L’ultima riunione a Roma una vera e propria farsa

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 2 feb­braio 2018 — La riu­nione tenu­ta al MISE mart­edì 30 gen­naio è sta­ta una vera e pro­pria farsa mes­sa in sce­na da Car­lo Cal­en­da e Piero Nar­di a ben­efi­cio di un pub­bli­co ristret­to, com­pos­to dai quat­tro coor­di­na­tori delle RSU Afer­pi e Piom­bi­no Logis­tics e dalle seg­reterie provin­ciali di FIM, FIOM, UILM, UGL e dalle seg­reterie nazion­ali di FIM, FIOM, UILM, UGL. Molto apprez­za­ti i cam­mei del gov­er­na­tore Enri­co Rossi, del vicesin­da­co di Piom­bi­no e di altre com­parse di con­torno. La tra­ma sem­pli­cis­si­ma: ora la respon­s­abil­ità è del com­mis­sario Nar­di che anco­ra una vol­ta non ha trova­to il sis­tema di allon­tanare Cevi­tal (mai una vol­ta che ven­ga ammes­sa la col­pa del gov­er­no! Suvvia, siamo in cam­pagna elet­torale!!). La dura­ta del­la pièce è sta­ta di pochi minu­ti, tan­to da doman­dar­si se val­e­va la spe­sa affronta­ta per assis­ter­vi. Eppure al pub­bli­co pre­sente in sala è piaci­u­ta, tan­to che nell’assemblea del giorno suc­ces­si­vo si è man­i­fes­ta­ta sod­dis­fazione e si è deciso di non fare nul­la, in atte­sa del­la repli­ca, già in cartel­lone per mart­edì 6 feb­braio.
Noi abbi­amo sem­pre forte­mente crit­i­ca­to le posizioni attendiste e rin­un­ci­atarie dei sin­da­cati, la loro sud­di­tan­za alla polit­i­ca del par­ti­to di gov­er­no e, con le nos­tre forze, abbi­amo sti­mo­la­to la mobil­i­tazione. Oggi, con l’esaurirsi del tem­po, con una fab­bri­ca che rischia la chiusura defin­i­ti­va, con un ter­ri­to­rio che muore per ine­dia, lo fac­ciamo con anco­ra mag­gior forza. Le nos­tre pro­poste, rib­a­dite anche in ques­ta ulti­ma assem­blea sono rias­sum­i­bili in una frase: PIOMBINO DEVE DIVENTARE UN CASO NAZIONALE! Per ottenere questo è indis­pens­abile che feb­braio, mese antecedente alle elezioni, sia un mese di mobil­i­tazione e di lotte, fino a cul­minare in uno sciopero gen­erale inter­cat­e­go­ri­ale ed una grande man­i­fes­tazione, in modo che anche il gov­er­no che ver­rà dopo le elezioni, qualunque esso sia, sia obbli­ga­to a rispon­dere alle istanze del ter­ri­to­rio:

  • via imme­di­ata­mente la Cevi­tal;
  • lo Sta­to si assuma l’obbligo di far ripar­tire la pro­duzione, assumen­do la ges­tione diret­ta del­la fab­bri­ca, almeno fino al pun­to di ren­der­la di nuo­vo vendibile e cre­an­do i pre­sup­posti per una siderur­gia mod­er­na, sosteni­bile, di qual­ità nel­la ricer­ca di nuove leghe e nuovi impieghi, capace di fornire una gam­ma ampia di servizi alla clien­tela; in ques­ta log­i­ca è indis­pens­abile che il gov­er­no agis­ca affinché la commes­sa per le rotaie del­la RFI ven­ga data a Piom­bi­no, per garan­tirne la con­ti­nu­ità;
  • il ter­ri­to­rio del­la Val di Cor­nia, già Area di crisi com­p­lessa e Sito di Inter­esse Nazionale ven­ga con­sid­er­a­ta,  per i ris­volti eco­nomi­ci e sociali del­la crisi in atto, zona spe­ciale, alla quale des­tinare nor­ma­tive e risorse finanziarie eccezion­ali per
    l’attuazione delle boni­fiche e degli sman­tel­la­men­ti nec­es­sari da subito;
    il com­ple­ta­men­to delle opere infra­strut­turali indis­pens­abili (por­to, acces­so viario e fer­roviario);
    il sosteg­no al red­di­to, non solo per i lavo­ra­tori ex-Luc­chi­ni, ma este­so a tutte le cat­e­gorie sociali col­pite ed ai gio­vani, per evitare la loro fuga.

Le isti­tuzioni a tut­ti i liv­el­li devono impeg­nar­si a real­iz­zare per la Val di Cor­nia un prog­et­to uni­tario, che met­ta in relazione l’industria siderur­gi­ca (ridot­ta in dimen­sioni) con altri inves­ti­men­ti indus­tri­ali e con una ges­tione e pro­gram­mazione ter­ri­to­ri­ale che per­me­t­tano di svilup­pare le dif­fer­en­ti vocazioni del ter­ri­to­rio. I sin­da­cati devono accom­pa­gnare ques­ta prog­et­tual­ità con una verten­za ter­ri­to­ri­ale, che per­me­t­ta a lavo­ra­tori e cit­ta­di­ni di essere parte­cipi e pro­tag­o­nisti, sen­za per­me­t­tere che le scelte vengano fat­te nelle “seg­rete stanze”!
Per l’immediato ave­va­mo pro­pos­to che le RSU di Afer­pi e Piom­bi­no Logis­tics, con tut­ti e quat­tro i sin­da­cati che le com­pon­gono, orga­nizzi­nassero il trasporto del mag­gior numero pos­si­bile di lavo­ra­tori a Roma per il giorno 6 feb­braio. È ver­gog­noso che le orga­niz­zazioni sin­da­cali abbiano rifi­u­ta­to di portare i lavo­ra­tori a Roma. Noi insis­ti­amo per andare a Roma, per dire a gran voce al gov­er­no che i lavo­ra­tori ed i cit­ta­di­ni del­la Val di Cor­nia sono stu­fi di essere pre­si in giro; sug­ge­ri­amo inoltre che, se si deve con­tin­uare con ques­ta prat­i­ca degli incon­tri, che almeno questi avvengano a Piom­bi­no, mag­a­ri in assem­blea pub­bli­ca, cos­ic­ché la farsa/tragedia pos­sa venir apprez­za­ta da un pub­bli­co ben più vas­to

Coor­di­na­men­to Art. 1 – Camp­ing CIG

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