Molti dubbi sulle “rigorose prescrizioni” a RIMateria

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PIOMBINO 25 feb­braio 2020 — Durante il tavo­lo con­vo­ca­to da Gian­fran­co Simonci­ni, con­sigliere del pres­i­dente Enri­co Rossi per il lavoro, si è sta­bil­i­to che “adesso ci sono le con­dizioni per­ché nell’impianto di Rima­te­ria pos­sano avvenire nuo­va­mente con­fer­i­men­ti e questo sul­la base delle rig­orose, e non dero­ga­bili, pre­scrizioni fis­sate dall’ordinanza emes­sa ieri dal­la Direzione ambi­ente del­la Regione Toscana” .
È bas­ta­to a RIMa­te­ria pre­sentare il 31 gen­naio 2020 un nuo­vo crono­pro­gram­ma per gli inter­ven­ti di mes­sa in sicurez­za del­la dis­car­i­ca per­ché la Regione Toscana cam­bi­asse repenti­na­mente idea sul­la ripresa dei con­fer­i­men­ti di rifiu­ti spe­ciali nel­la dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano? A quan­to pare si!
Cosa è sta­to fat­to da novem­bre 2019, da quan­do cioè la dis­car­i­ca ha rice­vu­to il pri­mo stop ai con­fer­i­men­ti? Sul­la car­ta molto, in dis­car­i­ca mate­rial­mente poco o niente, almeno così sem­bra a noi cit­ta­di­ni. Oggi pos­si­amo leg­gere, nel decre­to regionale del 20 feb­braio 2020, che riapre la pos­si­bil­ità di con­ferire, un nuo­vo crono­pro­gram­ma che non tutela affat­to la salute dei cit­ta­di­ni. Infat­ti l’inizio dei lavori di chiusura defin­i­ti­va del lato a nord del­la dis­car­i­ca sarà a mag­gio 2020 e i lavori si pro­trar­ran­no per 18 mesi (con­sid­er­ate che il lato nord del­la dis­car­i­ca è già “impac­chet­ta­to” provvi­so­ri­a­mente dal 2018, come è pos­si­bile gius­ti­fi­care questo ritar­do?). La chiusura defin­i­ti­va del lato a sud, invece, ter­min­erà nel lon­tano dicem­bre 2022. In parole povere, se sper­ava­mo che quel­la enorme mon­tagna di rifiu­ti venisse cop­er­ta a breve ci siamo sbagliati di molto: dovre­mo con­tin­uare a sen­tirne il puz­zo, a subirne i dis­a­gi , rischi­an­do la nos­tra salute e met­ten­do a repen­taglio l’ambiente e l’economia del nos­tro ter­ri­to­rio. Prepari­amo­ci a ved­er­la bril­lare anco­ra per molti e molti mesi sul gol­fo di Piom­bi­no. Ci siamo sen­ti­ti, anche in questo caso, per niente tute­lati dal­la Regione Toscana. Ma quel­lo che las­cia più basiti è la data di ter­mine dei con­fer­i­men­ti nel cono rovescio, otto­bre 2021, rispet­to al ter­mine del­la chiusura defin­i­ti­va del­la dis­car­i­ca che ripeti­amo sarà a dicem­bre 2022. Con quali risorse affron­ter­an­no, nei 14 mesi suc­ces­sivi al riem­pi­men­to del cono rovescio, i lavori di chiusura defin­i­ti­va del­la dis­car­i­ca? Un’azienda peren­nemente in sof­feren­za finanziaria, quali garanzie ci darà che porterà a ter­mine i lavori di mes­sa in sicurez­za e chiusura defin­i­ti­va del­la dis­car­i­ca? La Regione Toscana, revocherà in caso di inadem­pien­za l’autorizzazione a RIMa­te­ria?
Per Arpat sarebbe sta­to aus­pi­ca­bile che il riem­pi­men­to del cono rovescio e i lavori di chiusura fos­sero andati di pari pas­so per garan­tirne la cop­er­tu­ra finanziaria.
Nel decre­to del 20 feb­braio 2020 invece viene sem­plice­mente fat­ta una divi­sione:
il piano di con­fer­i­men­to dei rifiu­ti pro­pos­to dal gestore, sul­la base dei cir­ca 150.000 metri cubi disponi­bili ha ipo­tiz­za­to che i con­fer­i­men­ti, qualo­ra ripren­dessero da feb­braio 2020, si con­clud­ereb­bero a otto­bre 2021 (21 mesi) e quin­di con un con­fer­i­men­to men­sile pari a cir­ca 7.100 metri cubi (cir­ca 8.500 t/mese)”.
A nos­tro avvi­so i con­fer­i­men­ti non sareb­bero dovu­ti ripren­dere affat­to se non pri­ma di avere mes­so in sicurez­za tut­ta la dis­car­i­ca, lato a nord, lato a sud , non ci inter­es­sa, tut­ta la dis­car­i­ca deve essere a nor­ma, lo rib­a­di­amo.
Sug­ge­ri­amo comunque alla Regione di rifare i con­ti: chiedi­amo che quei 150.000 metri cubi disponi­bili, (ma poi, non era­no 140.000?) siano divisi in un arco tem­po­rale che vada da feb­braio 2020 a dicem­bre 2022, non quin­di per 21 mesi ma ben­sì per 34 mesi , non 8.500 t/m al mese , cor­rispon­den­ti cir­ca a 20 camion al giorno , ma ben­sì 5.250 t/m al mese. Questo sarebbe sta­to un atteggia­men­to pru­dente da parte del­la Regione, questo è quan­to una cit­tad­i­nan­za si aspet­terebbe da chi val­u­ta le autor­iz­zazioni a con­ferire. Se ter­mi­nassero trop­po velo­ce­mente gli spazi disponi­bili nel cono rovescio sare­mo nuo­va­mente nel­la situ­azione di man­can­za di fon­di per met­tere in sicurez­za la dis­car­i­ca ex Asiu e nel­la neces­sità di dover con­cedere nuovi ampli­a­men­ti? Per noi è qua­si una certez­za. Non ci sem­bra ci tutelino un granché queste “garanzie per l’ambiente” come ripor­ta invece l’articolo di Toscana notizie… (https://www.toscana-notizie.it/-/rimateria-incontro-in-regione-l-attivit%c3%a0-riprende-garanzie-per-ambiente-e-occupazione)
A questo pun­to non ci bas­tano più solo le promesse come ripor­ta il decre­to, non pos­si­amo accettare in silen­zio che “la soci­età pos­sa essere mes­sa in con­dizione di poter­vi dili­gen­te­mente adem­piere” quan­do persi­no le ripetute dif­fide del­la Regione Toscana stes­sa e un seque­stro da parte del­la Mag­i­s­tratu­ra non sono bas­ta­ti a fare met­tere a nor­ma la dis­car­i­ca.
Se a Firen­ze non com­in­ciano a tenere più in con­sid­er­azione le esi­gen­ze del­la cit­tad­i­nan­za di Piom­bi­no, sia chiaro che non potran­no più avere la nos­tra fidu­cia e non potran­no con­tare sul nos­tro voto a mag­gio.

Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no — Val di Cor­nia

(Foto di Pino Bertel­li)

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