Milioni spesi per uno sviluppo che non si vede

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 15 luglio 2013 — Aree acquis­tate e sol­di spe­si, aree con­ge­late e nes­suna attiv­ità. È questo il risul­ta­to delle oper­azioni fat­te dal Comune di Piom­bi­no e dall’ Autorità Por­tuale con il sosteg­no del­la Regione Toscana nelle oper­azioni di com­praven­di­ta che han­no riguarda­to, sem­pre e solo con finanzi­a­men­ti pub­bli­ci, le aree pro­dut­tive di Mon­tege­moli e Gag­no.
Il 13 dicem­bre 2011 ven­gono fir­mati due con­trat­ti: con l’uno l’Au­torità Por­tuale acquista dal Comune di Piom­bi­no un appez­za­men­to di ter­reno fab­bri­ca­bile a Mon­tege­moli (cir­ca 11 ettari), all’interno del Piano per Inse­di­a­men­ti Pro­dut­tivi, des­ti­na­to a depos­i­to mate­ri­ali non sci­olti, silotag­gio dei con­tain­ers e delle auto­mo­bili, parcheg­gi per auto e camion e mostre, con l’al­tro, sem­pre l’Autorità Por­tuale, acquista, sem­pre dal Comune di Piom­bi­no, un appez­za­men­to di ter­reno al Gag­no (cir­ca 20 ettari) des­ti­na­to alla ricon­ver­sione pro­dut­ti­va con­nes­sa alle esi­gen­ze del por­to com­mer­ciale, del­la nau­ti­ca e delle pic­cole e medie imp­rese.
La pri­ma oper­azione cos­ta all’ Autorità por­tuale oltre 7 mil­ioni di euro, di cui 6,5 già pagati pri­ma del­la stip­u­la del con­trat­to, la sec­on­da cir­ca 2,7 mil­ioni di euro.
Nat­u­ral­mente le aree van­no urban­iz­zate, boni­fi­cate e messe in sicurez­za idrauli­ca nonché incluse e ricom­p­rese nel­la cir­co­scrizione ter­ri­to­ri­ale di giuris­dizione dell’Autorità Por­tuale. In par­ti­co­lare il prog­et­to degli edi­fi­ci da real­iz­zare a Mon­tege­moli avrebbe dovu­to essere inoltra­to al Comune entro 120 giorni dal­la data di stip­u­la del con­trat­to e i lavori di edi­fi­cazione iniziati entro dod­i­ci mesi dal rilas­cio del per­me­s­so a costru­ire e ter­mi­nati entro trenta­sei mesi dal­l’inizio dei lavori.
Risul­ta che niente sia sta­to fat­to sia al Gag­no sia a Mon­tege­moli e dunque par­liamo di sol­di e ter­reni con­ge­lati.
Ma in realtà lo stes­so sta avve­nen­do sem­pre al Gag­no per quel che riguar­da anche i ter­reni non ven­du­ti all’Au­torità por­tuale. Si trat­ta di un più ampio lot­to di 100 ettari di ter­reni defin­i­ti ex IRFIRD, acquis­ta­to dal Comune di Piom­bi­no nel 2010 dal­la Soc. Fin­tec­na, uti­liz­za­ti in pas­sato dal­la grande indus­tria. Il cos­to dell’intero lot­to, pari a 7,4 mil­ioni di euro, è sta­to sostenu­to dal­la Regione, che ha eroga­to al Comune un con­trib­u­to di 3.682.800 euro, e dal Comune stes­so che per il resto ha con­trat­to un mutuo.
I sol­di pub­bli­ci, lo sa bene ad esem­pio l’U­nione Euro­pea che delib­era con­tribu­ti per l’ac­quis­to di ter­reni solo insieme e den­tro un prog­et­to che nel­l’in­sieme viene finanzi­a­to e comunque li ero­ga via via che il prog­et­to viene real­iz­za­to, se non si vogliono tra­mutare in residui inuti­liz­za­ti per anni che comunque pesano sul bilan­cio devono essere tali da far par­tire opere che gen­er­a­no lavoro e occu­pazione.
In questo caso tut­to questo non è avvenu­to.
Non è un bel­l’e­sem­pio.

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