La memoria corta del Comune di Campiglia

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pervenuta in redazione

CAMPIGLIA 14 otto­bre 2014 — “Idee per il cen­tro stori­co” è il tito­lo scel­to dal Comune di Campiglia, per l’in­con­tro pub­bli­co avvenu­to Ven­erdì 10 Otto­bre nel quale è sta­to comu­ni­ca­to ai cit­ta­di­ni che l’Am­min­is­trazione ha incar­i­ca­to una soci­età di met­tere a pun­to un prog­et­to di parte­ci­pazione che, se accetta­to dal­la Regione, sarà da ques­ta finanzi­a­to.
Lo scopo del prog­et­to è quel­lo di atti­vare un proces­so parte­ci­pa­ti­vo metodologi­ca­mente rig­oroso, tra Gen­naio e Giug­no 2015 in gra­do di rac­cogliere un insieme di infor­mazioni sulle crit­ic­ità del paese e un insieme di pro­poste per risolver­le attra­ver­so la riqual­i­fi­cazione e val­oriz­zazione del cen­tro anti­co.
Gli ammin­is­tra­tori han­no pre­cisato che il Comune non pre­sen­terà inizial­mente un prog­et­to sul quale i cit­ta­di­ni dovran­no esprimer­si per non cor­rere il ris­chio che la parte­ci­pazione si rid­u­ca a con­di­vi­sione più o meno ampia di un prodot­to pre­con­fezion­a­to. Tut­tavia nel­lo stes­so tem­po sono sta­ti indi­vid­uati alcu­ni temi : traf­fi­co, ospi­tal­ità e accoglien­za.
Da queste indi­cazione si capisce che l’Am­min­is­trazione pun­ta sul tur­is­mo per ridare vita al cen­tro stori­co di Campiglia che da anni si sta svuotan­do di abi­tan­ti in maniera pre­oc­cu­pante forse irre­versibile, sal­vo ripren­dere un pò di vita gra­zie alle pre­sen­ze tur­is­tiche e dei pro­pri­etari delle sec­onde case in un peri­o­do che, a vol­ere essere ottimisti, va da Giug­no a Set­tem­bre tem­po per­me­t­ten­do.
Dagli inter­ven­ti del pub­bli­co sono emerse sol­lecitazioni e sug­ger­i­men­ti che potreb­bero essere sin­te­tiz­za­ti dicen­do che la final­ità che l’am­min­is­trazione deve dar­si è quel­la di inver­tire in proces­so di abban­dono del cen­tro che, per come è nato e si è svilup­pa­to fino agli anni ’70 del sec­o­lo scor­so, non può essere solo un dor­mi­to­rio, ma deve essere lo spazio di vita di cit­ta­di­ni che lavo­ra­no anche quan­do i tur­isti non ci sono.
La fine delle miniere e del­l’Ospedale, la crisi del­la siderur­gia, la ven­di­ta sem­pre più dif­fusa delle vec­chie case ai tur­isti han­no infat­ti deter­mi­na­to uno sposta­men­to degli abi­tan­ti ver­so Ven­tu­ri­na dove oltre­tut­to le abitazioni han­no carat­ter­is­tiche più vicine agli stan­dard richi­esti oggi.
Il tur­is­mo allo­ra può essere vis­to come un lavoro sos­ti­tu­ti­vo di quel­li ormai tra­mon­tati, che può creare una nuo­va ragione di abitare il cen­tro stori­co e con­seguente­mente di riat­ti­vare una serie di attiv­ità, total­mente scom­parse o in via di estinzione, in gra­do di offrire a chi viene una comu­nità viva e pro­dut­ti­va,
Occorre allo­ra facil­itare al mas­si­mo la pre­sen­za di attiv­ità arti­gianali e non solo di servizio, che attraggano il tur­is­mo; incen­ti­vare la res­i­den­za di nuovi abi­tan­ti con servizi come l’asilo nido, ma altret­tan­to occorre che Ven­tu­ri­na e il Bor­go tro­vi­no delle relazioni di inter­esse rec­i­pro­co che superi­no l’at­tuale e tradizionale inco­mu­ni­ca­bil­ità.
E anco­ra l’Am­min­is­trazione dovrà ren­der­si con­to che puntare sul tur­is­mo vuol dire anche affrontare il prob­le­ma del­la com­pat­i­bil­ità tra questo e le cave o addirit­tura il “Dis­tret­to delle cave” che la Provin­cia vor­rebbe creare in Val di Cor­nia.
Questo sig­nifi­ca, come è sta­to det­to dagli stes­si ammin­is­tra­tori, rimet­tere mano sug­li stru­men­ti nor­ma­tivi esisten­ti, dal Rego­la­men­to Urban­is­ti­co in sca­den­za nel 2016, al Rego­la­men­to edilizio e, aggiun­giamo noi, dal­lo statu­to del Comune ai cri­teri di rap­por­ti di com­pe­ten­za con altri enti come la ASL, ai cri­teri inter­pre­ta­tivi di norme region­ali e statali appli­cati fino ad oggi, spes­so più ottusa­mente di quan­to non avven­ga in altri comu­ni, ai rap­por­ti da anni instau­rati con cer­ti poteri pro­dut­tivi for­ti.
Ben vengano allo­ra le revi­sioni promesse e i pro­ces­si parte­ci­pa­tivi che cer­ta­mente se ben con­dot­ti, come tut­ti gli stru­men­ti, ser­vono, ma vor­rem­mo ricor­dare agli ammin­is­tra­tori che esiste già un pat­ri­mo­nio di pro­poste e sug­ger­i­men­ti elab­o­rati in questi anni che sono sta­ti bel­la­mente igno­rati e che sono anco­ra attuali e ric­chi di val­ori pro­prio nel sen­so del sug­gerire “Idee per il cen­tro stori­co”.
Non si parte da zero e il Comi­ta­to per Campiglia invi­ta l’Am­min­is­trazione a rileg­ger­si tutte le Osser­vazioni al Rego­la­men­to Urban­is­ti­co sui prob­le­mi rel­a­tivi alla val­oriz­zazione e tutela del cen­tro stori­co pre­sen­tate dal Comi­ta­to per Campiglia e dal Comune dei Cit­ta­di­ni e bel­la­mente respinte.
E anco­ra gli Ammin­is­tra­tori fareb­bero bene a rivedere tut­ti i sug­ger­i­men­ti, pro­poste e critiche costrut­tive che dal 2007 il Comi­ta­to per Campiglia pri­ma, il Comune dei Cit­ta­di­ni dopo e il M5S ulti­ma­mente, han­no pre­sen­ta­to sul cen­tro stori­co nel­la totale sor­dità degli ammin­is­tra­tori che però nel­l’in­con­tro han­no tenu­to a riven­di­care, con una gran fac­cia tos­ta, una tradizione di infor­mazione e parte­ci­pazione che in realtà non è mai esis­ti­ta e anzi è sem­pre sta­ta osta­co­la­ta come dimostra­no tutte le man­cate risposte alle richi­este di dati pre­sen­tate dal Comi­ta­to per Campiglia.

Alber­to Pri­mi, Comi­ta­to per Campiglia

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