Mostrare al mondo una nuova politica industriale!?!?

PIOMBINO 7 giug­no 2018 — 1° luglio 2015: “Issad Rebrab è oggi un grande impren­di­tore ital­iano”, così Enri­co Rossi si espresse su Rebrab che dove­va fare di Piom­bi­no “la stel­la del Mediter­ra­neo” e il “ cen­tro mon­di­ale dell’acciaio di qual­ità”. Già all’epoca ci sem­brarono esager­ate tali affer­mazioni, con­tor­nate poi dai famosi cartel­li “Mer­ci Rebrab” per non par­lare del pre­mio uomo dell’anno..  Eppure oggi  il comu­ni­ca­to Anselmi/Marras li ha superati: addirit­tura si par­la di nuo­va polit­i­ca indus­tri­ale da mostrare al mon­do e che gov­erni la glob­al­iz­zazione.., roba da far tremare le vene ai pol­si.
Siamo davvero un buon esem­pio per il mon­do? Negli ulti­mi 5 anni le ammin­is­trazioni suc­ce­dute­si si sono fat­te pren­dere in giro da Khaled pri­ma e da Rebrab poi; lo sta­bil­i­men­to è dis­trut­to, le con­dizioni di sicurez­za pes­sime, i lavo­ra­tori a casa in cas­sa inte­grazione da anni, l’indotto annien­ta­to, la cit­tà e il ter­ri­to­rio eco­nomi­ca­mente a ter­ra; le bonifiche..queste sconosciute. E che fa il PD? Ricom­in­cia con la nar­razione felice ele­va­ta a poten­za delle mag­ni­fiche sor­ti e pro­gres­sive del­la fab­bri­ca e del ter­ri­to­rio, par­lan­do di polit­i­ca indus­tri­ale e strate­gic­ità del­la pro­duzione di acciaio, quan­do non sono sta­ti capaci mai di una vera pro­gram­mazione nazionale indus­tri­ale pub­bli­ca, cosa che Rifon­dazione ha sem­pre chiesto a gran voce, ma solo di sven­dere le più gran­di indus­trie siderur­giche (e non solo) al miglior offer­ente. Questo è sta­to il con­sid­er­are strate­gi­ca la pro­duzione di acciaio?
Res­ti­amo con i pie­di per ter­ra, per favore.  Ad ora Jin­dal non ha pre­sen­ta­to alcun piano indus­tri­ale; non sap­pi­amo che cosa vuole fare di pre­ciso e con quan­ti lavo­ra­tori a regime (1350? 1500?); non sap­pi­amo dove e come vuole piaz­zare i forni elet­tri­ci né il loro impat­to sul ter­ri­to­rio; non sap­pi­amo se la cosid­det­ta vari­ante Afer­pi ( approva­ta a buoi scap­pati dal­la stal­la), sia anco­ra adegua­ta; non sap­pi­amo se e come boni­ficherà e sman­tellerà.
Sap­pi­amo però che Jin­dal vuole fare l’accordo con i sin­da­cati a scat­o­la chiusa, che ha cos­ti­tu­ito una s.r.l., una for­ma soci­etaria in cui la respon­s­abil­ità è lim­i­ta­ta, tipi­ca delle pic­cole imp­rese, sap­pi­amo che vuole le con­ces­sioni sul por­to per 50 anni, anche queste a scat­o­la chiusa.
Vogliamo aggiun­gere che adesso il tut­to ver­rà gesti­to da un gov­er­no che pen­sa di chi­ud­ere Taran­to?
Quin­di la ques­tione è del­i­catis­si­ma e va trat­ta­ta sen­za tan­ti voli pin­dari­ci, altro che esem­pio per il mon­do.
Piut­tosto, fin da subito, come par­ti­to e come grup­po con­sil­iare chiedi­amo che, non appe­na in pos­ses­so del piano indus­tri­ale, ne ven­ga con­seg­na­ta copia ai grup­pi con­sil­iari,  che ven­ga con­vo­ca­to un con­siglio comu­nale stra­or­di­nario  tem­ati­co aper­to e ven­ga orga­niz­za­ta dall’amminstrazione comu­nale un’iniziativa pub­bli­ca di pre­sen­tazione e dis­cus­sione con la cit­tad­i­nan­za.
E ban­do alle ciance.

Rifon­dazione Comu­nista Piom­bi­no

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