Muro di cemento sulla spiaggia, peggio non si può
SAN VINCENZO 1 marzo 2017 — Negli ultimi tre decenni, a San Vincenzo, abbiamo assistito ad una serie di trasformazioni di carattere urbanistico ed edilizio di notevole impatto. Esse sono scaturite da una politica urbanistica e pianificatoria, che ha privilegiato la realizzazione di alloggi per seconde case e la conversione del patrimonio esistente verso la stessa destinazione d’uso a civile abitazione.
Il tessuto dei servizi e dei luoghi d’incontro e di socialità si è notevolmente impoverito, a fronte di un contestuale considerevole aumento della superficie urbanizzata. Il processo è stato condotto con una peculiare e ostinata avversione per gli elementi naturali e per la natura del paesaggio presistente.
Oggi assistiamo all’ennesimo caso di pianificazione urbanistica che, a costo di “andare avanti”, spregia nuovamente il paesaggio sanvincenzino e, nel caso specifico, il suo ecosistema più delicato e più compromesso dai grandi politici urbanizzatori degli ultimi anni: l’ecosistema della spiaggia che oggi viene inspiegabilmente violentato da un muro di cemento, opera antiestetica, dannosa per l’ambiente, per l’immagine del turismo e per gli operatori turistici che cercano invece di esaltare le qualità naturali più ammirate e ricercate del nostro territorio.
Di qui l’interrogazione che abbiamo presentato.
Non capiamo come sia possibile nel 2017 accettare un’opera di così grande impatto sulla spiaggia, oggettivamente brutta e che non può che nuocere alla comunità. Forse i nostri amministratori avranno individuato un interesse pubblico che sfugge a tutto il paese per mantenere in essere quell’autorizzazione, forse sono certi che non andava interpellata la soprintendenza come invece crediamo, forse non sono neanche convinti dell’enorme contrasto con il PIT attuale che certo non concede costruzioni di muri in cemento armato sull’arenile. Sicuramente ancora una volta la colpa ricadrà sul passato, sui tecnici, su interpretazioni della norma che, come spesso accade, salva anche le situazioni più imbarazzanti, quello che è certo è che questa classe politica deve capire che il turismo non passa solo attraverso eventi e spettacoli, deve capire che se non si tutela quanto abbiamo e si esaltano le peculiarità eccezionali della nostra terra, se non si difende l’equità di trattamento e il rispetto della norma non potremo mai diventare una meta che attrae più di tre mesi l’anno e anzi, purtroppo, anno dopo anno faremo passi indietro. Speriamo anche che non si vada incontro ad altre nuove spese legali e che, per una volta, l’amministrazione si schieri per il bene comune non per quello particolare.
Gruppo Consiliare Assemblea Sanvincenzina