Livorno nomina da solo il direttore di CASALP
CAMPIGLIA 5 settembre 2014 — La conferenza dei sindaci della Provincia convocata il giorno 2 settembre presso il Comune di Livorno, il cui ordine del giorno era la governance aziendale, le linee di indirizzo, la procedura e la modalità di selezione del Direttore Generale di Casalp “è stata a dir poco un triste spettacolo a cui non avremmo sinceramente voluto assistere – hanno detto gli Assessori al sociale della Provincia (Castagneto, San Vincenzo, Campiglia M.ma, Piombino) e il vicesindaco di Cecina – Dopo un breve preambolo dell’Assessore alle politiche Sociali del Comune di Livorno, abbiamo appreso che il medesimo aveva già deciso per la nomina di un Amministratore Unico, nonostante nel precedente incontro gli Amministratori del territorio della provincia avessero manifestato forti perplessità in proposito e avessero di contro proposto la costituzione di un Consiglio di Amministrazione, piuttosto che la nomina di un Amministratore Unico. Quanto sopra in considerazione del fatto che la nomina di un Consiglio di Amministrazione consentirebbe a nostro avviso una più snella gestione sulle attività di direzione, una maggiore ampiezza di conoscenze e competenze utili all’adozione di scelte appropriate, un maggior scambio tra i territori ed un maggiore e più costante trasferimento di informazioni verso e dai territori. Il Consiglio di Amministrazione potrebbe essere formato da un rappresentante per ogni zona socio-sanitaria e darebbe in tal modo garanzia di maggiore rappresentatività e partecipazione a tutto il territorio provinciale”.
“In poche parole l’Assessore del Comune di Livorno aveva già individuato da solo ‘il profilo ideale per ricoprire quel ruolo’ informando per l’occasione noi Amministratori dei Comuni provinciali con la consegna di un Curriculum Vitae comprensivo di nome e cognome durante la Conferenza dei Sindaci del 2 settembre. Il metodo utilizzato ci appare a dir poco molto discutibile, per non dire scandaloso. Ci mette in imbarazzo e ci rammarica fortemente.
Non ci piace la demagogia e non crediamo nella pseudo-democrazia. Francamente, in nome della trasparenza, avremmo voluto che un posto di così grande rilevanza e responsabilità fosse stato messo a concorso pubblico e non sponsorizzato con una selezione ad personam oppure avremmo potuto anche prevedere un consiglio di amministrazione a costo 0, come peraltro proposto in conferenza.
“La discussione può essere talvolta anche dura e forte – hanno continuato gli Assessori alle politiche Sociali — ma deve sempre condurre ad una sintesi maturata all’interno degli organismi preposti, una sintesi che rappresenti una risposta per i cittadini ed una dignitosa rappresentanza delle singole comunità locali. A nostro avviso la vera democrazia scaturisce dal confronto serio che deve essere alla base di qualsiasi scelta istituzionale e politica. Se Livorno ritiene in virtù della sua ampiezza e del suo indice demografico di non doversi confrontare con gli altri territori, lo dica con chiarezza e trasparenza, noi ne prenderemmo atto. Siamo perfettamente consapevoli che i numeri contano in politica, ma è altrettanto evidente che i numeri da soli portano a scelte ed azioni meramente tecniche che minimizzano e sminuiscono il ruolo di rappresentanza democratica istituzionale dei territori. Noi siamo aperti al dialogo ed al confronto civile finalizzato a raggiungere un obiettivo comune che è quello di dare risposte ai cittadini dei nostri territori. Il Comune di Livorno ci chiami se e quando vorrà confrontarsi e discutere delle cose e non lo faccia soltanto per ratificare decisioni già prese o analisi già fatte”.
Comuni di Cecina, Castagneto Carducci, San Vincenzo, Campiglia Marittima, Piombino