Maggioranza con intenti molto fragili
PIOMBINO 28 ottobre 2016 — La maggioranza compatta vota sì alla variante Aferpi, perché uno dei loro obbiettivi è non “fornire alibi a chi oggi è chiamato a fare l’investimento”, leggiamo sulla stampa. Non ci tranquillizza di certo il fatto che anche la maggioranza inizi a nutrire dei dubbi sulle reali intenzioni di Cevital, soprattutto perché solo loro fino ad oggi hanno parlato con l’azienda. Non ci rende sereni nemmeno il fatto che per togliersi un peso dallo stomaco la maggioranza pensi di mettere nelle mani di un unico imprenditore il destino non solo degli operai ex Lucchini, ma di un’intera città. La ripresa della siderurgia, ma anche la diversificazione economica di Piombino, per volontà di questa maggioranza, stanno dentro i piani Cevital, logistica, agroindustriale e siderurgia; non è certo deresponsabilizzandosi che si risolve il dilemma. La visione di un territorio è un dovere di chi amministra, pensare di far convivere all’interno di un’area con un raggio di 2,5 km: croceristica, rottamazione navale, porti turistici, discarica d’amianto e pericolosi, sei pale eoliche di 120 mt di diametro, attività balneari, un forno elettrico che emette pesanti rumori e diossina, vendita di borse di lusso, lo riteniamo quantomeno contraddittorio. Del resto non ci sono alcune certezze rispetto ai terreni che Cevital dovrebbe cedere alla città: quando saranno a disposizione e con quali risorse economiche dovrebbero essere bonificati e riconvertiti ad uso pubblico? Ma soprattutto c’interroghiamo sul metodo seguito per pianificare queste aree, se si pensa che Cevital potrà disporre di 797 ettari di territorio di cui il 79% di proprietà dello Stato, capiamo bene come altre partite si potevano giocare senza risultare subalterni; del resto, se gli imprenditori difficilmente fanno favori, le amministrazioni dovrebbero ponderare bene gli interessi di tutti.