Ma sulla sanità la confusione nel Pd regna sovrana
SUVERETO 11 gennaio 2016 — Entro il 12 gennaio gli uffici della regione Toscana concudono l’iter di verifica delle firme per la richiesta di referendum sulla sanita’. Venerdi’ 8 gennaio erano state convalidate oltre 35.000. Terminata questa fase il Collegio di Garanzia invia il verbale al Governatore, Enrico Rossi, che una volta ricevuto, deve invitare il Collegio stesso a verificare se si può modificare il quesito referendario. Se il Collegio indica le condizioni per la modifica, lo stesso convoca i promotori per formulare il nuovo testo. Tutto questo deve avvenire entro il mese di gennaio, salvo il verbale che deve essere inviato entro il 14 gennaio.
Una riforma amputata dallo stesso Pd per la fretta di approvarla e che contiene errori formali non da poco (come l’art 83 che fa riferimenti agli allegati della legge 40 per quanto riguarda l’istituzioni delle nuove ASL e che le istituisce e le abroga contemporaneamente). Una legge figlia del regolamento Balduzzi, che centralizza i servizi e penalizza le periferie, che apre in maniera palese al privato nella sanita’ pubblica.
Siamo di fronte ad un Pd che dichiara di voler tutelare e promuovere il Servizio Sanitario Pubblico quando invece: contraggono il personale dipendente, provocano scientemente lunghe liste di attesa per le prestazioni di diagnostica e specialistica per costringere i cittadini a rivolgersi alle strutture private, respingono le cronicità, sperperano risorse pubbliche, basta vedere gli accordi con Unipol, acquisti immobiliari di sedi e/o di Ospedali pubblici come il caso di Siena, costringono a pagare prestazioni già pagate con le tasse, impongono un ticket salato, riducono le potenzialità di ricovero ospedaliero e riducono ad arte posti letto. Nel disegno di riforma del sistema sanitario nazionale in Toscana pare siano indicate 5 strutture che dovranno chiudere per un totale di 231 posti letto, si tratterebbe dei seguenti ospedali: P. O. S. Maria Maddalena a Borgo San Lazzaro Volterra: 55 posti letto; Ospedale del Casentino a Bibbena: 57 posti letto; Ospedale della Valtiberina a Sansepolcro: 54 posti letto; Ospedale civile di Castel del Piano Grosseto: 39 posti letto; P. O. Amiata Senese a Abbadia San Salvatore: 26 posti letto.
Il Pd locale non ha mai avanzato una concreta proposta di riorganizzazione locale basata sui numeri, nessun documento ufficiale è mai stato portato all’attenzione dei Sindaci nei luoghi deputati (vedi conferenza zonale provinciale), siamo fermi al documento redatto dal sindaco di Cecina nel 2013 e su cui tra l’altro non abbiamo piu’ discusso da mesi. Non capisco cosa ci sia da rivendicare da parte loro nell’idea di creare un’unica zona distretto che vada da Rosignano a Piombino (Val di Cecina e Val di Cornia insieme): per far questo i sindaci, e non i segretari di partito, devono esprimersi entro il 30 marzio sottoponendo alla Regione una ipotesi di riperimetrazione dell’area.
Una sola Zona-Distretto significa anche una sola Società della salute e allora mi chiedo come mai, se il Pd da mesi sembra vada dicendo questo (non si capisce bene dove), non ha chiesto la sospensione del concorso in atto per selezionare il nuovo direttore della Società della salute della Val di Cornia? Fabiani come può suggerire che la zona distretto da loro ipotizzata possa comprendere anche le Colline metallifere quando le stesse appartengono ad una altra ASL, area vasta Sud-est, mentre noi siamo in area vasta Nord-ovest? Mente sapendo di mentire o è incompetente in materia e quindi sarebbe opportuno che tacesse e lasciasse ai sindaci l’onere di occuparsi di questo.
In conclusione se l’idea era della zona distretto unica come mai il PD ha esultato per la conquista della zona distretto dell’Elba, di fatto inficiando la possibilita’ di avere un unico contenitore dove gestire i tre presidi ospedalieri?
La confusione in casa Pd è molta e la loro incompetenza sta portando un servizio essenziale come quello della sanità allo sbaraglio, creando cittadini di serie A e cittadini di serie B ma sulla salute non si scherza, la buona politica non è una corsa a mettere bandierine e non sarà una tessera di partito a salvarci la vita, ma solo strutture adeguatamente attrezzate.