Morto Paolo Ponsini: uomo della Venturina migliore
VENTURINA 24 febbraio 2020 - Ci sono persone che lasciano un segno evidente del loro passaggio in una comunità. Paolo Ponsini, che se ne è andato a 79 anni, era una di queste. Lo piange soprattutto Venturina, il paese che lo accolse quando, giovanissimo, arrivò da Suvereto per seguire l’impegno familiare nel commercio dei tessuti.
In via Indipendenza, nel centro cittadino, per anni Paolo ha lavorato insieme al fratello Roberto, al commesso Mario Franceschi e a Dany la giovane ragazza francese che, conosciuta durante una vacanza a San Vincenzo, è rimasta per sempre la compagna di vita per Ponsini. Non c’è famiglia a Venturina e dintorni che almeno una volta non abbia varcato il portone del negozio di abbigliamento che, con rara intraprendenza, veniva aggiornato di giorno in giorno.
E furono quegli anni in cui alla quotidiana attività Paolo unì una straordinaria disponibilità a impegnarsi nelle più diverse associazioni cittadine. Non gli ci volle molto a solidarizzare col nucleo storico degli “amanti del paese”: Coraldo Cavicchi, la guida e poi, con Paolo, Gianfranco Bendettini, Edo Andreoni, Sergio Gori, Volrico Cappelli e tanti altri che si prodigarono per far crescere ogni iniziativa sociale a favore della comunità.
Si ricorda il grande periodo della rinascita del calcio, con il taglio del nastro al nuovo <stadio>, il “Valentino Mazzola”. La svolta del Comitato cittadino che trasformò una vecchia distilleria in un capannone fieristico. Le crescenti edizioni della fiera-mostra fino alla nascita della Cevalco e tante, infinite attività dove non mancarono né una mano né un consiglio. Il sodalizio tra simili personaggi era improntato a stima e amicizia vera se oggi si può dire che molti di loro vissero insieme anche parte dello loro vita privata. Così ritroviamo Ponsini, macchinetta fotografica al collo, in gita per il mondo con Coraldo Cavicchi, spesso con Nado Bettini.
E non si contano le domenica a Montepitti, il bellissimo casolare, che Ponsini aveva acquistato e dove gradiva ospitare gli amici più cari. Alla Rotonda, la vecchia struttura che guardava la vallata e il mare, passava ore alla pianola a strimpellare motivi che, lui modesto conoscitore del pentagramma, apprendeva ad orecchio con sorprendente facilità.
Il negozio nel frattempo andava benissimo ma Paolo, estroverso, intelligente, curioso, affascinato da ogni novità, chiaramente non era portato per vendere vestiti per tutta la vita. Così negli anni ottanta lo ritroviamo a Piombino alla guida della Confesercenti. Nell’associazione Ponsini portò non solo la propria esperienza di commerciante ma anche l’entusiasmo di un autentico innovatore. Furono quelli gli anni di proficui rapporti con le istituzioni, di salti di qualità di interi settori merceologici, di sviluppo di idee e rapporti nuovi verso la clientela.
Un periodo proficuo logorato solo dall’implacabile trascorrere del tempo. Una inesorabile legge di natura che ha portato Ponsini, piano piano a rallentare il passo, ad abbandonare la vecchia frenesia e ad adeguarsi a una stagione che per lui non si riesce ad immaginare.
Paolo Ponsini verrà sepolto a Suvereto dove avrà luogo anche il rito funebre (martedì 25 – chiesa di San Giusto, ore 10).
Ai familiari di Paolo le più sentite condoglianze dalla nostra redazione.