ILLUMINANTE VIAGGIO NELLE STATISTICHE GOVERNATIVE

Meno male che i tributi sono stati diminuiti…

· Inserito in Sotto la lente

PIOMBINO 16 feb­braio 2015 — Le ester­nazioni ten­dono spes­so a min­i­miz­zare, gli inter­ven­ti dal pal­co inducono a pen­sieri pos­i­tivi anche quan­do la realtà si avverte pesante, dalle stanze dei bot­toni i mes­sag­gi che giun­gono ten­dono a mostrare il re son­tu­osa­mente vesti­to anche quan­do l’innocenza del bam­bi­no di turno avverte pri­ma degli altri che sua maestà in effet­ti è dis­ador­na­mente abbiglia­to se non addirit­tura nudo. Come in effet­ti dimostra­no i numeri che, per quan­to adat­ta­bili alle con­ve­nien­ze, non nascon­dono realtà sco­mode. Il viag­gio che abbi­amo intrapre­so ques­ta vol­ta ci ha con­dot­to sulle strade del Siope, il sis­tema infor­mati­co sulle oper­azioni degli enti pub­bli­ci che fa capo al Min­istro dell’economia e delle finanze. Una fonte quin­di uffi­ciale e al di sopra di ogni sospet­to.

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Nel mare mag­num delle tabelle pre­sen­ti nel sito del Sis­tema infor­mati­co gov­er­na­ti­vo abbi­amo scel­to di esam­inare i dati che si riferiscono alle entrate trib­u­tarie dei cinque comu­ni del­la Val di Cor­nia. Un meto­do, insom­ma, per chiarire, al di là delle ras­si­cu­razioni, la reale situ­azione nel­la quale sono immer­si i con­tribuen­ti del­la Val­la­ta.
Abbi­amo deciso di inserire i dati delle entrate trib­u­tarie in un raf­fron­to tra il 2008 e il 2013. Un las­so di tem­po impor­tante ma non enorme. Quel che è emer­so è tutt’altro che con­solante. In tut­ti i cinque comu­ni del­la Val di Cor­nia i balzel­li a cui devono far fronte i con­tribuen­ti sono in con­stante e pesante cresci­ta. Men­tre nei cinque anni pre­si in con­sid­er­azione il cos­to del­la vita è cresci­u­to del 7, 1 in Toscana e del 9,3 su tut­to il ter­ri­to­rio nazionale, i cit­ta­di­ni del­la val­la­ta han­no subito una cresci­ta delle imposte e tasse gestite dai comu­ni del 45,84 per cen­to come media del ter­ri­to­rio ma con punte che tal­vol­ta sfio­ra­no e tal­vol­ta addirit­tura super­a­no abbon­dan­te­mente il 100 per cen­to. Toc­care la quo­ta dei 1000 euro l’anno a tes­ta per far fronte a tasse ed imposte comu­nali non è più un’eventualità remo­ta ma addirit­tura è diven­ta­ta per molti – e di gran lun­ga – un’abitudine.

COMUNE DI PIOMBINO
Il Comune di Piom­bi­no non è tra col­oro che fan­no reg­is­trare gli aumen­ti mag­giori nelle entrate trib­u­tarie anche se, nei cinque anni dal 2008 al 2013, l’incremento del get­ti­to ha fat­to reg­is­trare un incre­men­to tutt’altro che trascur­abile del 33,83 per cen­to. Le entrate da tasse ed imposte nei cinque anni sono cresciute di 4 mil­ioni e 343mila euro con un esbor­so pro capite pas­sato da poco più di 360 euro a qua­si 500.

PIOMBINO

Il grosso delle entrate trib­u­tarie è chiara­mente rap­p­re­sen­ta­to dall’Ici-Imu, poco più di 9 mil­ioni nel 2008 e poco meno di 10 nel 2013. Una sor­pre­sa rap­p­re­sen­ta la tas­sa sull’occupazione di spazi ed aree pub­bliche che, assente nel 2008, ha fat­to reg­is­trare un get­ti­to di 2,22 mil­ioni nel 2013.
Di grande rilie­vo la tas­sa sul­lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti soli­di urbani che nel 2008 ave­va un get­ti­to com­p­lessi­vo di 402 mila euro sal­i­to nel 2013 addirit­tura a 3,7 mil­ioni con un incre­men­to che, al di là di ogni con­sid­er­azione e di ogni mutazione di rap­por­ti col gestore mate­ri­ale del servizio, si sten­ta comunque a com­pren­dere.

CAMPIGLIA MARITTIMA
Il Comune di Campiglia Marit­ti­ma ha un record se tale può essere con­sid­er­a­to il fat­to che i cit­ta­di­ni, ammin­is­trati in questi anni dal­la giun­ta Sof­frit­ti, han­no subito il minore incre­men­to nei balzel­li da pagare all’ente locale. In questo caso siamo ad un aumen­to del 14,16 per cen­to con un’incidenza pro capite del­la tas­sazione pas­sa­ta dai 364,36 euro del 2008 ai 412,34 del 2013.

