Liste civiche unite: si fermino le delibere sulle cave

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SAN VINCENZO 7 novem­bre 2018 — Un paio di delibere di Giun­ta del Comune di San Vin­cen­zo, alla zit­ta, che non con­tengono nes­suna moti­vazione né anal­isi del­lo sta­to dei luoghi e delle pos­si­bili ricadute delle scelte sul ter­ri­to­rio: tan­to bas­ta per can­cel­lare dal­la map­pa del­la Val di Cor­nia le colline. Nes­sun coin­vol­gi­men­to del­la cit­tad­i­nan­za, nes­sun coin­vol­gi­men­to del con­siglio comu­nale, il des­ti­no delle colline viene deciso dai soli­ti pochi.
La deci­sione del Comune di San Vin­cen­zo, accoglien­do le richi­este dei pri­vati, get­ta le basi per ampli­are la cava di Monte Calvi  e la cava di San Car­lo in modo da ottenere un uni­co enorme fronte cava inin­ter­rot­to.
Immag­ini­amo che tale scelta, le cui ricadute sono evi­den­te­mente di por­ta­ta sovra­co­mu­nale, sia sta­ta assun­ta dal Comune di San Vin­cen­zo in splen­di­da autono­mia e soli­tu­dine, come se il tema del­la com­pro­mis­sione defin­i­ti­va e per­ma­nente delle colline tra San Car­lo, Suvere­to e Campiglia, fos­se ques­tione esclu­si­va del Comune litora­neo.
Non siamo tut­tavia stupi­ti, non solo per­ché al di là dei procla­mi, di politiche sovra­co­mu­nali non se ne vedono più da moltissi­mi anni, ma anche per­ché il quadro del­lo svilup­po nel prossi­mo futuro del­la Val di Cor­nia si delin­ea con sem­pre mag­gior coeren­za.
A Piom­bi­no si dovran­no accu­mu­la­re mon­tagne di rifiu­ti spe­ciali e spe­ciali peri­colosi prove­ni­en­ti da mezz’Italia, a Campiglia e a San Vin­cen­zo si dovran­no dis­trug­gere le colline e lun­go tut­ta la cos­ta si dovran­no prevedere gran­di lot­tiz­zazioni, quelle che nes­suno real­iz­za più sia per­ché l’invenduto è già a liv­el­li enor­mi, sia per­ché le aree litora­nee non antropiz­zate rap­p­re­sen­tano un’attrattiva e una ric­chez­za ormai rare.
Per­me­t­tere alle due cave che asse­di­ano Monte Calvi di sal­dar­si con­suman­do decine e decine di ettari di ter­ri­to­rio boschi­vo rien­tra per­fet­ta­mente in ques­ta strate­gia e nel­la visione strate­gi­ca delle ammin­is­trazioni locali a gui­da Par­ti­to demo­c­ra­ti­co (PD): le colline sono impor­tan­ti per­ché pos­si­amo dis­trug­ger­le.
Se i pom­posi annun­ci del PD sul ritrova­to coor­di­na­men­to delle politiche ter­ri­to­ri­ali non era­no delle barzel­lette preelet­torali da quat­tro sol­di, si avvii il con­fron­to sulle risorse ter­ri­to­ri­ali stra­or­di­nar­ie delle nos­tre colline e si richie­da al Comune di San Vin­cen­zo l’annullamento imme­di­a­to delle due delibere di Giun­ta di avvio del pro­ced­i­men­to per gli ampli­a­men­ti delle cave.

Assem­blea San­vin­cen­z­i­na
Comune dei Cit­ta­di­ni
Assem­blea Popo­lare Suvere­to
Un’altra Piom­bi­no

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