Liste civiche e comitati parlano del futuro

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 14 novem­bre 2013 — Ci si avvia ver­so le elezioni ammin­is­tra­tive nel pieno di una crisi gravis­si­ma. E’ in crisi il com­par­to siderur­gi­co, è in crisi il set­tore dell’edilizia e cali ril­e­van­ti si sono reg­is­trati nel set­tore estrat­ti­vo. L’agricoltura è stret­ta tra l’aumento dei costi di pro­duzione e la riduzione dei ricavi, men­tre il tur­is­mo risente del­la riduzione dei red­di­ti famil­iari. Alla base delle crisi ci sono fenomeni che esu­lano dalle respon­s­abil­ità di chi ha ammin­is­tra­to local­mente, ma non è indif­fer­ente non aver capi­to e avvi­a­to in tem­po politiche per la ricon­ver­sione dell’economia e del lavoro.
Gli ele­men­ti di conoscen­za non man­ca­vano per­ché la crisi del­la siderur­gia era nota da tem­po, così come era noto che la bol­la spec­u­la­ti­va che ha traina­to l’edilizia fino al 2008 era des­ti­na­ta a sgon­fi­ar­si las­cian­do sul cam­po prob­le­mi e dis­oc­cu­pati.
Sarebbe già molto se col­oro che han­no ammin­is­tra­to avessero l’umiltà di riconoscere che altri, pri­ma di loro, ave­vano colto le crit­ic­ità e i lim­i­ti di questo mod­el­lo di svilup­po. Invece con­tin­u­ano a den­i­grar­li. La moti­vazione è sem­pre la stes­sa: comi­tati, movi­men­ti e liste civiche avreb­bero sem­pre det­to di no sen­za fare pro­poste.
E’ una posizione pro­pa­gan­dis­ti­ca che ha l’unico scopo di evitare il con­fron­to con chi ha idee diverse dalle loro. In realtà le battaglie di comi­tati e liste civiche han­no sem­pre espres­so un’idea alter­na­ti­va di gov­er­no; era­no esse stesse pro­poste alter­na­tive.
Chi ha denun­ci­a­to la dis­sem­i­nazione di gran­di impianti ener­geti­ci nelle cam­pagne (foto­voltaico, eoli­co, bio­masse) ave­va in mente un diver­so val­ore del ter­ri­to­rio rurale e una diver­so ruo­lo dell’agricoltura nell’economia locale. Sono state fat­te pro­poste alter­na­tive per le energie rin­nov­abili ver­so le cop­er­ture degli edi­fi­ci e le zone degra­date, con scar­so ascolto.
Chi ha denun­ci­a­to che la cresci­ta spro­porzion­a­ta delle sec­onde case era una patolo­gia indot­ta dal­la ren­di­ta fon­di­aria e non da reali fab­bisog­ni ave­va in mente il con­teni­men­to del con­sumo di suo­lo, una diver­sa qual­ità dei cen­tri abi­tati e un edilizia riv­ol­ta più alla riqual­i­fi­cazione del pat­ri­mo­nio edilizio esistente che alla costruzione di nuove case.
Chi si è oppos­to alla trasfor­mazione in autostra­da dell’Aurelia a 4 cor­sie non lo ha fat­to per­ché è con­tro lo svilup­po, ma per­ché le tar­iffe che le famiglie e le imp­rese sareb­bero state costrette a pagare per man­can­za di strade alter­na­tive com­por­ta­vano più dan­ni che van­tag­gi alla nos­tra econo­mia, sen­za cor­rispon­dere a nes­suna vera esi­gen­za nazionale, tan­to più in pre­sen­za di un calo del traf­fi­co veico­lare sul­la Tir­reni­ca.
Chi ha denun­ci­a­to le scelte che por­ta­vano a ridurre il val­ore cul­tur­ale o pae­sag­gis­ti­co di luoghi come la tenu­ta agri­co­la di Rim­igliano, il gol­fo di Barat­ti e le aree archeominerarie delle colline campigliesi, non lo ha fat­to per con­trap­po­sizione pre­con­cetta, ma per­ché era con­vin­to che sul­la tutela e sul­la val­oriz­zazione di quei luoghi (che gli stes­si Comu­ni in pas­sato han­no riconosci­u­to come parchi) si pote­va e si può fon­dare lo svilup­po di un tur­is­mo respon­s­abile non omolo­ga­bile e del­la stes­sa impre­sa cul­tur­ale con una visione inno­v­a­ti­va del rap­por­to tra cul­tura ed econo­mia.
Chi ha sostenu­to che pri­ma di con­sumare suo­lo agri­co­lo per nuovi inse­di­a­men­ti pro­dut­tivi si sarebbe dovu­to affrontare per tem­po il tema del­la bonifi­ca e del riu­so dei vasti ter­ri­tori indus­tri­ali non uti­liz­za­ti in prossim­ità del por­to di Piom­bi­no, ave­va in mente non meno indus­tria, ma indus­trie e attiv­ità logis­tiche nel pos­to gius­to e più com­pet­i­ti­vo, come oggi appare evi­dente a molti.
Potrem­mo fare altri esem­pi e tut­ti avreb­bero lo stes­so seg­no. Dietro alle con­trap­po­sizioni ci sono sem­pre state visioni diverse e pro­poste alter­na­tive. Si pos­sono non con­di­videre ma non occultare con la pro­pa­gan­da polit­i­ca. In realtà in questi anni c’è chi ha guarda­to avan­ti e chi indi­etro.

Liste civiche Comune dei Cit­ta­di­ni, Forum per San Vin­cen­zo, Uni­ti per Suvere­to

 

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