Lo scempio della Chiesa della Madonna di Suvereto

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pervenuta in redazione

SUVERETO 12 novem­bre 2015 — In queste set­ti­mane sono ripresi i lavori alla Chiesa del­la Madon­na di Suvere­to; pros­egue lo scem­pio del rifaci­men­to delle par­ti esterne su via Raf­faelle e si pre­sume di segui­to su piaz­za del­la Madon­na. Dico si pre­sume per­ché non esiste nes­sun cartel­lo di cantiere che dica, come dovrebbe, del tipo di lavoro che è in cor­so e quali tem­pi per la sua con­clu­sione. Ma queste man­canze mi inter­es­sano solo per il rispet­to delle regole che è dovu­to o meglio dovrebbe essere per tut­ti sem­pre.
Quel­lo che invece mi sti­mo­la per fare un appel­lo alla Soci­età dei Ter­ri­to­ri­al­isti è la pes­si­ma qual­ità del risul­ta­to che si pro­fi­la sul­lo stori­co immo­bile se tut­to con­tin­ua come per le par­ti già real­iz­zate. Già nel­lo scor­so luglio ho fat­to un inter­ven­to pub­bli­co e una nota pri­va­ta al Vesco­vo Mon­sign­or Ciat­ti­ni, il quale rispose subito dicen­do che sarei sta­to con­tat­ta­to dagli uffi­ci com­pe­ten­ti ai quali ave­va rimes­so il tut­to. Non solo non è suc­ces­so niente ma appun­to il cantiere a ripreso a lavo­rare. Si dice che la stes­sa Sovrin­ten­den­za, dopo ripen­sa­men­ti dell’ultima ora non richi­esti dal­la pro­pri­età, ha cam­bi­a­to parere e, incred­i­bil­mente, sem­bra che abbia autor­iz­za­to questo scem­pio che di fat­to è, come suol dirsi, “né carne e né pesce”.
Il risul­ta­to è un pas­tic­cio informe, né intona­co e né fac­cia vista, che offende questo pez­zo di pat­ri­mo­nio, sul quale è evi­dente l’offesa por­ta­ta all’immobile e alla sua sto­ria, dove era chiaris­si­ma la totale intonacatu­ra di col­ore rosato molto tenue, trac­ce anco­ra evi­den­ti in par­ti del retro abside su piaz­za del­la Madon­na e sul­la stes­sa muratu­ra del cam­panile.
La Soci­età dei Ter­ri­to­ri­al­isti del­la quale mi onoro di far parte è asso­ci­azione che nelle prin­ci­pali ragioni fon­dan­ti ha pro­prio la nec­es­saria val­oriz­zazione dei beni del ter­ri­to­rio e rite­nen­do la Chiesa del­la Madon­na di Suvere­to un bene estrema­mente impor­tante dal pun­to di vista stori­co e architet­ton­i­co, riten­go che mer­i­ti atten­zione non sot­to­trac­cia ma alla luce del sole, riven­di­can­do che l’intervento di manuten­zione sia rispet­toso dell’esistente: intona­co vi era e intona­co dovrebbe tornar­ci. Quel­lo real­iz­za­to non è fac­cia vista e non è intona­co, tra l’altro cre­an­do un dan­no ulte­ri­ore alla lunet­ta sopra il por­tale che, invece, è sta­ta restau­ra­ta in maniera a dir poco magis­trale, evi­den­zian­do tut­ta la sua bellez­za e gli stu­pen­di col­ori. Pec­ca­to che con il con­trasto di quel fon­do per­da molto del pro­prio fas­ci­no e non riesca a dare il gius­to val­ore architet­ton­i­co.
Voglio augu­rar­mi che tut­ti i com­po­nen­ti del­la SdT abbiano la voglia e l’interesse di porre atten­zione anche a questo pic­co­lo pat­ri­mo­nio, che nel­la pic­co­la Suvere­to è parte impor­tante del pro­prio pat­ri­mo­nio stori­co che meri­ta di essere val­oriz­za­to con impeg­no serio e cor­ret­to di tut­ti i suoi concit­ta­di­ni.

Wal­ter Gasperi­ni

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