Lo dice Roventini: obiettivo PD è ampliare le cave

· Inserito in Teoria e pratica

SAN VINCENZO 10 novem­bre 2018 — Ha poco da risen­tir­si il seg­re­tario del PD di zona nonché asses­sore all’urbanistica del Comune di San Vin­cen­zo Mas­si­m­il­iano Roven­ti­ni. Le due delibere di Giun­ta che per­me­t­ter­an­no di for­mare una delle più gran­di cave del­la Regione sal­dan­do la cava di Monte Calvi con quel­la di San Car­lo sono un atto stori­co. Per­me­t­ter­an­no una trasfor­mazione ter­ri­to­ri­ale che com­pro­mette per sem­pre le pos­si­bil­ità di svilup­po del pat­ri­mo­nio pae­sag­gis­ti­co, arche­o­logi­co, nat­u­ral­is­ti­co delle colline tra San Vin­cen­zo, Suvere­to e Campiglia.
L’avvio del pro­ced­i­men­to per ampli­are le due cave non è un atto né scon­ta­to né dovu­to. Si trat­ta del­la con­di­vi­sione dell’amministrazione comu­nale delle richi­este legit­ti­ma­mente avan­zate dalle aziende in ques­tione e Roven­ti­ni, smenten­dosi, lo rimar­ca in modo net­to nel suo inter­ven­to. L’obiettivo del PD di zona è quel­lo di ampli­are anco­ra le con­ces­sioni delle cave, con­ces­sioni che, dimen­ti­ca Roven­ti­ni, sono nei due casi in esame ben lon­tane dal­la sca­den­za o dall’esaurimento a dimostrazione del fat­to che l’occupazione non c’entra nul­la.
Anzi, proce­den­do alla dis­truzione sis­tem­at­i­ca delle colline si ren­derà via via più dif­fi­cile se non impos­si­bile, ogni ricon­ver­sione occu­pazionale in Val di Cor­nia. Obi­et­ti­vo che avrebbe dovu­to rac­cogliere ben altra atten­zione e risorse da parte delle ammin­is­trazioni comu­nali vis­to che le attiv­ità estrat­tive imp­ie­gano sem­pre meno lavo­ra­tori e il prob­le­ma di come creare nuove oppor­tu­nità di lavoro in altri set­tori è diven­ta­to negli anni sem­pre più ril­e­vante.
Il prog­et­to TAP pri­ma e RIMa­te­ria poi avreb­bero dovu­to ridurre le escav­azioni con la sos­ti­tuzione dei mate­ri­ali di cava con i derivati dal rici­clo dei rifiu­ti indus­tri­ali cre­an­do nuo­va occu­pazione, non più nel­la dis­truzione delle risorse, ma nel loro recu­pero. Sem­pre per pre­cisa scelta delle ammin­is­trazioni PD, si è prefer­i­to las­ciar lan­guire questi prog­et­ti, tan­to, fini­ta una col­li­na, se ne può dis­trug­gere sem­pre un’altra.
La scelta polit­i­ca e cul­tur­ale del PD che vede nel ter­ri­to­rio una risor­sa da dis­trug­gere e non riesce a ved­ervi altra ric­chez­za annien­terà ogni pos­si­bil­ità di ripresa per l’economia di zona. Che la val­oriz­zazione delle risorse ter­ri­to­ri­ali, ambi­en­tali e arche­o­logiche, la pre­sen­za di un SIC, il sis­tema dei Parchi del­la Val di Cor­nia, il tur­is­mo escur­sion­is­ti­co … pos­sano essere risorse deter­mi­nan­ti nel prossi­mo futuro, non sfio­ra nep­pure Roven­ti­ni e i suoi.
Eppure esiste una relazione, com­mis­sion­a­ta dal Comune di San Vin­cen­zo sei anni fa, con cui si prevede­va l’istituzione di un’Area Nat­u­rale Pro­tet­ta di Inter­esse Locale anche su Monte Calvi. Evi­den­te­mente le relazioni dei pro­pri­etari delle Cave sono ben più inter­es­san­ti e con­vin­cen­ti. Pec­ca­to per i cit­ta­di­ni. Tut­ti.

Assem­blea San­vin­cen­z­i­na
Comune dei Cit­ta­di­ni
Assem­blea Popo­lare Suvere­to
Un’altra Piom­bi­no

(Foto di Pino Bertel­li)

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