Moneta complementare e aiuto al commercio

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CAMPIGLIA 22 aprile 2014 — Due pro­poste per il com­mer­cio:

PROGETTO SCEC
Si trat­ta di immet­tere negli scam­bi com­mer­ciali del nos­tro comune il buono SCEC che ha la valid­ità legale di uno scon­to incon­dizion­a­to da affi­an­care all’eu­ro, per far sì che la ric­chez­za riman­ga sul ter­ri­to­rio che la pro­duce: esso è uno stru­men­to già uti­liz­za­to ampia­mente in molte cit­tà sia in Italia che all’ estero, incen­ti­va l’e­cono­mia locale, priv­i­le­gian­do negozi e attiv­ità del ter­ri­to­rio, aiu­ta a riv­i­tal­iz­zare l’e­cono­mia e dà più potere di acquis­to a famiglie e imp­rese (a pieno regime si cal­co­la che gli asso­ciati rice­vano l’e­quiv­a­lente di uno stipen­dio in più all’an­no), inoltre se il cir­cuito diven­terà maturo potremo decidere, come Comune, di erog­a­re un red­di­to di cit­tad­i­nan­za in SCEC.
Si attua con una log­i­ca di “buono scon­to” su una parte del prez­zo del prodot­to, in cui si sos­ti­tu­isce all’eu­ro, affi­an­can­dosi ad esso per una per­centuale che cias­cun com­mer­ciante può decidere a piacere (5%-30%), fa da col­lante tra diver­si prog­et­ti che aiu­tano e sosten­gono il ter­ri­to­rio, por­tan­do nuovi cli­en­ti alle attiv­ità che aderiscono.

FAVORIRE IL COMMERCIO LOCALE
La crisi attuale rende indis­pens­abile ripar­tire dal­la comu­nità dove ognuno vive e lavo­ra per riat­ti­vare quel cir­cuito vir­tu­oso che risani, a par­tire dal­la cel­lu­la più pic­co­la, l’in­tera comu­nità sociale ed eco­nom­i­ca. Per ripar­tire dal “locale” è nec­es­sario un nuo­vo approc­cio, anche men­tale, teso a tagliare le dipen­den­ze e a costru­ire nuove modal­ità di relazione eco­nom­i­ca e sociale. Le ammin­is­trazioni comu­nali oper­a­no spes­so su gran­di prog­et­ti che vin­colano l’af­fi­da­men­to degli appalti a gare europee che soli­ta­mente ven­gono vinte da ditte non locali (ad esem­pio la Stazione). E’ nec­es­sario un forte seg­no di inver­sione di ten­den­za per ridare fidu­cia alle imp­rese locali pro­muoven­do, dove pos­si­bile, appalti infe­ri­ori ai 500000 euro nei quali ver­rà data loro prelazione.
Sono inoltre tra i nos­tri obi­et­tivi :
- la nasci­ta del pri­mo Empo­rio Ter­ri­to­ri­ale delle pro­duzioni locali
- dar vita alle Bot­teghe di Quartiere, che si rifor­niscono dal­l’Em­po­rio
- pre­mi­are com­por­ta­men­ti vir­tu­osi attra­ver­so l’u­so degli Scec (ad es. dis­tribuzione Scec a chi ha prodot­to pochi rifiu­ti)
- orga­niz­zare inizia­tive che sen­si­bi­lizzi­no sul­l’u­so del­lo Scec
- un empo­rio del­l’usato, uti­liz­zan­do Scec al 100%
- coin­vol­gere i pic­coli negozi di ali­men­ta­ri che anco­ra riman­gono in vita
- coin­vol­gere i pro­dut­tori locali, in prim­is del set­tore agro-ali­menta­re, incen­ti­van­do la creazione di grup­pi di acquis­to sol­i­dale
- ottimiz­zare gli sposta­men­ti logis­ti­ci dei beni e delle mer­ci su mezzi
- infine, attra­ver­so gli empo­ri locali di frut­ta e ver­du­ra, vor­rem­mo fornire cibo in cam­bio di volon­tari­a­to all’in­ter­no del­l’em­po­rio locale.

Movi­men­tocinquestelle Campiglia

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