Messa a norma: il solo cronoprogramma non basta

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PIOMBINO 13 dicem­bre 2019 — Abbi­amo appre­so dal­la stam­pa locale che RIMa­te­ria ha pre­sen­ta­to alla Regione il crono­pro­gram­ma dei lavori di miglio­ra­men­to ambi­en­tale del­la dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano. Ma il solo crono­pro­gram­ma non cam­bia di una vir­go­la i con­tinui prob­le­mi di cat­ti­va ges­tione irrispet­tosa delle norme di sal­va­guardia per l’ambiente e di male­odor­anze che anco­ra oggi con­tin­u­ano ad invadere l’aria di gran parte del­la cit­tà e che ci ven­gono seg­nalate di con­tin­uo dai cit­ta­di­ni. Questo per­ché la Regione, nel­la sua ulti­ma dif­fi­da del novem­bre scor­so, ha chiesto alla soci­età pub­bli­co-pri­va­ta di rispon­dere entro 15 giorni con un doc­u­men­to nel quale si attesti quan­to già real­iz­za­to e definis­ca i tem­pi di attuazione di tut­to quan­to richiesto.
Come dire, agli atti “di car­ta” si risponde con altri atti “di car­ta”, seguen­do un copi­one che ora­mai ci è tris­te­mente noto.
Tale doc­u­men­to adesso sarà val­u­ta­to dagli uffi­ci di Firen­ze in col­lab­o­razione con Arpat per ver­i­fi­care se i lavori che RIMa­te­ria ha inten­zione di eseguire potran­no almeno ridurre i prob­le­mi ambi­en­tali esisten­ti. Se l’esito di ques­ta anal­isi sarà pos­i­ti­va i con­fer­i­men­ti dei rifiu­ti potreb­bero ripren­dere molto presto, ben pri­ma del 31 gen­naio prossi­mo come indi­ca­to nel­la pre­scrizione e come aus­pi­cano i pro­pri­etari pri­vati che han­no acquisi­to le quote nei mesi scor­si.
Come Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no Val di Cor­nia chiedi­amo a RIMa­te­ria di ren­dere pub­bli­co il crono­pro­gram­ma pre­sen­ta­to in Regione e di ripristinare gli incon­tri con noi cit­ta­di­ni che da mesi non ven­gono più orga­niz­za­ti.

Fed­er­i­ca Fratoni, asses­sore regionale all’am­bi­ente e dife­sa del suo­lo

Abbi­amo una richi­es­ta anche per l’assessore regionale all’Ambiente Fed­er­i­ca Fratoni che in tut­ti questi mesi non ci ha con­ces­so udien­za: le chiedi­amo di val­utare con cal­ma il crono­pro­gram­ma che res­ta comunque solo un pez­zo di car­ta dal quale però dipende quel­lo che noi cit­ta­di­ni con­tin­uer­e­mo a res­pi­rare. Ci siamo stan­cati delle parole e delle vaghe promesse . Chiedi­amo che la dis­car­i­ca sia mes­sa a nor­ma e che nes­sun con­fer­i­men­to ven­ga autor­iz­za­to pri­ma di tale even­to, vis­to che solo un quar­to del­la super­fi­cie di essa risul­ta cop­er­ta e che ben 16 pozzi di cap­tazione del bio­gas dis­per­dono in aria per­ché non col­le­gati all’impianto di aspi­razione.
Ma non ci con­vince neanche il parere del Nurv nel pun­to in cui indi­ca a RIMa­te­ria come cam­biare le con­ces­sioni dema­niali per super­are le pre­scrizioni sul­la tipolo­gia dei rifiu­ti da con­ferire nel­la nuo­va dis­car­i­ca.
Né tan­tomeno ci con­vin­cono le con­tin­ue voci sul nuo­vo piano indus­tri­ale, boc­cia­to dal­la mag­gio­ran­za dei soci Asiu ma che potrebbe comunque essere approva­to dal Con­siglio di Ammin­is­trazione di RIMa­te­ria. Ma non si era sem­pre det­to che il socio pub­bli­co avrebbe avu­to dirit­to di veto su un nuo­vo piano indus­tri­ale?
Ricor­diamo la ex Pres­i­dente di RIMa­te­ria Clau­dia Car­nesec­chi asserir­lo con grande enfasi durante uno di quegli incon­tri pub­bli­ci pres­so il Mul­ti­zonale e la con­sigliera Geri durante i Con­sigli Comu­nali.
Di una cosa siamo sicuri però , che su RIMa­te­ria non potrà mai più cadere il silen­zio: noi tut­ti cit­ta­di­ni ormai vogliamo sapere, vogliamo conoscere i det­tagli del­la ven­di­ta delle quote di parte­ci­pazione, le somme pagate per esse dai pri­vati, i prezzi di ces­sione e gli attuali deb­iti di Asiu.
Abbi­amo infine anche una richi­es­ta da porre al sin­da­co di Piom­bi­no Francesco Fer­rari: nel caso in cui la Regione con­cedesse la ripresa dei con­fer­i­men­ti di rifiu­ti, per di più pri­ma del 31 gen­naio 2020 sen­za che abbiano fat­to i lavori richi­esti dal­la Regione per met­tere a nor­ma la dis­car­i­ca, sarebbe dis­pos­to con “un’ordinanza” a fer­mare l’attività del­la soci­età?
Per­ché ricor­diamo che il Sin­da­co, in quan­to Pri­mo Cit­tadi­no, è per legge anche la pri­ma Autorità a dover garan­tire il rispet­to del­la salute dei cit­ta­di­ni che vivono nel ter­ri­to­rio da lui ammin­is­tra­to. Avere una dis­car­i­ca non a nor­ma in un ter­ri­to­rio non è un fiore all’oc­chiel­lo di una ammin­is­trazione comu­nale.
Da ulti­mo ci riv­ol­giamo anche agli altri Sin­daci soci di Asiu-RIMa­te­ria: le male­odor­anze prove­ni­en­ti da ques­ta dis­car­i­ca non sono un affare solo piom­bi­nese, spes­so ven­gono avver­tite anche in lon­tanan­za e non sono una bel­la pre­sen­tazione per tut­ta la Val di Cor­nia . Se ver­rà autor­iz­za­to da parte dei soci pub­bli­ci, cioè Asiu in liq­uidazione, il via lib­era al nuo­vo piano indus­tri­ale, per­ché non dovrebbe inter­es­sare agli stes­si soci anche la mes­sa a nor­ma del­la dis­car­i­ca? Ora è il momen­to delle risposte da parte di tutte le isti­tuzioni per vedere quan­to la salute delle per­sone con­ti davvero.

Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no Val di Cor­nia

(Foto di Pino Bertel­li)

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