Macché ritardi queste sono gravi inadempienze

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PIOMBINO 26 set­tem­bre 2019 — Dopo l’ispezione che i tec­ni­ci region­ali han­no effet­tua­to nel­la dis­car­i­ca RIMa­te­ria nel mese di agos­to, ecco arrivare il 19 set­tem­bre 2019 l’ennesima dif­fi­da (cfr. l’ar­ti­co­lo di Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia RIMa­te­ria accu­mu­la l’en­nes­i­ma dif­fi­da regionale, n.d.r.)  a denun­cia­re la cat­ti­va con­duzione del­la dis­car­i­ca e a cer­ti­fi­care che i “dis­a­gi olfat­tivi” che ren­dono da anni la vita impos­si­bile ai piom­bi­ne­si non sono dovu­ti solo ai ritar­di nel­la costruzione dei pozzi di estrazione del bio­gas o al mal­fun­zion­a­men­to di alcu­ni di essi o dell’impianto che lo trat­ta, ma sono il risul­ta­to di un grande numero di gravi inadem­pien­ze. Ne elenchi­amo alcune:

  • il fronte di scari­co del set­tore A del­la dis­car­i­ca (vec­chia ASIU) risul­ta cop­er­to in maniera som­maria, con parte dei rifiu­ti a vista”;
  • le par­ti del fronte di colti­vazione, non uti­liz­zate per due set­ti­mane con­sec­u­tive”, non sono dotate (come invece dovreb­bero) di “cop­er­tu­ra tem­po­ranea da real­iz­zare con spes­sori idonei di ter­ra o sis­te­mi sin­teti­ci”;
  • il gestore mantiene atti­va, in maniera ingius­ti­fi­ca­ta, un’area di con­fer­i­men­to nel set­tore A”. Cosa vuol dire? Che con­tin­u­ano met­tere rifiu­ti e quin­di a rialzare la vec­chia dis­car­i­ca ASIU pur aven­do ques­ta rag­giun­to i volu­mi e l’altezza mas­si­ma con­sen­ti­ta? Questo sarebbe un fat­to inac­cetta­bile e di enorme grav­ità per­ché dimostr­erebbe la sfac­ciatag­gine con cui si viene meno alle dis­po­sizioni date;
  • il gestore “non ha rispet­ta­to il ter­mine del 31 mar­zo 2019, per la pre­sen­tazione del­la pro­pos­ta tec­ni­ca con­te­nente i tem­pi di con­clu­sione del­la cop­er­tu­ra del­la dis­car­i­ca e le modal­ità di ges­tione delle acque mete­oriche”. Quin­di non solo non l’hanno real­iz­za­ta, ma neanche dicono quan­do real­izzer­an­no la cop­er­tu­ra (indis­pens­abile per ridurre il per­co­la­to e la fuor­us­ci­ta del bio­gas, respon­s­abile dei cat­tivi odori e non solo), cop­er­tu­ra che può essere fat­ta solo dopo aver ter­mi­na­to le opere idrauliche per rac­cogliere l’acqua pio­vana, che ad oggi con­tin­ua a infil­trar­si in dis­car­i­ca;
  • ARPAT ha seg­nala­to anche l’inottemperanza ad alcune delle pre­scrizioni rel­a­tive alla “riat­ti­vazione del sis­tema di aspi­razione aria prove­niente dai capan­noni e riat­ti­vazione sis­tema di mit­igazione delle emis­sioni odor­i­gene even­tual­mente prodotte”; quin­di nei capan­noni usati per depositare i rifiu­ti da anal­iz­zare non è pre­sente un effi­ciente sis­tema di aspi­razione dell’aria, così da questi capan­noni fuori­escono mias­mi che van­no a dan­neg­gia­re anche gli operai che vi devono lavo­rare;
  • man­ca­to invio da parte del gestore ad ARPAT, ASL e Comune di Piom­bi­no del doc­u­men­to tec­ni­co sulle modal­ità di svol­gi­men­to del mon­i­tor­ag­gio del­la qual­ità dell’aria e la man­ca­ta instal­lazione delle cen­tra­line per l’effettuazione di tale mon­i­tor­ag­gio”. Quin­di niente cen­tra­line di mon­i­tor­ag­gio dell’aria e nes­suna spie­gazione di come saran­no effet­tuati i con­trol­li.