CAMPIGLIA

Anche per il Comune di Campiglia il get­ti­to mag­giore è rap­p­re­sen­ta­to dall’Ici-Imu che, comunque riscos­sa, ha fat­to reg­is­trare nel 2013 un’en­tra­ta trib­u­taria pari a 2 mil­ioni e 204mila euro che è addirit­tura minore del­la analo­ga entra­ta nel 2008 (3.669.642,63 euro). Se il dato è in con­tro­ten­den­za rispet­to ad altri comu­ni del­la Val di Cor­nia, esso si spie­ga non tan­to con una dimin­uzione del­la tas­sazione per i con­tribu­ti quan­to piut­tosto con la diver­sa mod­u­lazione degli introiti tra enti locali e gov­er­no cen­trale decisa negli anni dal leg­is­la­tore.

Non eccezionale per ordine di grandez­za ma tut­tavia sig­ni­fica­ti­vo appare il dato sulle entrate derivan­ti dalle con­ces­sioni edilizie pre­sente nel 2008 (poco più di 17mila euro) e com­ple­ta­mente assente del 2013.

SAN VINCENZO
Se Campiglia ha il record per il minor aumen­to nelle entrate trib­u­tarie per il quin­quen­nio 2008–2013, il Comune di San Vin­cen­zo si avvic­i­na al record oppos­to e per alcu­ni ver­si il gradi­no più alto del podio lo con­quista (si fa per dire) a pieno tito­lo. Innanz­i­tut­to c’è da con­sid­er­are il forte incre­men­to del trib­u­ti che, in cinque anni, è aumen­ta­to del 93,45 per cen­to con una richi­es­ta di tas­sazione pro capite che nel 2013 ha rag­giun­to il liv­el­lo mas­si­mo tra tut­ti i Comu­ni del­la Val di Cor­nia con una quo­ta di 1.439,26 euro all’anno.

SAN VINCENZO

Come dire che ogni cit­tadi­no di San Vin­cen­zo, neonati com­pre­si, paga di trib­u­ti al pro­prio Comune una som­ma che è più o meno  tre volte quel­la cor­rispos­ta dai res­i­den­ti a Piom­bi­no. Ovvi­a­mente sono l’Ici-Imu e la rac­col­ta dei rifiu­ti le voci che pesano di più nelle entrate trib­u­tarie dell’ente. Nei cinque anni pre­si a rifer­i­men­to l’imposta sulle case (pesano soprat­tut­to le sec­onde abitazioni al mare) ha prodot­to un incre­men­to nel get­ti­to di qua­si due mil­ioni di euro (da 4,276 nel 2008 a 6,390 nel 2013). La tas­sa sul­lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti dal can­to pro­prio è pas­sa­ta da 162mila euro a due mil­ioni e 167mila.
Una disc­re­ta fet­ta di entrate trib­u­tarie è cos­ti­tui­ta a San Vin­cen­zo anche dal­la tas­sa di sog­giorno (818mila euro).

SUVERETO

Il Comune di Suvere­to è ter­zo, dopo Campiglia e Piom­bi­no, nel­la clas­si­fi­ca dei Comune che han­no aumen­ta­to meno la pres­sione trib­u­taria. Non è che i res­i­den­ti se la passi­no benis­si­mo ma indub­bi­a­mente stan­no meglio di altri.

SUVERETO

La vari­azione delle entrate trib­u­tarie per il Comune ha fat­to seg­nare un incre­men­to del 51,46% con una inci­den­za pro cap­i­tate pas­sa­ta dai 422,01 euro del 2008 ai 636,94 del 2013. In val­ore asso­lu­to il get­ti­to nel peri­o­do è cresci­u­to di poco meno di 700mila euro.
A Suvere­to pesa sui con­tribuen­ti in modo par­ti­co­lare una serie di balzel­li che nel bilan­cio comu­nale sono gener­i­ca­mente indi­cati con il ter­mine “Altre imposte”. Esse rag­giun­gono la som­ma di un mil­ione e 207 mila euro.

SASSETTA
Il Comune di Sas­set­ta appar­tiene, per dimen­sione, a quel­la serie di pic­coli enti che incon­tra­no mag­giori spese per pot­er garan­tire servizi essen­ziali che han­no costi di base nel­la ges­tione sim­ili a quel­li di Comu­ni mag­giori.

SASSETTA

Dal 2008 al 2013 le entrate trib­u­tarie del Comune sono salite da 268mila euro a 623 mila  con una vari­azione record del 132,6% ed una tas­sazione pro capite sali­ta da 454,16 euro/anno a 1.171,57. Anche in questo caso l’Ici-Imu  e la tas­sa sul­lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti, entrambe rad­doppi­ate, pesano più di ogni altro trib­u­to.

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