Mat 2019. Coscienza dell’Uomo

· Inserito in Bertelli, Da non perdere

MATERA 18 dicem­bre 2018 — Domani mat­ti­na, dician­nove dicem­bre, sarà atti­vo il sito Inter­net del­la man­i­fes­tazione fotografi­ca Mat 2019. Coscien­za dell’Uomo, che si svolge a Mat­era nel cor­so di tut­to il Duemi­ladi­cian­nove (affi­an­can­dosi a Mat­era 2019 Cap­i­tale euro­pea del­la cul­tura, del cui pro­gram­ma uffi­ciale non fa parte, va ril­e­va­to). Oltre il sito www.mat2019coscienzadelluomo.it, saran­no attivi anche i social face­book e Insta­gram.

A cura di Francesco Maz­za, Antonel­lo Di Gen­naro e Mau­r­izio Rebuzzi­ni, Coscien­za dell’Uomo è un appun­ta­men­to fotografi­co che sot­to­lin­ea una forte per­son­al­ità del­la fotografia ital­iana, avvi­c­i­na­ta e pre­sen­ta­ta per sue carat­ter­is­tiche speci­fiche e indi­vid­u­ate.

Dal­la mostra Fahren­heit 451

Un ciclo di mostre pre­sen­tate in spazi espos­i­tivi di Mat­era, nel cor­so dell’anno, che riper­corre temi e pen­sieri di un impeg­no di autori e inter­preti ital­iani che, sen­za alcu­na ger­ar­chia, né soluzione di con­ti­nu­ità, han­no scan­di­to tem­pi sociali ril­e­van­ti, affronta­to tem­atiche esisten­ziali con­sid­erevoli e (anche) osser­va­to con lievità e con­cen­trazione trasver­sal­ità fotogra­fiche. Con­sapevoli che ognuno di questi istan­ti, in sedi espos­i­tive coer­en­ti, è tas­sel­lo di val­ori in pro­fon­dità, cer­ti­fichi­amo sia il sen­so di cias­cuno, per se stes­so, sia la pro­pria apparte­nen­za a un prog­et­to com­p­lessi­vo coer­ente e mira­to.

For­mal­mente, ogni alles­ti­men­to prevede in accom­pa­g­na­men­to: cer­i­mo­nia di inau­gu­razione, con­veg­no a tema con parte­ci­pazioni qual­ifi­cate; even­tu­ali altri even­ti col­lat­er­ali.

Quin­di, l’edizione di quat­tro cat­a­loghi trimes­trali e la rac­col­ta dei con­tribu­ti for­ni­ti dai con­veg­ni di accom­pa­g­na­men­to e intro­duzione.

È volon­tà esplici­ta pro­porre un per­cor­so, una visione di stam­po ital­iano. Non per provin­cial­is­mo cul­tur­ale e di esame, quan­do e per quan­to si lamen­ta l’assenza del nos­tro paese da pal­cosceni­ci inter­nazion­ali. Ma per con­vinzione di offrire e pro­porre una inter­pre­tazione del­la fotografia, mag­a­ri anche in un pro­prio per­cor­so intel­let­ti­vo, defini­ta e deter­mi­na­ta, per l’appunto, da un appor­to­cul­tural­mente ital­iano.

Ovvi­a­mente ispi­ra­ta a quel­la The Fam­i­ly of Man (La Famiglia dell’Uomo), con la quale, nel 1955, Edward Ste­ichen sta­bilì un pun­to fer­mo e asso­lu­to, all’indomani del­la Sec­on­da guer­ra mon­di­ale, Coscien­za dell’Uomo si prospet­ta come pun­to di vista autorev­ole e autonomo, mag­a­ri in un cer­to sen­so com­ple­ta­mente nuo­vo (! con la rel­a­ti­va pos­si­bil­ità di sta­bilire una inter­pre­tazione orig­i­nale e inno­v­a­ti­va del­la sto­ria ital­iana del­la fotografia, aut­en­ti­co lin­guag­gio visi­vo dal Nove­cen­to). Una visione di aper­tu­ra, non chiusura. Una visione che non intende dimostrare nul­la, ma sug­gerire domande, invitare a ragion­a­men­ti, offrire prospet­tive esisten­ziali, sol­lecitare inter­rogazioni.

