L’Unione dei Comuni non è un obbiettivo vicino
CAMPIGLIA MARITTIMA 13 ottobre 2019 — Nell’ultimo consiglio comunale Campiglia Comune ha approvato un ordine del giorno che ribadisce l’obiettivo e l’indirizzo di investire nelle politiche sovracomunali per poter rispondere con efficienza ed efficacia ai nuovi bisogni dei nostri territori. La nuova amministrazione, in coerenza con le posizioni assunte dalle precedenti amministrazioni e in linea con quanto affermato nel programma elettorale, ha ritenuto di dover ribadire l’obiettivo ultimo di arrivare ad uno strumento istituzionale in grado di strutturare le politiche strategiche di area, come l’Unione dei Comuni. Ovviamente, ci teniamo a sottolineare, avendo mancato di metterlo in chiaro nel documento approvato dal consiglio, che ad oggi non ci sembra di vedere quei contenuti e quelle condizioni che possano farci considerare l’obiettivo vicino o semplice da raggiungere, perché non è sufficiente dire di voler costituire un’Unione di Comuni per far magicamente comparire le strategie unitarie che oggi non si vedono. Il processo è esattamente il contrario; prima si creino i contenuti, le politiche di area, si individuino obiettivi condivisi e poi si costruisca lo strumento. A questo si aggiunga che, come noto, il colore politico delle amministrazioni non è omogeneo e le stesse forze che sostengono la maggioranza piombinese sono rappresentate da amministratori che nel mandato precedente hanno osteggiato la condivisione degli obiettivi e dei percorsi comuni e hanno negato qualsiasi tipo di collaborazione costruttiva. Sebbene con quel documento approvato in consiglio si sia voluta ribadire l’importanza delle politiche sovracomunali e riconfermare l’attenzione, in questo senso, da sempre dimostrata dal comune di Campiglia Marittima, riteniamo anche che non si possa ignorare che ci sono importanti partite aperte sul nostro territorio ad oggi non solo non risolte, ma neanche affrontate. Si ricorda il Piano intercomunale Piombino-Campiglia pronto per essere adottato, per il quale stiamo rischiando di perdere il finanziamento regionale a causa dell’inerzia del Comune di Piombino, il rinnovo ed il rilancio delle attività di Parchi e RIMateria sulle quali è evidente si navighi a vista senza un’idea di prospettiva. Ci teniamo a ribadirlo per confutare qualsiasi dubbio: proporre un’Unione di Comuni non può essere motivo per rinviare o adombrare le questioni da affrontare. Invece di teorizzare, si parta dal basso, dando risposte concrete ai nostri cittadini, si dica chiaramente se si vuole proseguire sul lavoro già fatto, senza disperdere altro tempo e risorse. Soltanto dopo, sciolti questi ed altri nodi, potremo metterci a discutere sullo strumento che può facilitare il raggiungimento di obiettivi comuni e condivisi. Ma si parta da obiettivi ed indirizzi altrimenti l’Unione dei Comuni nella migliore delle ipotesi continuerà ad essere una scatola vuota, una possibilità sulla carta alla quale non riusciremo a dare vita, con un conseguente danno per tutto il nostro territorio.