L’Italia ed il PD debbono cambiare

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«Noi ci siamo. Vogliamo ras­si­cu­rare tut­ti che non mol­liamo e che pros­eguire­mo la nos­tra azione anche a liv­el­lo locale. E che se si tornerà a votare presto, sare­mo di nuo­vo in cam­po a sosteg­no di Mat­teo Ren­zi». Così Mar­ti­na Pietrel­li, coor­di­na­trice del Comi­ta­to Ren­zi del­la Val di Cor­nia, apre il dibat­ti­to all’assemblea pub­bli­ca, Adesso, il futuro dell’Italia, pro­mossa dai sosten­i­tori di Mat­teo Ren­zi del­la Val di Cor­nia, svoltasi ieri, alle 21, pres­so la sala Yacht­ing club- Mari­na di Salivoli por­to tur­is­ti­co, a Piom­bi­no, a cui han­no parte­ci­pa­to un centi­naio di per­sone, tra ren­ziani del­la pri­ma assemblea Renzi Piombinoora, espo­nen­ti del­la direzione del Pd locale, ma anche di altri par­ti­ti e liste civiche, e molti sem­pli­ci cit­ta­di­ni. Chiaro il mes­sag­gio lan­ci­a­to: di cam­bi­a­men­to e di sper­an­za, l’unico mes­sag­gio- sec­on­do i pro­mo­tori dell’iniziativa — di cui l’Italia oggi ha bisog­no, fat­to suo anche da Nico­la Dan­ti, con­sigliere regionale Pd e coor­di­na­tore dei Comi­tati Ren­zi del­la Toscana che all’assemblea ha por­ta­to uno sguar­do sen­za veli sul­la situ­azione nazionale a cinquan­ta giorni dai risul­tati elet­torali: «dici­amo­ce­lo chiara­mente: abbi­amo per­so. E adesso o fac­ciamo un gov­er­no col “nemi­co”, ma nel­la chiarez­za, sen­za accor­di di sot­to­ban­co, su alcu­ni pun­ti fon­da­men­tali, come la legge elet­torale e un piano di rilan­cio dell’economia, ovvi­a­mente un gov­er­no a ter­mine, o si tor­na a votare, in tem­pi bre­vi, e facen­do le pri­marie nel Pd». Per­ché per il con­sigliere regionale, come per i ren­ziani pre­sen­ti, se si vuole ricostru­ire l’Italia – e il Pd — si deve cam­biare rot­ta, a com­in­cia­re da un vero ricam­bio del­la classe diri­gente a tut­ti i liv­el­li e dal rilan­cio dell’economia e del lavoro. E si è dis­cus­so anche di che cosa sia sin­is­tra oggi, se abbia anco­ra un sen­so ques­ta paro­la. E un sen­so per Pietrel­li ce l’ha eccome: «ma una sin­is­tra che par­ta dai prob­le­mi e non da tesi inges­sate e pre­cos­ti­tu­ite, che fac­cia i con­ti con la realtà. Vogliamo un Pd diver­so. Un “Pd – Pd, Per Davvero”, per citare Mat­teo. Bisogna ripren­dere il prog­et­to orig­i­nario del Pd, quel­lo del 2008 del Lin­got­to di Tori­no, un par­ti­to riformista, atten­to ai prob­le­mi, aper­to. Per­ché più siamo più abbi­amo pos­si­bil­ità di farcela». Molti gli inter­ven­ti in sala, domande, provo­cazioni costrut­tive, spun­ti di rif­les­sione, nel­la mag­gior parte dei quali le parole d’ordine sono state entu­si­as­mo, sper­an­za, voglia di cam­biare, ma anche amarez­za per la man­can­za di un reale con­fron­to all’interno del Pd tra le varie ani­me e un po’ di delu­sione per­ché, di fronte alla vit­to­ria di Ren­zi in Toscana, la classe diri­gente del Par­ti­to non si è assun­ta le sue respon­s­abil­ità, facen­do un pas­so indi­etro. Ma l’appello finale di Pietrel­li, così come di Dan­ti, è quel­lo all’unità del Par­ti­to e alla fidu­cia che l’Italia ce la può fare. «Occorre però –sot­to­lin­ea il coor­di­na­tore dei Comi­tati Ren­zi del­la Toscana — lavo­rare sulle idee, sui prob­le­mi, per lo svilup­po, per la dife­sa e miglio­ra­men­to del wel­fare, per garan­tire i servizi ai cit­ta­di­ni. La sfi­da in Toscana, come nell’Italia tut­ta, è dif­fi­cile, ma noi ci siamo per rimet­tere al cen­tro la polit­i­ca, la bel­la polit­i­ca». E con­clude citan­do le parole di Ren­zi dopo la scon­fit­ta alla pri­marie: «noi abbi­amo tem­po, entu­si­as­mo, lib­ertà». Il dibat­ti­to di ieri sera lo con­fer­ma.

Comi­ta­to Ren­zi Piom­bi­no

 

 

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