La Regione dunque con­clude che “rel­a­ti­va­mente allo sta­to dei con­fer­i­men­ti nel mod­u­lo A del­la dis­car­i­ca e allo sta­to attuale delle cop­er­ture, la ges­tione del­la dis­car­i­ca risul­ta a oggi con­dot­ta in maniera non adegua­ta alle norme tec­niche di rifer­i­men­to e dif­forme­mente a quan­to autor­iz­za­to” e dif­fi­da RIMa­te­ria a met­tere in atto entro e non oltre il ter­mine mas­si­mo di 15 giorni tutte le azioni min­ime nec­es­sarie a elim­inare almeno in parte le inosser­vanze ril­e­vate.
Alcune di queste pre­scrizioni sono inat­tuate da 10 anni! Alcune sono tal­mente gravi da aver provo­ca­to un seque­stro con inter­ruzione dei con­fer­i­men­ti: ricor­diamo che il dis­se­que­stro fu con­ces­so, su pres­sione dei Comu­ni del­la Val di Cor­nia, solo per ren­dere pos­si­bile la mes­sa a nor­ma.
Ques­ta ennes­i­ma dif­fi­da dimostra che in realtà non è sta­to mes­so a nor­ma pro­prio niente, che i sol­di incas­sati gra­zie alla ripresa dei con­fer­i­men­ti sono servi­ti ad altro e che le regole con­tin­u­ano ad essere non rispet­tate.
Il Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca (CSP) con­tin­ua a sostenere che ques­ta dis­car­i­ca deb­ba essere chiusa e mes­sa in sicurez­za: avrebbe già dovu­to esser­lo quan­do ASIU, ter­mi­nati i volu­mi autor­iz­za­ti, dimostrò di essere fal­li­ta sia dal pun­to di vista finanziario che impiantis­ti­co. Pas­sa­ta la ges­tione dei rifiu­ti urbani a Gros­se­to, i lavo­ra­tori avreb­bero potu­to tran­quil­la­mente pas­sare a Sei Toscana.
RIMa­te­ria è il prog­et­to fal­li­menta­re inven­ta­to per cer­care di coprire gli enor­mi errori fat­ti dagli ammin­is­tra­tori di ASIU: si è rac­con­ta­to alla cit­tà che la dis­car­i­ca sarebbe servi­ta ad accogliere il mate­ri­ale non rici­cla­bile trat­to dalle boni­fiche e i rifiu­ti indus­tri­ali delle acciaierie, quan­do invece non si fa che importare rifiu­ti spe­ciali da tut­ta Italia e per di più con­tin­uan­do a lavo­rare fuori nor­ma.
Quan­do anche RIMa­te­ria si è trova­ta sull’orlo del fal­li­men­to, invece di ammet­tere il dis­as­tro qual­cuno ha prefer­i­to inventare un’altra sto­ria: un nuo­vo prog­et­to che prevede addirit­tura il rad­doppio dei volu­mi del­la dis­car­i­ca, dove soltan­to i pri­vati faran­no prof­itti men­tre i cit­ta­di­ni con­tin­uer­an­no a subire dis­a­gi sem­pre mag­giori e l’ambiente ad essere dev­as­ta­to.
Con­sen­tire l’esistenza di una dis­car­i­ca fuori nor­ma in un’area del­i­ca­ta come quel­la di Ischia di Cro­ciano è già sta­to assur­do, preved­erne il rad­doppio è a nos­tro avvi­so un vero e pro­prio crim­ine con­tro la salute dei cit­ta­di­ni e con­tro l’ambiente.
Per questo il CSP chiede alla nuo­va ammin­is­trazione e a tutte le forze politiche di trovare il cor­ag­gio di fare i pas­si nec­es­sari per chi­ud­ere ques­ta dis­car­i­ca, a cos­to di pas­sare da un com­mis­sari­a­men­to: è un atto dovu­to alla cit­tà, un atto di grande respon­s­abil­ità volto ad impedire che vengano por­tati all’interno del nos­tro SIN rifiu­ti spe­ciali prove­ni­en­ti da tut­ta Italia, inten­zione già dichiara­ta dai soci pri­vati nell’ultima assem­blea dei soci.
Nes­suno, a parte noi, ha ovvi­a­mente inter­esse a divul­gare la notizia, ma sap­pi­ate che i soci pri­vati lo han­no prete­so come clau­so­la per approvare il dis­as­troso bilan­cio 2018 di RIMa­te­ria (cfr. l’ar­ti­co­lo di Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia Bilan­cio 2018 di RIMa­te­ria: oltre 2 mil­ioni di deficit, n.d.r.) . E i soci di parte pub­bli­ca (i Comu­ni) lo han­no accetta­to.
Il Comi­ta­to di Salute Pub­bli­ca con­tin­uerà a far­si pro­mo­tore di tutte le azioni nec­es­sarie a fer­mare ques­ta mostru­osità: saba­to scor­so ci sono state le elezioni per il rin­no­vo del diret­ti­vo, atto dovu­to sta­bil­i­to dal­lo Statu­to. Cogliamo l’occasione per infor­mar­vi che il nuo­vo diret­ti­vo ha fra i suoi obi­et­tivi pri­mari quel­lo di rivedere lo Statu­to per con­sen­tire agli iscrit­ti e alla cit­tad­i­nan­za di avere un peso sem­pre mag­giore, dan­do avvio a diver­si grup­pi di stu­dio e di lavoro, per l’individuazione del­la lin­ea da seguire per ques­ta e per tutte le altre battaglie che ci auguri­amo di portare avan­ti in dife­sa del nos­tro ter­ri­to­rio e del dirit­to alla salute e al benessere di tut­ti i suoi abi­tan­ti.
Sarà a breve con­vo­ca­ta un’assemblea di tut­ti gli iscrit­ti per dis­cutere insieme le nuove forme di lot­ta e i cam­bi­a­men­ti orga­niz­za­tivi da apportare.

Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no — Val di Cor­nia

(Foto di Pino Bertel­li)

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