Montioni dal sogno alla realtà
SUVERETO 20 gennaio 2015 — Si accusano metodi da vecchia politica vestendo i panni del nuovo che avanza, classico esempio di un uso molto in voga oggi, lanciare il sasso e nascondere la mano. Sono invece le cose che debbono essere al centro del lavoro che ognuno porta vanti, con la responsabilità delle sue idee e del rispetto proprio delle sue in primis ma anche di quelle degli altri. Le affermazioni di volontà di chiusura del Consorzio di Gestione sono state espresse dall’assessore Toninelli durante il convegno a Suvereto in ambito di Sagra 2014, dove il prof. Saragosa, a chiarimento, le chiese di dire che intendevano fare dopo e la risposta fu: si vedrà. Non interessa sapere chi è lingua biforcuta ma non vorremmo nemmeno essere indicati come mal informati. Affermiamo soltanto che riconoscere eventuali errori è segno di maturità e forza insieme, ma non tutti la pensano così.
Comunque su Montioni riteniamo utili alcune precisazioni perché sembra che non vi sia perfetta conoscenza e voglia di analisi pacata, troppo forte è la sensazione di quelli che si sentono assediati e cercano incomprensibili scappatoie fuorvianti.
Di Parco di Montioni si è scritto sulla pianificazione dei comuni della Val di Cornia dal PRG approvato nel 1980, i primi impegni del comune di Suvereto sono stati quelli di fermare il taglio del bosco sistematico all’interno delle aree definite “Parco naturale”; aver impedito l’apertura di ricerche minerarie (in sostanza erano miniere) per caolino con ditte nazionali che avevano già in mano le autorizzazioni del Ministero dell’Industria; aver concordato con la Forestale i primi interventi per migliorare le abitazioni di loro proprietà date in affitto ai cittadini li residenti; aver restaurato la vecchia scuola per destinarla a supporto delle attività didattiche e di conoscenza del Parco; insieme alla Regione Toscana, alla USL Val di Cornia fu realizzata la ristrutturazione del Palazzo della Vigna per collocarvi e gestire il “Centro Meucci” eccellenza socio-culturale con tanti soldi investiti da ognuno; poi l’intervento di ristrutturazione di Stalloni uno e due, la sistemazione della piazza fino agli stupendi cartelli di oggi.
Nasce il Parco Interprovinciale, e la Regione, i comuni e le due province, nello stesso atto con cui lo istituiscono affermano anche che tutte le competenze di gestione, TUTTE, debbono essere trasferire al medesimo Consorzio. Da questo momento arrivano le lentezze e le mancate azioni operative che dovevano dare gambe al Parco, è anche giusto ricordare che prima della costituzione del Consorzio i comuni avevano anche approvato il progetto del Parco, realizzato dal Prof. Pizziolo, questo doveva essere il faro della conduzione è invece stato grande assente, dimenticato e finito in fondo a qualche cassetto.
Non comprendiamo il perché ad oggi non siano ancora eletti tutti i rappresentanti nel Consorzio, tra l’altro gli amministratori della provincia (in attesa di essere cancellata dalla Costituzione) essendo sindaci e consiglieri comunali dovrebbero aiutare a trovare spazi e strade giuste per il governo di questo stupendo pezzo di Toscana e poi, gli stessi enti dovrebbero impegnarsi a trovare soluzioni, che ci permettiamo di indicare in Consorzio o Unione Intercomunale, trasferendo subito le competenze di gestione, anche forestale, al medesimo ente e togliendo la cappa rappresentata dall’Unione dei comuni di Massa Marittima e dalle Bandite di Scarlino.
Altro che inventare progetti, sicuramente utili ma fuori dal piano del progetto parco e soprattutto richiesti come operatività agli stessi soggetti (ognuno per proprio conto) che di fatto hanno impedito lo sviluppo del parco anche se hanno continuato a percepire introiti per la stessa gestione.
Mi preme solo sottolineare che l’unico interesse che sento è quello del futuro, partendo però da una giusta analisi del passato, per evitare di ripetere gli stessi errori, e trovo davvero sciocco e miope il continuo richiamo a chi porta queste responsabilità, appare chiaro che se esiste una paura mi sembra sia quella della stessa ombra che ognuno fa con se stesso al sole, ma ricordiamo che essa è l’esatta proiezione a terra di ciò che siamo. Sarebbe davvero più utile che anche l’assessore Toninelli non si facesse trascinare in questa tiritera da quattro soldi, è indispensabile avere lo sguardo ben saldo in avanti per costruire, contribuire e fare, stare voltati indietro ci porta solo a sbattere con il rischio di rompersi il naso.
Credo che saremmo tutti pronti a sostenere impegni concreti che indirizzano la gestione del parco di Montioni a nuova vita, come dice l’assessore Toninelli, senza però chiudere ogni comune nel proprio sciocco orticello ma facendo svolgere una concreta funzione di cuscinetto a Montioni nelle valli del Cornia e delle Colline Metallifere, per affermare un governo territoriale forte e autorevole sopra ogni singolo Comune come veramente merita.
Walter Gasperini