Macelleria sociale per i lavoratori della Provincia
SUVERETO 16 dicembre 2014 — La sconsiderata riforma DelRio sul riassetto delle Province sta creando danni ed incertezza per i cittadini e soprattutto per i lavoratori della funzione pubblica.
La Legge di stabilità prevede un taglio di risorse da un miliardo di euro.
Per la Toscana significa 96 milioni di euro in meno, che si sommano ai 36 già decisi pochi mesi fa.
Nessuno però, né in Parlamento, né in Toscana, ha definito con esattezza che fine faranno i lavoratori delle Provincie (4500 nella nostra regione) e come potranno, senza risorse, continuare a garantire ai cittadini i servizi finora svolti.
Dopo il via libera alla Camera, la legge di stabilita’ 2015 passa al vaglio del Senato e un emendamento in discussione al DDL “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato, esattamente all’art2 comma 156bis, se approvato aprirebbe uno scenario di macelleria sociale per i dipendenti pubblici della Provincie.
Il nodo principale sta nelle funzioni che rimaranno o meno in capo alla Provincia, e di conseguenza l’entita’ dei trasferimenti per la spesa del personale. Secondo l’emendamento” la dotazione organica delle città metropolitane e delle province delle regioni a statuto ordinario è stabilita, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, in misura pari alla spesa del personale di ruolo alla data di entrata in vigore della legge 7 aprile 2014, n. 56 ridotta rispettivamente, tenuto conto delle funzioni attribuite ai predetti enti dalla medesima legge in misura pari al 30 e al 50 per cento. Entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, i predetti enti potranno deliberare una riduzione superiore…Nel caso in cui il personale interessato ai processi di mobilità di cui ai commi da 156-bis a 156-sexies non sia completamente ricollocato, presso ogni ente di area vasta si procede, previo esame congiunto con le organizzazioni sindacali che deve comunque concludersi entro trenta giorni dalla relativa comunicazione, a definire criteri e tempi di utilizzo di forme contrattuali a tempo parziale del personale non dirigenziale con maggiore anzianità contribuiva. In caso di mancato completo assorbimento dei soprannumeri restano ferme le disposizioni dell’articolo 33, commi 7 e 8, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.”
“Lo scenario che si presenta e’ devastante” commenta Giuliano Parodi, sindaco di Suvereto e membro del gruppo consiliare Provinciale Assemblea Democratica “credo siano necessarie azioni di protesta decise al fine di arginare il vaglio di questi emendamenti che vanno a peggiorare una situazione ormai compromessa. Auspico che il Partito Democratico e i suoi rappresentati si smarchino dalle scelte del Governo Renzi e lavorino nell’ottica del bene comune e per la tutela dei lavoratori.”
“Il 12 dicembre ero in piazza come Sindaco” conclude Parodi “per dire no ad azioni di governo che minano lo stato sociale e i diritti dei lavoratori. Oggi sono qui a ribadirlo perche’ la campagna mediatica fatta in questi anni contro i dipendenti pubblici deve cessare. Non possiamo ora negare che la Provincia da sempre svolge funzioni fondamentali per il territorio. Tre esempi su tutti: la sicurezza nelle scuole, la manutenzione delle strade provinciali e il controllo sull’ambiente e l’assetto idrogeologico. Indebolire questi settori avrebbe conseguenti gravi sulla sicurezza dei cittadini.”
Giuliano Parodi, Sindaco e membro del gruppo consiliare Assemblea Democratica