4.444 del 2014 a 4.925 del 2015, quelli a tempo determinato aumentano di 321 unità (+10,8%) e quelli a tempo indeterminato 160 (+28,21%).
Nell’ultimo grafico sull’aggregato dei due primi trimestri del 2014 e del 2015 si può vedere che la maggioranza, pari all’ 83,80%, dei nuovi contratti nel 2015 continua ad essere a tempo determinato contro il 16,2% dell’indeterminato su un totale di 8.196 nuovi contratti (+ 682 pari al + 9,07% rispetto al 2014). Inoltre il confronto tra le due percentuali che rappresentano i nuovi contratti a tempo indeterminato sul totale degli assunti nei rispettivi anni (13,3% e 16,2%), restituisce un incremento più basso, pari al 2,9%.
L’ insieme dei dati illustrati ci offre la visione di una situazione per la quale
- c’è stato tra il 2014 ed il 2015 un incremento delle assunzioni al quale ha corrisposto un aumento di quelle a tempo indeterminato più modesto,
- la grande maggioranza delle nuove assunzioni è a tempo determinato che non scende mai sotto l’80%.
Non pare dunque che gli incentivi del Governo Renzi per l’assunzione a tempo indeterminato, in vigore dal 1° gennaio 2015, abbiano avuto un grande effetto nella nostra zona sia dal punto di vista della crescita delle assunzioni sia dal punto di vista dello spostamento dal tempo determinato a quello indeterminato.
(1) Si tratta degli avviamenti relativi alle aziende con sede operativa nel territorio del Centro per l’impiego di Piombino (Comuni di Campiglia, Piombino, San Vincenzo, Suvereto, Sassetta)
Vista l’attuale situazione della nostra zona, dove purtroppo non ci sono molte prospettive di lavoro alternativo alla vecchia mentalità degli stabilimenti, mi pare, nell’analisi fatta, che le piccole e medie aziende siano in stand-by in attesa che avvenga qualche cosa di nuovo. Considerando la mentalità (chiusa al nuovo) dei piombinesi ci lasceremo sfuggire tutte le iniziative che ci verranno prospettate (vedi la riqualificazione della centrale Enel) per cui questa situazione tenderà a peggiorare.