Montegemoli: soldi e terreni gettati al vento
PIOMBINO 4 settembre 2018 – Il programma triennale delle opere pubbliche 2018/2020 dell’Autorità di SistemaPortuale del Mar Tirreno Settentrionale prevede una spesa di 500milaeuro nel 2020 per l’urbanizzazione delle aree di Montegemoli a Piombino. Non è chiaro se si tratta del costo complessivo dell’opera, della sua progettazione o solo di uno stralcio. Certo che la cifra è ben inferiore a quella che si poteva leggere nel programma triennale 2014/2016, approvato dalla Autorità Portuale di Piombino, che prevedeva una spesa per l’urbanizzazione pari a 3.100.000 euro di cui 100.000 nel 2014 e 3.000.000 nel 2016. Soldi mai spesi dato che nel programma triennale 2015/2017 gli stessi 3.000.000 erano stati spostati nel 2017 e poi nel programma triennale 2016/2018 era stata ulteriormente spostati nel 2018.
Fatto sta che quel terreno di Montegemoli (più di 11 ettari) è tuttora nello stesse condizioni di quando l’Autorità Portuale di Piombino l’acquistò dal Comune di Piombino nel 2011.
Da allora, mentre questi 11 ettari compresi nel Piano per gli Insediamenti produttivi di Montegemoli stavano lì congelati, il Comune di Piombino non ha fatto altro che lamentare il fatto che non aveva aree disponibili per la reindustrializzazione e puntare così sull’area Apea in Colmata senza combinare niente nemmeno lì.
Ripercorriamo la storia.
Il 13 luglio 2011 il Comune di Piombino decide di cedere in proprietà all’ Autorità Portuale di Piombino il lotto M3 del Piano per gli Insediamenti Produttivi di Montegemoli. Si tratta di 110.870 metri quadrati. Viene pagato 7.149.618 euro, prezzo comprensivo del costo dell’area, degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e degli oneri per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti. Possono essere realizzati depositi materiali non sciolti, silotaggio dei containers e delle automobili, parcheggi per auto e camion, mostre ed anche depositi di materiali o oggetti diversi purché ambientalmente compatibili.
L’ Autorità Portuale ha già versato al Comune (chissà perché) 6.500.000 euro, il resto (649.618 euro) lo verserà all’atto della stipula del contratto.
Il progetto degli edifici da realizzare sull’area dovrà essere inoltrato al Comune di Piombino entro centoventi giorni decorrenti dalla data di stipula del contratto/convenzione, i lavori di edificazione dell’area dovranno avere inizio entro dodici mesi decorrenti dal rilascio del relativo permesso a costruire ed essere portati a termine entro trentasei mesi dalla data di inizio dei lavori, salvo proroga da concedersi per giustificati e comprovati motivi.
L’Autorità Portuale dà atto di essere a conoscenza che l’abitabilità e l’agibilità degli immobili che saranno realizzati e conseguentemente l’esercizio dell’attività prevista negli stessi è subordinata al completamento di tutte le opere di messa in sicurezza sotto il profilo idraulico e delle opere di messa in sicurezza del Fiume Cornia. E prende atto inoltre che la realizzazione dell’intervento è subordinata alla preventiva o contestuale esecuzione di interventi di messa in sicurezza idraulica per eventi con tempi di ritorno di 200 anni, come risultanti dal quadro conoscitivo del Piano Strutturale d’Area e che la messa in sicurezza potrà essere eseguita anche tramite adeguati sistemi di “autosicurezza”, con dimostrazione che l’intervento non determina aumento delle pericolosità a monte e a valle, facendo riferimento, a tale proposito, ai nuovi scenari di rischio idraulico derivanti dall’esecuzione degli interventi strutturali attuati e da attuare sul Fiume Cornia e dalla demolizione del Ponte di Ferro.
Il 13 dicembre 2011 viene firmato il contratto e l’ Autorità Portuale diventa proprietaria del lotto di terreno.
Il 30 dicembre 2011 il presidente dell’ Autorità Portuale approva un decreto che stabilisce che la gestione delle aree di Montegemoli e delle attività che vi si svolgono saranno regolamentate secondo le disposizioni di diritto comune relative ai beni dello Stato e quelle in materia di demanio marittimo.
Da allora niente si è mosso: l’Autorità Portuale ha pagato, il Comune di Piombino ha incassato, l’Autorità Portuale ha rinviato di anno in anno l’attrezzatura delle aree ed il Comune non se n’è preoccupato molto.
Se n’è preoccupato così poco che nella deliberazione della Giunta comunale del luglio 2016 con la quale veniva approvata la “Programmazione della pianificazione territoriale e urbanistica — triennio 2016–2019”, cioè il programma di lavoro comunale in materia urbanistica, relegava la ricognizione dello stato dell’arte del Piano per gli Insediamenti Produttivi di Montegemoli alla seguente descrizione:
“Piano per gli Insediamenti Produttivi (PIP) di Montegemoli (D5.4)
L’Ambito produttivo di Montegemoli, collocato lungo l’asse SS 398, di estensione complessiva pari a 80 ettari circa, è stato realizzato in attuazione dei previgenti PRG ed ha rappresentato, per almeno tre decenni, la principale offerta localizzativa per la PMI nel territorio comunale.
L’ultimo piano attuativo, scaduto nel corso del 2012 per decorrenza decennale, è stato quindi reiterato ed approvato, con gli opportuni aggiornamenti, nel marzo 2013; nel giugno 2015 è stata quindi approvata una variante parziale, al fine di creare le condizioni per l’ampliamento ed il potenziamento di una delle principali imprese insediate nell’ambito produttivo (soc. Due Emme- lotto B11/B12)”.
Quanto poi al lavoro di revisione da fare ci si limita a queste parole:
“PIP Montegemoli (approvato con deliberazione del C.C. n. 20/2013): eventuale variante di adeguamento per la revisione della capacità edificatoria dei lotti residui e altre specifiche necessità (in particolare macro lotto M3)”.
Il lotto M3 è proprio quello assegnato all’Autorità Portuale. Sul fatto che sono passato ormai molti anni da quel 2011 nemmeno mezza parola.