Malati, anche di democrazia

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 21 dicem­bre 2015 — Siamo al capo­lin­ea. Non solo di un per­cor­so intrapre­so per sal­va­guardare un Bene Comune come la Salute, dal­lo scem­pio di una log­i­ca di rias­set­to, basa­ta solo sul con­teni­men­to dei costi a dis­capi­to dei servizi, e non degli sprechi. Ma di un per­cor­so dal val­ore anco­ra più impor­tante, quel­lo demo­c­ra­ti­co.
— 55.000 firme rac­colte nel tem­po record di soli 45 giorni, nonos­tante i numerosi osta­coli pos­ti­ci, per con­sen­tire l’in­dizione del ref­er­en­dum abrog­a­ti­vo del­la Lg.28/2015 nel­l’u­ni­ca fines­tra utile per rego­la­men­to del peri­o­do Aprile- Giug­no 2016;
— 55.000 firme deposi­tate pun­tual­mente il 4 novem­bre pres­so il Col­le­gio di Garanzia, per la loro val­i­dazione, una for­mal­ità gius­ta e di facile com­pi­men­to, che invece anco­ra oggi rimane ines­ple­ta­ta, per una esasper­ante dilatazione dei tem­pi;
— lo stes­so Col­le­gio di Garanzia rin­no­va­to in cor­so d’opera, addirit­tura pri­ma del­la data di deca­den­za, osta­colan­do ulte­ri­or­mente il cam­mi­no ver­so la cal­en­dariz­zazione del­la con­sul­tazione popo­lare;
— una nuo­va pro­pos­ta di legge come con­tro­mossa del Pd toscano, che non cam­bia i con­tenu­ti del­la Lg. 28 , ma li spal­ma all’in­ter­no del­la Lg. 40, imbriglian­do il que­si­to ref­er­en­dario ren­den­done prati­ca­mente impos­si­bile la rifor­mu­lazione in tem­pi con­grui, e che intro­duce l’art. 31, che abro­ga la n.28 e infi­cia di fat­to il ref­er­en­dum stes­so;
— una man­i­fes­tazione paci­fi­ca il 15 dicem­bre scor­so, indet­ta dal Comi­ta­to Pro­mo­tore del Ref­er­en­dum, a cui abbi­amo parte­ci­pa­to come M5s, che annovera tra i suoi aspet­ti piú sig­ni­fica­tivi, lo schiera­men­to delle Forze del­l’Or­dine in tenu­ta anti­som­mossa davan­ti a cit­ta­di­ni armati di cori e striscioni. Rossi si bar­ri­ca davan­ti alla popo­lazione che pre­tende di ammin­is­trare, e impedisce di fat­to che i cit­ta­di­ni pos­sano assis­tere al Con­siglio Regionale in cor­so, aper­to a tut­ti per legge.
— i nos­tri Con­siglieri Por­tav­oce 5 stelle intan­to, all’in­ter­no di quel­l’aula, si bat­tono come leoni por­tan­do avan­ti un’op­po­sizione costrut­ti­va alla strate­gia del­la mag­gio­ran­za, tes­ti­mo­ni­a­ta dal­la pre­sen­tazione, assieme alle altre forze di mino­ran­za, di 17000 emen­da­men­ti, costrin­gen­do prati­ca­mente il Con­siglio a restare riu­ni­to in sedu­ta con­tin­ua come un Con­clave politi­co. Da mart­edì 15 dicem­bre.
Ma la Giun­ta e il suo Pres­i­dente, non ci stan­no. Quel­la legge, volu­ta e dife­sa solo da loro stes­si, sostenu­ta con forza anche dal­l’ex Sin­da­co piom­bi­nese, adesso Con­sigliere Regionale Pd, Gian­ni Ansel­mi, che nel suo inter­ven­to definisce una banal­iz­zazione portare avan­ti un pen­siero politi­co con­di­vi­so con la popo­lazione, chia­ma­ta ad esprimer­si, parole sue, per ” mono­sil­l­abi”, …quel­la legge s’ ha da fare.
E allo­ra, si ghigliot­ti­na. La Giun­ta Rossi taglia la legge dal­l’art. 80 in poi, muti­la di un quar­to la sua legge 33 pur di bloc­care la dis­cus­sione degli emen­da­men­ti e impedire di fat­to il ref­er­en­dum, impedire che i cit­ta­di­ni toscani, anche molti dei suoi elet­tori, pos­sano esprimer­si demo­c­ra­ti­ca­mente su una mate­ria cosí impor­tante che li riguar­da da vici­no.
Alle 00:50 del 20 dicem­bre 2015, con 25 voti favorevoli, 10 con­trari, 0 astenu­ti, la legge 33, é sta­ta approva­ta. Malati, anche di democrazia.

Movi­men­to 5 Stelle Piom­bi­no, Val di Cor­nia e Val di Ceci­na

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