Mesi e mesi senza un’assemblea con i lavoratori

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 26 gen­naio 2018 — Come RSU Uglm, leggen­do la let­te­ri­na aper­ta fat­ta al Min­istro del­lo Svilup­po Eco­nom­i­co, ho deciso di dis­so­cia­r­mi sia nel­la for­ma che nei con­tenu­ti. Ricor­diamo che la rap­p­re­sen­tan­za dei lavo­ra­tori è sta­ta demo­c­ra­ti­ca­mente elet­ta e che un centi­naio di votan­ti ha scel­to anche una RSU del­la lista pre­sen­ta­ta da Uglm . Quin­di pri­ma di fare comu­ni­cati fir­mati come RSU Afer­pi sarebbe oppor­tuno e demo­c­ra­ti­co con­frontar­si. In sec­on­do luo­go rite­ni­amo che, dopo tre mesi di silen­zio , in cui non c’è mai sta­to un con­fron­to nel con­siglio di fab­bri­ca, in una situ­azione di stal­lo totale , il con­siglio di fab­bri­ca dovrebbe essere indet­to uno a set­ti­mana come min­i­mo. Mesi e mesi sen­za un’assem­blea con i lavo­ra­tori, sen­za inizia­tive o mobil­i­tazioni per dare vis­i­bil­ità al dram­ma che sti­amo viven­do. Per l’ Uglm occorre con­frontar­si con i lavo­ra­tori. In una fase di emer­gen­ze, come oggi, i con­sigli di fab­bri­ca devono essere aper­ti a chi vuole ascoltare. Devono essere pro­gram­mate inizia­tive di mobil­i­tazione anche per­ma­nen­ti, coin­vol­gere sin­daci, con­sigli comu­nali, par­ti­ti, asso­ci­azioni del­la Val di Cor­nia per fare una vera pres­sione a questo gov­er­no anco­ra in car­i­ca. Ottenere impeg­ni pre­cisi, come area di crisi com­p­lessa, per il man­ten­i­men­to del red­di­to anche per i lavo­ra­tori indi­ret­ti coin­volti di con­seguen­za. Il tan­to sospi­ra­to incon­tro con Car­lo Cal­en­da, molto prob­a­bil­mente non porterà nes­sun tipo di novità . Il con­tenzioso con Issad Rebrab, come richiesto dai sin­da­cati è sta­to aper­to e quin­di occorre aspettare gli esi­ti, per anni. A noi dell Uglm non bas­tano le solite ras­si­cu­razioni, dob­bi­amo aprire una sta­gione con­flit­tuale. Piom­bi­no deve essere con­sid­er­a­ta come una verten­za nazionale e trat­ta­ta a pari liv­el­lo di Taran­to (anche per la situ­azione del­la Mag­o­na). Il gov­er­no e la Regione devono venire loro a Piom­bi­no (occorre costringer­li a far­lo), devono con­frontan­dosi con un ter­ri­to­rio fer­i­to per trovare soluzioni con­crete .

Clau­dio Luc­ch­esi RSU Uglm

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