L’Ufficio del Giudice di Pace deve rimanere
PIOMBINO 4 aprile 2017 — Accettiamo di buon grado l’invito fatto dall’Associazione Forense Piombinese a tutte le forze politiche per discutere del problema. Siamo tutti concordemente convinti che l’Ufficio del Giudice di Pace rappresenti un importante punto di riferimento per l’intera popolazione della Val di Cornia, e come tale non deve essere soppresso.
Stiamo parlando di un fondamentale servizio per l’intera popolazione; giusto per fare un esempio, si pensi a tutti i testimoni che si devono recare a quell’ufficio per deporre nelle cause civili o nei processi penali, e che, con la soppressione dell’ufficio dovrebbero recarsi a Livorno. Ed ancora, si pensi alle opposizioni contro le multe inflitte per presunte violazioni al codice della strada: oggi il cittadino può, anche personalmente e senza un avvocato, recarsi in quell’ufficio e presentare una semplice opposizione alla sanzione amministrativa, salvo poi recarsi nuovamente lì e presenziare alle udienze dinanzi al Giudice per dimostrare le proprie ragioni. È evidente che se il tutto dovesse essere fatto a Livorno, chiunque fosse dotato di senso pratico rinuncerebbe a rivendicare i propri diritti.
Comprendiamo come le amministrazioni dei Comuni della Val di Cornia debbano ogni anno far fronte alle spese per il mantenimento dell’ufficio, tuttavia, è inconcepibile che si possa anche solo pensare di chiudere un presidio così importante per la cittadinanza: se coloro che amministrano questi territori si sono rassegnati all’idea che il futuro sia già scritto e si chiami morte e chiusura di ogni attività, lo dicano subito e facciano un passo indietro affinché al loro posto subentri chi con le idee e con le iniziative possa ridare vita e speranza alla cittadinanza, in special modo ai giovani.
Daniele Pasquinelli, Movimento 5 Stelle
Francesco Ferrari, Fratelli d’Italia – AN
Riccardo Gelichi, Ascolta Piombino
Fabrizio Callaioli, Rifondazione Comunista
Carla Bezzini, Un’altra Piombino