Mobilitare lavoratori e cittadini non è di moda

· Inserito in Spazio aperto

PIOMBINO 24 gen­naio 2019 — In Afer­pi il tem­po pas­sa e i prob­le­mi aumen­tano. Il Coor­di­na­men­to Arti­co­lo 1 Camp­ing Cig esprime sol­i­da­ri­età al col­le­ga di lavoro grave­mente infor­tu­natosi pochi giorni fa in Afer­pi. Questo inci­dente ci por­ta a fare alcune con­sid­er­azioni sul­la situ­azione in mer­i­to alla sicurez­za e non solo:  non è ammis­si­bile che il servizio medico all’in­ter­no non sia garan­ti­to 7 giorni su 7 per 24 ore al giorno con ambu­lan­za inter­na. Vogliamo aspettare un inci­dente anco­ra più grave?
I lavo­ra­tori sono impeg­nati nelle loro man­sioni in capan­noni fatis­cen­ti e uti­liz­zano attrez­za­ture obso­lete e costret­ti a rit­mi di lavoro  esten­u­an­ti ed evi­den­te­mente la veloc­ità chi­es­ta dal­l’azien­da por­ta a situ­azioni di peri­co­lo. I pochi lavo­ra­tori attivi nel­l’impianto devono “trottare” anche a ris­chio del­la pro­pria salute? Specie in situ­azioni di par­ti­co­lare del­i­catez­za come il cari­co e scari­co del mate­ri­ale invi­ti­amo i pre­posti alla sicurez­za e i RLS a vig­i­lare in tal sen­so. Chiedi­amo che l’ASL con i suoi servizi di vig­i­lan­za e il sin­da­co in quan­to respon­s­abile del­la salute del­la pro­pria comu­nità si attivi­no in tal sen­so.
Impeg­no nec­es­sario anche sul “ris­chio amianto” in quan­to è notizia di questi giorni la cer­ti­fi­cazione da parte del­l’Arpat di pre­sen­za dif­fusa specie nel­l’ex area a cal­do di amianto fri­abile a vista con pos­si­bil­ità di con­t­a­m­i­nazioni ambi­en­tali e aree come il TMP dove sono state ril­e­vate fibre aereo dis­perse in prossim­ità dei pul­pi­ti. Inoltre in occa­sione del­la demolizione del­l’ex repar­to strip­pag­gio ci chiedi­amo se sono state prese tutte le pre­cauzioni del caso per non met­tere a ris­chio lavo­ra­tori e cit­ta­di­ni dal peri­co­lo amianto. In tut­to questo i sin­da­cati rap­p­re­sen­tati con le RSU in azien­da non devono ren­der­si com­pli­ci del ver­gog­noso sfrut­ta­men­to  ver­so i pochi lavo­ra­tori pre­sen­ti in fab­bri­ca con ses­te gior­nate e stra­or­di­nari  con 1.400 per­sone costrette a casa, anzi devono con­trastare atti­va­mente tali pratiche. Inoltre come stan­no proce­den­do le cosid­dette “rotazioni” pre­ce­dute da affi­an­ca­men­to? Quan­ti sono entrati real­mente in servizio, quan­ti stan­no anco­ra facen­do affi­an­ca­men­to lavo­ran­do gratis per l’azien­da essendo lavo­ra­tori in Cig?
Già questo dovrebbe essere suf­fi­ciente per indire un’assem­blea con i lavo­ra­tori ma se poi aggiun­giamo che tra 9 mesi scadrà l’at­tuale ammor­tiz­za­tore sociale, che i sin­da­cati non riescono a far­si con­vo­care al Mise per fare il pun­to del­la situ­azione con il gov­er­no e l’azien­da, che ques­ta ha già bru­ci­a­to 7 mesi su 18 pre­si per decidere se e dove costru­ire i forni elet­tri­ci ( lon­tani dal­la cit­tà a nos­tro parere) sen­za fare alcun inves­ti­men­to e anzi  sta val­u­tan­do se  met­tere in cas­sa inte­grazione altro per­son­ale,  ci chiedi­amo, se non ora, quan­do lavo­ra­tori e cit­ta­di­ni saran­no chia­mati alla mobil­i­tazione?

Coor­di­na­men­to Arti­co­lo 1 Camp­ing Cig

(Foto di Pino Bertel­li)

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