Lucchini, si fa avanti il gruppo algerino Cevital
PIOMBINO 12 ottobre 2014 — Il gruppo algerino Cevital, il maggiore del paese nordafricano, ha annunciato l’intenzione di acquistare lo stabilimento piombinese della Lucchini e di puntare al suo rilancio attraverso investimenti per 300 milioni di euro. Cevital intenderebbe costruire, nel comprensorio, anche una piattaforma logistica per le produzioni del gruppo.
La notizia è stata ripresa da diversi importanti organi di informazione nei quali si riferiscono le dichiarazioni virgolettate del presidente Issad Rebrab (nella foto) il quale ha spiegato che l’obiettivo del gruppo è quello “di riavviare l’attività siderurgica a Piombino fino al raggiungimento di una produzione di due milioni di tonnellate di acciai speciali e standard, con l’installazione di due forni elettrici in sostituzione dell’altoforno e il revamping generale delle lavorazioni a freddo”.
Sul piano occupazionale Cevital prevederebbe l’assunzione del personale necessario al rilancio dell’attività siderurgica a cui si aggiungerebbero altre assunzioni conseguenti a impegni diversi che il gruppo intenderebbe assumere in altri settori.
Secondo quanto riferiscono fonti attendibili entro pochi giorni Cevital presenterà la propria offerta al commissario Nardi, comprensiva del piano industriale, degli organici previsti e delle debite garanzie finanziarie.
Dal mondo economico i dati che si riferiscono su Cevital indicano che il gruppo ha iniziato la propria attività negli anni Settanta nel settore della metallurgia, per poi investire nell’agroalimentare, nell’automobile, nella produzione di vetro, nella costruzione di prefabbricati e nella grande distribuzione. Oggi Cevital fattura 1,3 miliardi di dollari, impiega 5.500 persone e punta a investire 2,3 miliardi di dollari da qui al 2010, portando il proprio giro d’affari a 5 miliardi di dollari.
Il gruppo algerino nelle operazioni di acquisto dello stabilimento sarebbe quindi un nuovo candidato accanto agli indiani di Jindal che sono in ballo da tempo.
Ovviamente al riguardo del nuovo interesse algerino per la Lucchini ogni cautela è essenziale. E, improntati a prudenza, sono anche i primi commenti: Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim Cisl rileva: “Il procuratore di Cevital si era fatto vivo in questi giorni a Piombino. Tuttavia, siamo vicini al preliminare di vendita e questa vicenda è stata già turbata da finte offerte in passato. È questo il momento di dare certezze; che ci siano soggetti seri che presentino un piano industriale il più robusto e più forte possibile per lo sviluppo industriale e la salvaguardia dell’occupazione”.
Dal canto proprio Salvatore Barone, responsabile per politiche industriali della Cgil, ha così valutato la nuova offerta algerina: “Non conosciamo ancora né l’offerta né il piano industriale su cui ovviamente prestiamo particolare attenzione perché al piano è legato il numero degli occupati. Il nostro obbiettivo è quello di mantenere l’area a caldo perché altrimenti il ridimensionamento produttivo e occupazionale sarebbe particolarmente grave e pesante”.
“Se effettivamente – ha riferito infine il governatore Enrico Rossi — c’è un’altra proposta di acquisto della Lucchini non può che essere un fatto positivo. La sostanza e la credibilità della proposta sarà valutata dal commissario Nardi che poi riferirà alle istituzioni. Penso che questo ulteriore interessamento al polo siderurgico di Piombino sia anche il frutto dell’accelerazione e della determinazione con cui le istituzioni, centrali e locali, stanno portando avanti l’attuazione dell’accordo di programma, che io coordino”.