Il mistero della bonifica della falda inquinata
PIOMBINO 14 gennaio 2018 — Quale è lo stato di avanzamento delle attività legate alle opere di bonifica a cui sono stati destinati 50 milioni di euro? Dall’ultimo incontro al Ministero sembrerebbe emergere che siamo ancora fermi alle indagini integrative e alla progettazione. Seppur positivo che tutti i soggetti presenti a quel tavolo abbiano denunciato la necessità di ridurre i tempi burocratici per l’ operazione di bonifica pensare, come sembra, che questo rappresenti uno degli strumenti fondamentali per garantire la ripresa della siderurgia ed addirittura rappresentare sviluppo del territorio piombinese ci appare eccessivo! D’altro canto sarebbe interessante approfondire anche il progetto e capire realmente cosa si vuole fare visto che l’affidamento delle due gare di progettazione e di caratterizzazione sono solamente per le indagini integrative sulla falda. Questo è veramente da sottolineare: si parla “sempre e solo” di falda che, per quanto sia importante, come può essere considerata risolutiva della complessa situazione del sito di Piombino? Tra l’altro c’è un ricorso al Tar che in fase di gara ha bloccato la procedura e non sappiamo per quanto altro tempo ancora lo farà…Si ipotizza che nel 2019 si potrà, forse, partire con i lavori. Quindi ancora tempi lunghi e per di più per la sola falda. E tutto il resto? Ma rimaniamo intanto alla “messa in sicurezza della falda ” per alcune semplici riflessioni e dubbi che magari qualcuno più esperto chiarirà: la messa in sicurezza della falda è un’ opera che se mai funzionerà potrebbe servire a ben poco. La pioggia che cade sul SIN (per la zona tra il fosso Cornia Vecchia, Fiume Cornia, Strada Geodetica ed il mare) scioglie e trasporta nella falda superficiale tutti gli inquinanti presenti nei 4 / 10 metri di scarti industriali, senza contare tutto quello che la pioggia scioglie e trasporta nella falda dai cumuli delle discariche. L’acqua inquinata della falda raggiunge il mare e da qui obbiettivi sensibili come animali e uomo. Non sarebbe stato più logico bonificare il terreno e togliere la fonte inquinante che si scioglie nell’acqua di falda? Certo forse non sarebbe stato possibile togliere tutto, ma per lo meno gli hot spot dove gli inquinanti raggiungono concentrazioni altissime. Il 15 gennaio si svolgerà in Comune a Piombino la prima riunione tecnico operativa con Invitalia, Regione e le aziende che si sono aggiudicate le operazioni di caratterizzazione e di progettazione per l’avvio del lavoro. Ci auspichiamo che essendo un “tavolo tecnico” questi aspetti siano valutati. Come cittadini e organizzazione sindacale saremo sotto il Comune intanto per dire che occorre trovare risorse anche per tutte le altre complesse situazioni e pericoli, come i cumuli e non solo, presenti nel sito. Ma saremo anche a dire che occorre fare in modo che le ditte che svolgeranno i lavori si avvalgono di manodopera locale. Invitiamo la cittadinanza ad unirsi affinché per Piombino si inizi a parlare di vere bonifiche e non solo di messa in sicurezza operativa. Se investiamo nel territorio facciamolo con giusti criteri e prospettive.
Segreterie UGLM e UGL Terziario Livorno