Meno bevi, più paghi

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pervenuta in redazione

SUVERETO 8 luglio 2015 — L’ac­cor­do fra le aziende pri­vate che gestis­cono l’ac­qua e gli Enti che han­no loro con­ces­so ques­ta mansione,secondo il quale le prime han­no il dirit­to di aumentare le tar­iffe quan­do i con­su­mi del­la popo­lazione diminuis­cono, quin­di quan­do sono vir­tu­osi, allo scopo di man­tenere i fat­turati entro le pre­vi­sioni, e’ il tradi­men­to del prin­ci­pio stes­so del libero mercato,cui la filosofia delle pri­va­tiz­zazioni si ispi­ra.
E’ una specie di cas­sa inte­grazione al con­trario, che tutela gli impren­di­tori che non sono in gra­do di far quadrare i con­ti dan­do loro il dirit­to di tas­sare i loro pro­pri cli­en­ti, nel nos­tro caso la popo­lazione tutta,senza curar­si del­la quali­ta’ dei prodot­ti ed anzi costrin­gen­do  tut­ti quan­ti a com­prar­li.
Per capire la enorme assur­di­ta’ di questo accordo,si immag­i­ni solo che, per esempio,se esso venisse repli­ca­to nel set­tore dei super­me­r­cati, che essi da un giorno all’al­tro otte­nessero il dirit­to di vendere in regime di monop­o­lio i generi alimentari,che tut­ti fos­sero obbli­gati a comprarli,e che, in caso le ven­dite diminuis­sero perche’ molte per­sone si fareb­bero l’or­to, essi aumen­tassero i prezzi per man­tenere i liv­el­li degli incassi.Probabilmente,se cio’ avvenisse, le per­sone scen­dereb­bero in stra­da con i for­coni.
Ebbene cio’ accade per l’ac­qua, supre­ma e indis­pens­abile ric­chez­za e neces­si­ta’ del­la vita, come l’aria, e quin­di indisponi­bile ad essere gesti­ta con finali­ta’ di prof­it­to.
Tut­ti col­oro i quali han­no recen­te­mente vota­to a favore per l’au­men­to delle tar­iffe ASA sul­la base del­la clau­so­la con­tenu­ta nell’accordo,e soprat­tut­to col­oro i quali l’han­no fat­to richia­man­dosi ad uno scan­daloso moti­vo di oppor­tu­ni­ta’ con­tin­gente, andreb­bero insigni­ti del­la medaglia d’oro del­l’in­sip­ien­za, ed addi­tati alla pub­bli­ca opin­ione come esem­pio di inco­eren­za con i prin­cipi di libero mer­ca­to cui essi stes­si dicono di ispi­rar­si.
La rego­la principe del liberis­mo e’ che i prezzi li fa il mercato,che tro­va nat­u­ral­mente l’in­con­tro fra la doman­da e l’of­fer­ta, gui­date nelle loro oscil­lazioni dal­la val­u­tazione del­la quali­ta’ del prodot­to. Pun­to, altra rego­la non esiste.
Tan­to per cam­biare, il tut­to e’ anche con­trario alla volon­ta’ popo­lare, che si e’e­spres­sa in ref­er­en­dum il 12 e 13 giug­no 2011,quando 27 mil­ioni di ital­iani boc­cia­rono sono­ra­mente la Legge Ronchi Fitto,che impone­va la ces­sione delle quote delle munic­i­pal­iz­zate ai mer­cati.
Non bas­tasse questo, la Con­sul­ta nel 2012 ha dichiara­to incos­ti­tuzionale det­ta Legge.
La quali­ta’ del­l’ac­qua sta peg­gio­ran­do di momen­to in momen­to (si vedano i dati ARPAT), in modo par­ti­co­lare nei mesi estivi, quan­do c’e’ poco rispristi­no delle falde a causa delle scarse piogge, e tut­ti la devono pagare di più. Noi vogliamo l’ac­qua pub­bli­ca, una delle cinque Stelle del Movi­men­to. E’ piu’­di un pun­to del pro­gram­ma. E’ un prin­ci­pio, una filosofia, una ragione di essere,  è un aspet­to diri­mente fra chi vuole il bene comune e chi no.

Meet­up 5 Stelle Suvere­to
Meet­up 5 Stelle S.Vincenzo-Sassetta

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