Il filo ispi­ra­tore e con­dut­tore di Coscien­za dell’Uomo si richia­ma a quel pen­siero merid­i­ano di nobili orig­i­ni (sem­i­na­to da Albert Camus, Friedrich Wil­helm Niet­zsche, Rain­er Maria Rilke, Fer­nand Braudel, Pier Pao­lo Pasoli­ni, Ernesto De Mar­ti­no, Pre­drag Matve­je­vić… e altri, anco­ra), che il filoso­fo Fran­co­Cas­sano ha ben espos­to e arti­co­la­to nel suo sag­gio omon­i­mo, al quale tan­ta cul­tura ital­iana attinge oggi quell’idea di orig­i­nal­ità nel con­fron­ti del Mon­do che definisce, fino a carat­ter­iz­zarla, una inter­pre­tazione del­la Vita del­la quale noi inten­di­amo sot­to­lin­earne il con­trib­u­to in for­ma fotografi­ca.

Dunque, non fotografi ital­iani in provin­cial­is­mo di inten­zioni, con inte­grazioni comunque mediter­ra­nee, ma in chiari­men­to di un modo di pen­sare e affrontare il quo­tid­i­ano con pen­siero umana­mente pro­prio e defini­to: mai impe­ri­al­ista, mai colo­nial­ista, mai sovrac­cari­co, mai vio­len­to, ma sem­pre nobil­mente umile e rispet­toso: soprat­tut­to, del diver­so (qual­si­asi cosa ciò pos­sa sig­nifi­care per cias­cuno di noi).

Pro­prio per­ché ital­iani, i fotografi ital­iani si sono sem­pre dis­tin­ti per il pro­prio par­ti­co­lare pen­siero uman­ista, sia in ambiti speci­fi­ci del­la fotografia del vero e dal vero, sia in appli­cazioni appar­ente­mente dis­tan­ti dal­la reg­is­trazione del­la Vita nel pro­prio svol­ger­si (dal­la moda al design, sen­za alcu­na soluzione di con­ti­nu­ità).

Volente o nolente, il pen­siero merid­i­ano è implic­i­to nell’essere ital­iani nel mon­do e con il mon­do. È un dono del DNA che ha sta­bil­i­to anche una inter­pre­tazione fotografi­ca che, a nos­tro avvi­so, iden­ti­fi­ca e definisce la Coscien­za dell’Uomo.

Già… Coscien­za dell’Uomo. Un invi­to a osser­vare, piut­tosto di giu­di­care. Una esor­tazione a pen­sare, invece di credere. In invi­o­la­bile pas­so fotografi­co. In cor­rezione volon­taria e con­sapev­ole di quel “geno­cidio cul­tur­ale” (teoriz­za­to da Pier Pao­lo Pasoli­ni, nel 1974) che por­ta a nul­la, che crea soltan­to dan­ni, che regre­disce il pen­siero indi­vid­uale e col­let­ti­vo… qual­si­asi cosa sig­ni­fichi per cias­cuno di noi.

Dal­la mostra Caos Appar­ente

Dal 12 gen­naio 2019 a fine mar­zo si potran­no vis­itare, gra­tuita­mente, le prime nove mostre, e tante altre seguiran­no nei mesi a seguire: Caos appar­ente, di Gian­lui­gi Col­in; Con­tro la guer­ra. Ritrat­ti dall’infanzia nega­ta, di Pino Bertel­li; Favela, di Fab­rizio Jelmi­ni; Vis­i­tors, di Alber­to Dubi­ni; Le Parteras. Le Eroine delle Ande, di Dani­lo De Mar­co; Nega. Alla ricer­ca delle Bellez­za, di Nino Bar­tuc­cio; Lodon & Daiquiri, di Gian But­turi­ni; Fahrene­hit 451, di Fran­co Canziani e Mar­co Mog­gio; Visioni Zen­i­tali, di Fran­co Zam­pet­ti.

Ci saran­no, inoltre, una serie di Con­veg­ni, pre­sen­tazioni di lib­ri e Work­shop ai quali parte­ci­pano la gran parte degli autori in mostra, oltre ad autorevoli per­son­ag­gi del mon­do del­la cul­tura, del­la fotografia, del gior­nal­is­mo.

A dimostrazione che l’intento che si pro­pone il prog­et­to è con­di­vi­so in pen­siero, parole e azioni, anche una autorev­ole rap­p­re­sen­tan­za dell’industria fotografi­ca inter­nazionale parte­ci­pa a Coscien­za dell’Uomo.

Le centi­na­ia di inizia­tive cul­tur­ali pro­mosse dal­la Fon­dazione Mat­era 2019, nel cor­so del prossi­mo anno, saran­no la cor­nice ide­ale per Coscien­za dell’Uomo, appun­to un even­to capace di smuo­vere le coscien­ze e far riflet­tere che una buona fotografia potrebbe far cam­biare il cor­so degli even­ti.

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