Quando l’intervento dello Stato è eresia
PIOMBINO 24 gennaio 2018 — Alla fine a pagare l’isterismo dei mercati è sempre l’anello più debole, debole come i 60 lavoratori della linea verniciatura 2 dello stabilimento ArcelorMittal di Piombino.
Come è emerso dall’incontro fra le RSU e la Direzione di ArcelorMittal Europa, il destino di questi 60 lavoratori è segnato e prevede il trasferimento presso lo stabilimento di Genova, dove peraltro la proprietà sta trasferendo la linea zinco-verniciatura. Come è già accaduto per Aferpi e come è sempre accaduto in passato, il governo sta a guardare nel più assordante silenzio.
Fra 12 mesi lo stabilimento di Piombino passerà di proprietà al gruppo Arvedi, questo accade soprattutto perché le regole dell’antitrust non consentono ad ArcelorMittal, che ha rilevato la proprietà dello stabilimento Ilva di Taranto, di mantenere entrambe le quote di mercato. Peccato che ad oggi non ci sia dato conoscere né il piano industriale né il piano di investimenti che la nuova proprietà intende attuare a Piombino.
In questo quadro di colpevole incertezza 60 lavoratori, 60 famiglie, vengono messi di fronte alla necessità di abbandonare la propria terra e probabilmente i propri affetti per poter continuare ad avere un reddito, una dignità. Questo accade, ancora una volta, perché tutti i governi che si sono alternati negli ultimi 30 anni hanno sempre assunto il dettato che il mercato si autoregoli, che l’intervento dello Stato per governare l’economia, per concepire piani industriali nazionali, per tutelare le aziende italiane dal potere dalle multinazionali, in fondo sia quasi un’eresia; dopo tutto l’Europa non vuole.
Questo territorio è oggi come non mai lo specchio di questa politica ed a subirne gli effetti non sono esclusivamente i lavoratori direttamente coinvolti con le loro famiglie, ma una città intera con i suoi commercianti, partite IVA, giovani in cerca di occupazione ed anziani ormai fuori dal mercato del lavoro.
Noi, al contrario, crediamo in uno Stato che sia protagonista nella regolamentazione e nell’indirizzo dell’economia nazionale e, se i cittadini italiani ci daranno il mandato per governare, queste buone regole le metteremo immediatamente in pratica.
Intanto però chiediamo trasparenza e garanzie sulla cessione dello stabilimento ArcelorMittal di Piombino e chiediamo che sia al più presto reso noto il piano industriale Arvedi, per poterne trarre le dovute valutazioni.
MoVimento 5 Stelle Piombino