Matrimoni gay: sì alla trascrizione nello stato civile
PIOMBINO 1 ottobre 2014 — Dopo il rinvio avvenuto nel precedente consiglio comunale, l’ordine del giorno sulla trascrizione nel registro dello stato civile dei matrimoni celebrati tra persone dello stesso sesso è stato discusso e approvato nella seduta del 30 settembre. Presentato questa volta in forma congiunta da sette forze politiche (PD, M5S, Rifondazione comunista, lista Un’altra Piombino, Spirito Libero e Sinistra per Piombino, il documento è stato votato con l’unica contrarietà della lista Forza Italia Ferrari sindaco.
Il documento, che era stato presentato in consiglio su proposta dell’associazione Laicità e diritti, invita il sindaco a emanare un’apposita direttiva con la quale dispone che il servizio anagrafe, stato civile ed elettorale del Comune di Piombino, possano provvedere a trascrivere nell’archivio dei matrimoni, gli atti attestanti la celebrazione di matrimoni contratti all’estero tra persone dello stesso. Nell’auspicio che il Parlamento italiano arrivi presto a emanare una legge che in maniera definitiva riconosca il diritto di contrarre matrimonio in Italia a persone dello stesso sesso, il consiglio comunale invita lo stesso Parlamento a emanare una legge che imponga la trascrizione del matrimonio contratto all’estero tra persone dello stesso sesso, nel caso in cui uno dei coniugi sia cittadino italiano.
Attualmente c’è infatti una discordanza tra la normativa europea e quella del nostro Paese. Le norme di diritto internazionale privato attribuiscono infatti ai matrimoni celebrati all’estero tra cittadini italiani e stranieri immediata validità e rilevanza nel nostro ordinamento. Inoltre il matrimonio tra persone dello stesso sesso produce effetti nel nostro ordinamento tutte le volte in cui occorra far applicazione di norme di fonte europea.
Recentemente ha fatto discutere inoltre la decisione del Tribunale di Grosseto del 9 aprile 2014 di accogliere il ricorso di una coppia omosessuale composta da un giornalista e un architetto i quali, dopo essersi uniti in matrimonio a New York nel 2012, avevano chiesto la trascrizione dell’atto nei registri dello stato civile del comune di residenza. L’Ufficiale aveva negato loro la trascrizione sostenendo che nel nostro ordinamento non è previsto il matrimonio tra soggetti dello stesso sesso poiché in contrasto con l’ordine pubblico. Il tribunale di Grosseto ha confermato invece che la trascrizione di un matrimonio celebrato all’estero anche tra persone dello stesso sesso è un onere formale che non comporta nessuna valutazione nel merito da parte dell’Ufficiale dello Stato Civile.
In questa fase, la trascrizione ha pertanto l’effetto di evidenziazione pubblica di un atto, è un ulteriore tassello verso il riconoscimento pieno dei diritti. Un gesto importante nei confronti del Parlamento affinché faccia presto a coprire il gap con il resto d’Europa. Ed è un apripista nei confronti di tanti altri Comuni italiani che vorranno seguire questi esempi, già avviati anche in altri Comuni, come quello di Bologna.
UFFICIO STAMPA COMUNE DI PIOMBINO