Meno nati ed immigrati, più deceduti ed emigrati
PIOMBINO 30 luglio 2016 – Continua in tutti i Comuni della Val di Cornia il calo demografico. Il 31 diecmbre 2015 ogni Comune ha visto diminuire i propri abitanti delle seguenti percentuali:
- Campiglia ‑0,59%
- Piombino ‑0,87%
- San Vincenzo ‑0,97%
- Sassetta ‑3,38%
- Suvereto ‑1,19%.
Sono cali percentuali superiori a quelli registrati nella provincia di Livorno, in Toscana ed in Italia:
- provincia di Livorno ‑0,33%
- Toscana ‑0,22%
- Italia ‑0,21%.
I cittadini residenti alla stessa data nella Val di Cornia sono 57.775 così suddivisi:
- Campiglia 13.218
- Piombino 34.060
- San Vincenzo 6.911
- Sassetta 514
- Suvereto 3.072
- Val di Cornia 57.775.
È dal 2010 che la diminuzione va avanti pressoché continuativamente:
Fondamentalmente ciò è dovuto al sensibile calo delle nascite al quale ha corrisponsto un ancora più sensibile aumento dei decessi:
L’immigrazione da altri Comuni e dall’estero non è sufficiente a colmare il divario dato che è addirittura sorpassata dall’emigrazione per altri Comuni e per l’estero:
Il saldo migratorio con l’estero diminuisce, pur essendo ancora positivo, dato che diminuiscono coloro che vengono dall’estero e aumentano quelli che vanno all’estero:
- Le tabelle precedenti sono una rielaborazione sulla base dei dati Istat e di tuttitalia.it
Articoli Correlati
Campiglia: più anziani e stranieri e meno lavoratori
Istat: in Val di Cornia sempre più anziani
(Foto di Pino Bertelli)
In pratica, anche gli “immigrati” se ne vanno. Con chi ce la prenderemo adesso? O meglio, non ci saranno più scuse: tanti posti di lavoro per gli italiani, visto che andandosene non ce li ruberanno più!
A parte le battute…
Non sono numeri ma persone in carne ed ossa, progetti, aspirazioni, servizi, risorse economiche e molto molto altro, che stanno mutando in una direzione ben precisa: invecchiamo!
Quali conseguenze sulla vita dei singoli, ma soprattutto sulla vita sociale, sui comportamenti, sul lavoro, sull’economia, sull’ambiente, sulla responsabilità collettiva sulle Istituzioni locali…Si può, ad esempio, continuare a costruire strategie e servizi per gli anziani senza tenere conto di questa tendenza? I servizi attuali sono adeguati a questa profonda trasformazione demografica? E d’altra parte, cosa fare per i giovani, cioè per coloro che devono mettere su famiglia, fare figli, innovare, pensare al futuro e oggi lavorare per…?
Questa tendenza è ormai in atto da parecchi anni, ma sembra non stimolare riflessioni e discussioni tra i “decisori” di questi territori, che si credano immortali?
Insomma, la statistica, volendo, è un grande strumento di lettura della realtà, dalla quale, per costruire strategie future, non si può sfuggire.