Meglio il riciclo che l’estrazione di materiale vergine

· Inserito in Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 26 set­tem­bre 2015 — Gius­to pre­oc­cu­par­si per l’e­cono­mia e l’oc­cu­pazione in questo ter­ri­to­rio di pro­fon­da crisi.
Il CNA provin­ciale non dovrebbe avere tim­o­ri, il rici­clo di rifiu­ti, che può sos­ti­tuire i mate­ri­ali di cava, richiede il doppio di per­son­ale a par­ità di mc. trat­tati.
Non è vero poi che tut­ti i mate­ri­ali delle cave del Campigliese siano “pre­giati” e insos­ti­tu­ibili. In realtà solo il micro­cristalli­no delle Cave di Campiglia, (che ha carat­ter­is­tiche tali da essere per ora indis­pens­abile nei pro­ces­si di fusione delle acciaierie e di altri cicli indus­tri­ali), i mate­ri­ali sca­v­ati a San Car­lo (per quel tan­to che serve alla pro­duzione indus­tri­ale del­la Solvay) e i feldspati sca­v­ati a Botro ai Mar­mi pos­sono con­sid­er­ar­si “pre­giati” in quan­to nec­es­sari a pro­ces­si pro­dut­tivi . Ma questo non rap­p­re­sen­ta che il 30% di quan­to viene sca­v­a­to nelle quat­tro cave del Campigliese, tut­to il resto è mate­ri­ale che, in tem­pi più o meno bre­vi, potrebbe benis­si­mo essere sos­ti­tu­ito da prodot­ti di rici­clo, se ci fos­se la volon­tà di rag­giun­gere questo tra­guar­do.
Come fan­no a costru­ire le strade, i por­ti, gli aero­por­ti, in pae­si come l’Olan­da, il Bel­gio o nel­la stes­sa Ger­ma­nia dove i mon­ti da scav­are non ce ne sono o sono alquan­to scar­si? Impor­tano questi mate­ri­ali?… No, per la stra­grande quan­tità rici­clano i mate­ri­ali che han­no, soprat­tut­to i rifiu­ti indus­tri­ali, ci sono delle indus­trie del rici­clo, tante gran­di Tap con migli­a­ia di dipen­den­ti. Si trat­ta di ridurre le escav­azioni di mate­ri­ale sos­ti­tu­ibile con prodot­ti rici­clati, riducen­do così anche il dan­no che la pre­sen­za delle cave por­ta ad altri set­tori di lavoro, pri­mo fra tut­ti il tur­is­mo cul­tur­ale. Questo vuol dire che è solo una ques­tione di scelta polit­i­ca che, in Italia, al di là delle belle parole, ha sem­pre reso “l’of­fer­ta (di inerte sca­v­a­to dai mon­ti) “vin­cente” sul piano com­mer­ciale” gra­zie ad una polit­i­ca, basa­ta sul­lo sper­pero di beni comu­ni non rin­nov­abili, sen­za nes­suna spin­ta a inve­stire vera­mente nel­la ricer­ca. In altri pae­si più civili gli oneri per chi sca­va sono sta­ti resi molto più gravosi ( non €/mc.0,49 ma anche €/mc. 20,00) ren­den­do quin­di “vin­cente” l’u­so di mate­ri­ali rici­clati e svilup­pan­do l’oc­cu­pazione.
In altri Pae­si riten­gono assur­do fare i frangi­flut­ti dei por­ti com­mer­ciali di mas­si nat­u­rali, come fos­sero opere di pre­gio architet­ton­i­co e pae­sag­gis­ti­co al pari di un por­tic­ci­o­lo mediceo; si fan­no i tetrapo­di di mate­ri­ale cemen­tizio e guar­da caso il con­glomix è un mate­ri­ale cemen­tizio, vedi­amo le prob­lem­atiche tec­niche e giuridiche che impedis­cono per ora di adop­er­ar­lo.
Comunque soprat­tut­to quel­lo che va evi­ta­to è che le scelte siano prese nel­l’esclu­si­vo inter­esse di pochi pri­vati e non pro­gram­mate, pro­prio come dice Cara­mas­si quan­do par­la di bilan­cio dei flus­si di mate­ria.
L’in­cre­men­to di costi del rici­clo può essere assor­bito solo se vi è un aumen­to dei costi di estrazione del mate­ri­ale vergine deter­mi­na­to, come negli altri Pae­si, da aumen­to degli oneri di con­ces­sione ad estrarre, facil­i­tazioni per chi usa mate­ri­ali rici­clati, e obbli­ga­to­ri­età di uti­liz­zo per le opere pub­bliche come pre­vis­to dal­la Comu­nità Euro­pea per il 2020 fino al 70% del fab­bisog­no.

Legam­bi­ente Val di Cor­nia

Commenta il post