Matteo Tortolini e poi una grande mischia
PIOMBINO 26 febbraio 2015 — La federazione del Pd, che premette di non aver adottato “nessuna decisione sulle candidature”, ha di fatto scelto il primo dei tre nominativi che deve indicare nella lista livornese per le prossime elezioni regionali. Chi potrà infatti alzare un dito contro Matteo Tortolini, consigliere uscente dopo un solo mandato, gratificato del 47 per cento dei pareri espressi nelle consultazioni, espressamente organizzate per testare il suo gradimento e a cui hanno partecipato “300 persone fra gruppo dirigente, direttivi dei circoli di base e membri degli organismi di federazione” e in più sostenuto perfino da un 10 per cento che lo vorrebbe presente in lista insieme a Gianni Anselmi. Per non parlare delle “competenze e dello spessore politico” che il partito, nero su bianco, gli ha riconosciuto e riconfermato.
Quindi il primo candidato pidiessino c’è. E gli altri due? Si deve innanzi tutto nominare almeno una donna alla quale, nel comunicato di 33 righe uscito dall’ultima riunione in federazione, non si fa alcun cenno. Non solo neanche un nome ma proprio nulla di nulla rispetto all’esigenza di garantire la rappresentanza di genere. La possibilità di una candidatura, per esempio, di Carla Maestrini, come donna e anche come renziana, non è stata neanche riferita quando invece risulta ben presente nel dibattito politico. Invece un tourbillon di valutazioni, indicazioni, considerazioni e giudizi ha continuato a riguardare Gianni Anselmi e il possibile accostamento dell’ex sindaco alla candidatura di Tortolini. Il Tirreno ha riferito oggi, cioè giovedì 26, della possibile, anzi per il giornale quasi certa, presenza del duo GianMatteo nella stessa lista. A leggere il comunicato del Pd l’ipotesi sembrerebbe remota. In esso si parla addirittura di “palpabile insofferenza verso la raccolta di firme per sostenere la candidatura dell’ex primo cittadino, “un’iniziativa che, secondo i molti consultati, si è collocata fuori dal percorso del partito”. Roba che nel vecchio Pci avrebbe sollecitato l’intervento dei probiviri.
In più c’è un misero 7 per cento di consensi usciti per Anselmi dalle consultazioni (ma allora chi ha sottoscritto la petizione per la candidatura di Gianni?).
Però, un però non manca neanche in questa occasione. Se è vero che Anselmi viene indicato da appena il 7 per cento è anche vero che, in tandem con Tortolini, lo vuole un buon 10 per cento. Quindi 7 più 10, siamo ad un 17 per cento. Che abbia ragione il Tirreno?
Con il duo schierato in formazione e con il recupero della “ignorata” Maestrini potrebbero essere superati gli scogli della presenza femminile e della rappresentanza renziana. Una quadratura del cerchio perfetta se non ci fosse “l’incomodo” elbano. Sì, perché l’isola non ci sta a non avere una sua presenza. E allora? Allora la raccomandazione del segretario Fabiani “a lavorare per una maggiore unità possibile” appare davvero opportuna. Pur con tutte le elucubrazioni che si possono fare, restano ostacoli tosti che verosimilmente saranno composti solo dopo il 19 marzo quando scadranno i termini per la raccolta delle firme per presentare le candidature. Un passaggio importante e non privo di qualche rischio perché con la bassa quota delle sottoscrizioni richieste non è da escludere che i partecipanti alla giostra addirittura aumentino.
Infine una considerazione poco decubertiana: la squadra si costruisce per vincere e Piombino ha compagni-avversari pesanti in provincia. Nella sostanza per battere Livorno, presumibilmente animata da rivincite dopo la lezione grillina, occorre molta coesione e poca frammentazione. La federazione del Pd di Piombino-Elba è in grado di garantirla?